Cronaca della conviviale n. 20 del 30 gennaio 2006

 

Tema: I nuovi mercati dell’Est Europa: opportunità e criticità

Relatore: Ing. Tito Zavanella, nostro socio

 

Serata dai contorni tradizionali ed autentici, quella di questa sera al Giardini.  La scaletta introduttiva secondo schema, la relazione di un nostro giovane (di club e d’età) socio, persino un’asta benefica per l’attribuzione delle ultime tre bottiglie del Centenario. Inoltre gennaio se ne sta andando, un dodicesimo del nuovo anno solare se n’è andato e un sesto del girone di ritorno di quello rotariano pure, il viso rilassato del presidente indica che la meta non è poi più così lontana.  

Con i saluti all’unico ospite del club (del nostro Rotaract), ai due ospiti di soci e alle due gentili consorti presenti, Gianpiero sbriga velocemente le prime formalità, non dimenticando di… ringraziarsi per l’invio di una cartolina dalla Thailandia (“E’ stata spedita più di un mese fa – esclama il nostro – ma è arrivata solo ora, a quali poste addebitare tanto ritardo? Comunque grazie, professore, per essersi ricordato del club!”). 

E dopo aver ricordato gli imminenti due importanti impegni (la visita a Brera di domenica  5 e il megainterclub di lunedì 6 febbraio), Sironi annuncia che si procederà tosto a battere un’asta benefica per assegnare le ultime tre bottiglie del Centenario. “Sono la numero 119, la numero 120 e, udite udite, la splendida numero 100 - esclama divertito – e a battere l’asta chiamiamo Giorgio Lo- mazzi”. Il quale prima si schernisce, cercando senza successo di coinvolgere nel compito il past Gianfranco Bellingeri che siede alla sua sinistra, poi si dedica anima e corpo alla bisogna. Fra  applausi, frizzi e lazzi, battute di spirito, le tre bottiglie vengono poi assegnate una a Dal Cin,  una alla coppia  Faraone & Favole e la terza…, quella numero 100 per intenderci, la terza ai soci presenti nel loro insieme, che verranno inesorabilmente tassati per questo ma che potranno però inumidirsi le labbra con il prezioso nettare in una prossima utile occasione. 

La parola passa quindi a Luigi Luce, per una breve presentazione di Tito Zavanella, il relatore della serata. “Tito è un nostro giovane socio, di cui già tutto sapete – esclama l’ing – qui ricorderò solo che è ingegnere meccanico, ha seguito diversi corsi di specializzazione in Italia e all’estero, dal 1991 è partner della GEA,una delle prime e più prestigiose società di consulenza  nate in Italia negli anni ’60.” 

Garbato, pacato, esauriente ed incisivo, efficace e persuasivo, Tito si aiuta con una serie di slides particolarmente ben fatte, per parlarci delle opportunità offerte agli imprenditori italiani dai paesi dell’Est, specialmente quelli recentemente entrati a far parte dell’Unione Europea: Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Slovenia, Lituania, Lettonia ed Estonia . Un mercato di oltre 75 milioni di abitanti, con un reddito medio inferiore alla metà di quello attuale europeo, tassi di crescita dell’ordine del 5-7-8 % annuo,    dove l’agricoltura gioca ancora un ruolo importante e dove infine la percentuale di giovani sul totale della popolazione è altissima. 

Argomento di certo interessante, trattato con dovizia di dati ed informazioni, per raccontarci delle opportunità che si prospettano soprattutto per le medie e medio-piccole imprese italiane, non necessariamente dei settori tradizionali del “made in Italy”.  Certo , l’Est europeo non è né la Cina, né l’India, tuttavia, per la sua vicinanza geografica, per la sua storia e le sue origini (non dimentichiamoci che 5 su 8 di quei paesi, tutti mitteleuropei, facevano parte fino al 1918 dell’Impero Austro-Ungarico, n.d.r.) può rappresentare un autentico allargamento dei nostri confini, in tutti i sensi, e non solo economico. Al termine gli interventi di Bertolotti, Gambel, Favole e D’Amico chiudono la simpatica serata.                                                

 

Attilio Bradamante