Cronaca della conviviale N° 23  del 7 marzo 2005

 

Tema: Torna a risplendere  San Maurizio al Monastero Maggiore

 

Relatrice: Professoressa Paola Zanolini

 

Serata tutta all’insegna del “fresco” quella di oggi, termine che ha dominato la nostra conviviale, sia nella sua accezione meteorologica che in quella artistica. Infatti, delle due l’una: o noi del Giardini abbiamo una totale insensibilità nei confronti della rigida temperatura di questi giorni o, al contrario, abbiamo invece dimostrato una grandissima sensibilità per l’arte.

 

L’invito di Dario di partecipare numerosi a questo incontro dedicato ai restauri in San Maurizio – chiesa che, tra l’altro, come ci ha più volte ricordato, è a lui particolarmente cara – non è certo caduto nel nulla e, a giudicare dalle espressioni infreddolite, nonostante la profusione di cappelli, tabarri e pellicce, della maggior parte dei numerosi amici presenti, è evidente che più del freddo poté l’arte.

 

Ineccepibile dal punto di vista tecnico e della capacità comunicativa, la relazione della nostra amica Paola Zanolini (rotariana del Milano) ci ha descritto con molta passione le molteplici difficoltà incontrate nel restaurare una così grande quantità di affreschi (anche se tecnicamente abbiamo scoperto non essere proprio tali),  abbondantemente offesi dagli insulti del tempo e del clima, oltre che dall’incuria e dagli errori degli uomini.

 

La chiesa, in seguito ad un evidente “horror vacui” – non sappiamo se provato a suo tempo dai Luini o dai suoi committenti, le ricche monache di clausura che hanno abitato il monastero per diversi secoli – e che ha determinato il totale utilizzo pittorico dello spazio disponibile, fornisce un colpo d’occhio grandioso.  In fondo stupisce un po’ come, di fatto, essa non abbia la risonanza artistica e turistica che meriterebbe. Curioso, dal punto di vista storico, l’insieme delle norme emesse dal cardinale Borromeo su come dovessero venir edificate le chiese conventuali milanesi e, in particolare, la necessaria separazione della chiesa interna da quella esterna; norma scrupolosamente seguita dalle suore di San Maurizio che ci hanno così regalato altre superfici riccamente decorate.

 

Interessanti anche i riferimenti fornitici dalla nostra relatrice circa la simbologia di alcuni affreschi: il paesaggio dipinto nell’aula delle monache, a ricordare un mondo esterno a esse ormai negato e la  volta della chiesa, ancora da restaurare, dipinta con un bellissimo blu di lapislazzuli, cui si sovrappone un fitto intreccio di decori in oro zecchino, forse ancora a simboleggiare una grande gabbia dorata.

 

Pur rapiti dall’arte, anche quelli tra noi più sensibili agli aspetti trascendenti della vita monacale, hanno però risposto con entusiasmo all’invito alla bella cena, splendidamente organizzata nel ristorante della vicina Università Cattolica, dai coniugi De Angeli.

 

Certo mancava la campana rotariana, ma il nostro Presidente ha saputo comunque esprimere sonorità inesplorate percuotendo con la forchetta una bottiglia di Muller Thurgau anch’esso – e non poteva essere diversamente vista la serata - opportunamente fresco.

 

Una volta salutati i presenti e in particolare il presidente del Rotary Saronno, dott. Lazzaroni e ringraziati i coniugi De Angeli, l’Università ospite e, ancora la nostra relatrice, il via alle libagioni. Dopo la cena un’altra breve relazione sulla tipologia architettonica delle chiese conventuali milanesi ci è stata regalata fuori programma dal nostro Paolo Favole.

 

Alla fine, con un tintinnio reso ancor più acuto dal minor livello di vino rimasto all’interno della bottiglia assurta a così nobili uffici, Dario ha ringraziato tutti e ci ha dato appuntamento per il prossimo lunedì

 

Marco Tincati