ROTARY CLUB MILANO GIARDINI
Adalberto Alberici
Il "Con Chi" del club
Gli annuari del club:
D.
Parliamo di Rotary.
A.A. Ebbene sì, lo confesso: non sono fra i soci fondatori del Giardini; ma per un solo anno!
Me ne sono occupato fino al ’91-92 nell’ambito della Commissione azione professionale del Distretto.
Poi il Ryla è cresciuto fino a diventare prima Sottocommissione (’92-93), con il Governatore De Riu, poi Commissione distrettuale (’93-94), regnante Beltrame.
Non sono state le presidenze delle tre commissioni, ma i meriti del Ryla a guadagnarmi la Paul Harris nel ’93.
D. Come te la sbrighi tra Giardini, famiglia, Università e le altre innumerevoli attività?
A.A. Da quando ho sentito un Governatore non integralista affermare nella sua relazione di insediamento che il sistema di valori rotariano può eccezionalmente prevedere che il Rotary possa non essere messo al primo posto, confesso, con minori sensi di colpa, che mi occupo anche di altre cose: della mia famiglia, del mio lavoro, dove mi diverto a creare cose nuove, dei miei amici.
Ma qui si ritorna al Giardini e a una delle principali motivazioni per continuare a farne parte.
Ho anche qualche hobby: lo sport, sempre più da spettatore andando avanti negli anni.
Forse anche per questo non sono ancora stato contagiato dal virus del golf; il teatro, la lettura. Il segno del tempo e che spesso mi trovo a rileggere cose già lette sulle quali rifletto, tuttavia, con maggiore attenzione.
Recentemente ho riletto Oriani, ”La rivolta ideale”, ed ho immaginato una massima per un buon anno rotariano: ”Nel segno di Napoleone”.
Non fraintendetemi; non del Napoleone che conosciamo di più e al quale molti, ahimè, ambiscono ad assomigliare, ma di quello «che portava per il mondo, senza saperlo, il seme della rivoluzione francese...».
Adalberto Alberici si è laureato nel 1971 in Economia Commercio alla Bocconi.
(Con chi 1999)