Cronaca della conviviale n. 12 del 28 novembre 2011

Tema: CITYLIFE: Il futuro di Milano

Organizzatore: SIGEST di Vincenzo Albanese

 

Dobbiamo proprio ringraziare il nostro Vincenzo, la sua SIGEST e la CityLife per la bella serata che ci è stata offerta.

La funzionalità della location, l’efficacia della scenografia, la bontà e l’eleganza del catering della sempre bravissima Sonia hanno avuto un ruolo sicuramente determinante per la riuscita della serata.

Ma l’aspetto che più ci ha colpito - oltre naturalmente ai progetti immobiliari così bene pensati e presentati – è stata l’atmosfera di pensiero positivo che ci ha confortevolmente avviluppato sin dai primi momenti.

Abbiamo lasciato fuori dalla porta tristi parole come spread, default, euro bond ecc. per farci cullare da ben più incoraggianti termini quali casa, futuro, architettura d’avanguardia, eco sostenibilità, modernità e quant’altro. Certo non si può dimenticare la dimensione mercatistica dell’iniziativa, ma quando questa viene sviluppata in maniera così competente, allora, essa stessa diventa un bell’esempio di professionalità che contribuisce a rendere interessante la serata.

Già all’entrata siamo stati accolti da hostess che – le signore scuseranno l’apprezzamento ma si sa che il Rotary affonda le sue radici nel maschilismo – oltre ad essere gentili, discrete, attente e molto efficienti, in termini di altezze architettoniche facevano la loro gran bella figura.

Di grande effetto esplicativo (e qui l’accostamento con le suddette hostess è sinceramente del tutto casuale) sono stati i diorami sinottici con la rappresentazione dettagliata di tutta l’area in costruzione.

Repressa velocemente la voglia di giocarci come in un grande plastico (seppur senza treno elettrico), molti di noi hanno potuto soddisfare le loro curiosità e i loro interessi immobiliari confrontandoli con le sviluppande realizzazioni di archistar quali Hadid, Libeskind e Isozaki. E qui, grazie a Vincenzo, abbiamo potuto apprezzare il grosso sforzo fatto da CityLife per dare a Milano un nuovo skyline, di grande pregio architettonico, oltre che di grande spessore abitativo, lavorativo e tecnico ambientale di assoluta avanguardia. Aspetto questo che – visti i tempi inquietanti che stiamo vivendo – rappresenta un raro esempio di investimento lungimirante ma anche un non trascurabile motore di sviluppo economico.

Ma la parte più scenografica è stata sicuramente la visita al modello, in scala assolutamente naturale, di un appartamento tipo. Infatti, nel confortevole spazio espositivo ricavato in un ex capannone della ormai disfatta vecchia fiera, CityLife ha riprodotto nelle sue misure reali di oltre 200 metri quadri un’abitazione completamente arredata,  con tanto di terrazzi e balconi.

Qui siamo potuti entrare e renderci conto, in una realtà neanche tanto virtuale, dei pregi di cui godranno i fortunati possessori di questi immobili.

E i meno giovani tra noi non hanno potuto evitare di sorridere pensando ai mezzi assolutamente empirici con i quali le imprese edili di un po’ di anni fa usavano rappresentare le case in vendita da progetto, tentando di abbellire i freddi disegni tecnici con l’applicazione di qualche improbabile immagine di stereotipate happy families nei loro momenti topici di vita famigliare.

Poi ci siamo goduti l’apoteosi degli aperitivi e i saluti di Sandro a tutti gli intervenuti, tra cui numerosi rappresentanti del Milano Nord.

Quindi il saluto di Vincenzo e la sua interessante esposizione a rimarcare l’importanza e la peculiarità delle iniziative immobiliari finalmente avviate in una Milano rimasta per troppo tempo ferma e delle quali CityLife è un esempio significativo ma non unico: basti pensare a Porta Nuova e alle aree dell’EXPO.

Ha poi preso la parola Giovanni Vacchi, direttore commerciale di CityLife, che ha fornito ulteriori dettagli sul loro cantiere, sottolineandone le rilevanti dimensioni (pari al famoso Canary Wharf di Londra) e la valenza ambientale anche in termini di verde pubblico.

Quindi il momento di gloria per Sonia con l’ottima cena perfettamente organizzata e offerta dal nostro splendido ospite. Non ci è dato sapere se sia stata cucinata in cucine progettate dagli stessi archinobel di cui sopra ma, è certo che i cuochi di Sonia hanno dimostrato una fantasia e una professionalità di assoluto livello.

Dopo l’ottimo dessert, i saluti e l’arrivederci alla prossima conviviale: non prima però di avere tutti – ancora una volta - singolarmente ringraziato Vinci per la sua cortesia ed esserci presi i depliants di CityLife.

In fondo, come si dice, è facile resistere a tutto tranne che alle tentazioni

 

Marco Tincati