Cronaca della conviviale n. 19 del 23 gennaio 2006

 

Tema: La Casa della Carità: una esperienza di Solidarietà

Relatore: Don Virginio Colmegna

 

Semplice ma ricco di significato il “grazie di esserci” con cui Lebano introduce Don Colmegna, personaggio di grande esperienza sui problemi dell’accoglienza, dell’ immigrazione e delle criticità correlate al lavoro ed ai problemi abitativi.

Don Colmegna rappresenta la testimonianza del passaggio della consegna pastorale del Cardinale Martini. A lui viene infatti affidata la Direzione della Caritas Ambrosiana, punto di riferimento di tutta la Diocesi di Milano.

Il tema centrale è quello della solidarietà che a Milano è un problema, ma è una tematica cui tutti i milanesi sono molto sensibili.

Una città come Milano nel suo sviluppo dovrebbe essere guardata anche dal punto di vista di chi è in difficoltà.

La Casa della Carità rappresenta infatti un osservatorio sulla città, con l’obiettivo di dare delle risposte alle esigenze della povertà lontane dall’assistenzialismo.

I dati del Progetto di Ospitalità della Diocesi sono preoccupanti: 5000 persone senza dimora di cui 3000 italiani. Non solo immigrazione quindi.

Le cause da riscontrarsi non solo nell’alcolismo e nella tossicodipendenza (fattori intrinseci all’individuo) ma nella povertà relazionale di una società che emargina.

L’assistenzialismo non può che essere una soluzione temporanea. La strategia innovativa è quella combattere anche la forma di dipendenza creata dal circuito dell’assistenza (Calcutta a Milano), entrando nella relazione tra individui con il dialogo e con l’ospitalità temporanea che preveda, già dall’inizio un percorso di uscita, evitando la cronicizzazione della risposta  assistenziale.

All’interno di questo progetto la presenza di regole, la bellezza delle strutture  e la qualità dell’assistenza, rappresentano un elemento fondamentale del vivere in modo diverso. Ma per lo sviluppo culturale e la diffusione di questi valori è obbligatorio il coinvolgimento della società, che la Caritas attua da tempo organizzando corsi di formazione e volontariato, con attività legate ai quartieri, la formazione dei medici sull’attività sociale, con attività teatrale e il coinvolgimento delle università.

Esiste anche un progetto pilota, approvato dal ministero, sulla mediazione culturale all’interno delle scuole.

Il secondo elemento di novità introdotto dalla Casa della Carità è la creazione di un sistema di sostenibilità dell’impresa di solidarietà che rappresenta la sua vera sfida: l’ospitalità capace di creare impresa, valorizzando le esperienze individuali degli assistiti e fornire un nuovo modello gestionale di solidarietà. Il non accondiscendere, la presenza di regole e la valorizzazione del tessuto umano sono gli strumenti di questa solidarietà innovativa.

Al ringraziamento anticipato di Lebano si unisce il ringraziamento del Presidente, della Presidente Inner Wheel Grazia Masala  e di tutti noi.

Interventi di Fraschini e Favole

 

Dario Caldiroli