Cronaca della conviviale n. 28 del 24 giugno 2013

Passaggio delle Consegne

Uno, due, tre tavoli in più dei programmati non bastano per accogliere quanti di noi, con dolci consorti, amici ed invitati hanno voluto assistere al fatidico passaggio di collare e scettro tra Presidente ed Incoming.

Mentre il tavolo degli aperitivi è pressoché ridotto allo stato di “tabula rasa” di Baconiana memoria, i “collaboratori di servizio di sala” (più noti con il vetusto nome di “camerieri”) danno il loro meglio per allocare 24 astanti erranti, ossia quanti non trovano posto ai tavoli già predisposti.

Nazareno Pettinari, assistente del Governatore, è tra noi presente tra la folla, ma con posto assegnato dalla rigida etichetta rotariana, pronto con la sua gentile signora ad assidersi al tavolo dei “primates”. Anche una delle Autorità dello Stato è presente: Giovanni Di Ballo, che ha lasciato il Valentino per essere con noi nella serata di fine/inizio dell’anno rotariano.

Finalmente, al tocco della campana, tutti hanno il loro posto e Luigi può iniziare con la sua ultima presidenziale serata. C’è, però, qualcosa che turba l’armonia del tutto (in termini di etichetta rotariana) ed il solerte Incoming Prefetto (che non potrà mai esser perfetto come il Past Gildo), sommessamente, ricorda al Presidente che s’impone per lui il presentarsi alla sala nella sua piena magnificenza e carica, addobbato con i gioielli di rango. Così, indossato il “collare rotariano” (il prossimo per lui, gli auguriamo, sia quello dell’Annunziata), Luigi può iniziare con il benvenuto ai presenti, agli ospiti, alle gentili signore, rimandando al post-pastum un’esposizione dei “summa” del suo anno.

Terminato il pasto, c’è una celebrazione, annaffiata da spumante offerto dalla famiglia presidenziale: è il 40-esimo anniversario di nozze (certamente felici) dei Colombo e Gildo ci chiama ad un brindisi di felicità.

Adesso, mentre si sorseggia il caffè, Luigi dà inizio alla lettura del suo documento di addio al potere, elencando i principali eventi che hanno contraddistinto il suo anno rotariano. Rimarca la soddisfacente partecipazione dei soci alle conviviali (attestatasi al 60% di presenze) grazie all’eccellenza dei relatori, ricorda le diverse gite, i caminetti, gli interclub. Per ultimo ci elenca i non pochi service nei quali il Club si è impegnato (“con viva e vibrante soddisfazione”, aggiungerebbe il Presidente Napolitano) e chiude con l’annunciare quello più impegnativo per il Club, che lascia come testimone all’Incoming (Gildo Criscuoli), al Designato (Luigi Luce) ed al Nominato (Aldo Nicolosi): il service “Restaura una guglia del Duomo”.

Bene Luigi, è stato un buon anno rotariano, passato in amicizia ed armonia e l’applauso di ringraziamento della sala lo testimonia.

E’ il momento della svestizione ed il collare passa da un collo all’altro, come lo “scettro” da una mano all’altra.

E’ Gildo che prende il tutto da Luigi, dando così inizio al cambio, mentre la ruota gira.

Gildo è in carica e ringrazia quanti  (cioè tutti) hanno voluto che ci suoni la campana per il nuovo anno rotariano. Ci anticipa qualcosa sul suo mandato, sul doversi concentrare sulle celebrazioni del 30-ennale del Club, sull’ambizioso progetto del restauro della guglia di “Maria Nascente”, sulle gite, sulle conviviali, sugli interclub.

Poiché neanche il chiomato Sansone riuscirebbe a supportare tanti e tali onerosi fardelli, chiama a supporto il Consiglio a raccolta per tempo già il prossimo lunedì, per definire il tutto ed annunciarlo quindi per la gioia del Club. Adesso, preso un po’ dalla commozione, Gildo termina tra gli applausi della sala. Suona la campana, la ruota gira. Vale ancora il detto: “E’ morto il re, viva il re!”.

Aldo Nicolosi

Post Scriptum

Al tavolo degli “Optimates” mancava, per sua lunga assenza da Milano, il nostro Attilio Bradamante, noto per probità e vetusto per anzianità di Club. Virtualmente presente alla serata, ha voluto, però, far sentire la sua voce con un messaggio accorato, una  “ventata di old fashioned Rotary” inviataci dalla nuragica terra, con la quale ci richiama ai valori del Club ed al piacere di parteciparvi. Attilio, certamente “prima voce” del Club, ci manifesta ancora una volta quanto “la creatura”, che ha con altri generato trent’anni fa, sia tuttora splendente nel firmamento rotariano.