Cronaca della conviviale n. 5 del 19 settembre 2005

 

Tema:    Cinesi oggi

Relatore: Professoressa Alessandra Lavagnino

 

Uno degli aspetti che stanno positivamente caratterizzando il mandato presidenziale di Gianpiero è sicuramente quello che riguarda la scelta dei temi delle conviviali.

Sarà perché - sin dai tempi dei primi viaggiatori mercanti veneziani - la Cina esercita su noi occidentali un fascino indiscutibile, sarà perché la realtà di un miliardo e mezzo di cinesi genera in molti di noi sentimenti quantomeno di apprensione (economica ma non solo), sarà perché siamo tutti ben consapevoli di assistere ad un profondo mutamento politico e di costume che sta interessando una larga parte del nostro pianeta, ma l’occasione di partecipare a una conferenza su questi temi, per di più tenuta da una vera conoscitrice della materia, quale è la nostra gentile ospite di questa sera, non poteva che far registrare un altro “sold out” sul tabellone degli spettacoli del Giardini.

Un'altra bella consuetudine attuata dal nostro presidente è poi quella di ridurre al minimo le chiacchiere preprandiali, rimandando gli annunci e le considerazioni di rotariano interesse al momento in cui la predisposizione d’animo  è maggiormente ricettiva; infatti, anche questa sera, Gianpiero apre con un  breve saluto agli ospiti, gli auguri per i diversi compleanni che ricorrono nella prossima settimana e, subito dopo, il rituale buon appetito!

Dopo la cena, dal menù assolutamente non cinese (per la verità il riso c’era, ma cucinato in maniera tipicamente brianzola)  Gianpiero ricorda i numerosi appuntamenti della nostra agenda di club, a partire dal prossimo lunedì con la visita del Governatore, per poi proseguire con la gita e il caminetto a Traversatolo; c’è poi la prevista relazione del Questore e, ancora, la gita a Venezia, i minicaminetti e – non ultime - la giornata del volontariato rotariano e quella sulla “vista e la cecità evitabile”. 

A questo punto l’attesa presentazione della professoressa Lavagnino, illustre sinologa che ha conquistato sul campo, attraverso diversi anni di studi e di permanenza in Cina, una profonda conoscenza del complesso universo cinese. 

L’ampiezza del tema è tale che richiederebbe ben più della mezz’ora tradizionalmente destinato alle nostre relazioni; la professoressa ha scelto però un metodo molto curioso, oltre che efficace e divertente, per introduci a questo mondo così (ma poi non tanto) lontano. Utilizzando alcune fotocopie dei più elementari ideogrammi cinesi, la nostra ospite ci ha spiegato come attraverso la loro combinazione sia possibile trasmettere idee e concetti anche molto articolati; essi, indipendentemente dalla fonetica loro associabile dalle numerose lingue e dialetti correntemente parlati nelle diverse province della Cina, hanno la fondamentale caratteristica di essere comunque universalmente riconosciuti da tutti coloro in grado di leggerli. Un po’ come i numeri arabi, che esprimono la loro “dimensione” indipendentemente dalla lingua con la quale si leggono.

E’ stato anche grazie a questa  uniformità espressiva che il primo imperatore cinese, il mitico  Chin Shi Huang Di, ha potuto gettare le basi per costruire quella integrazione di popoli che non ha confronti per ampiezza geografica e durata storica.

Alla fine della presentazione le numerose domande (Mazzoni, De Angeli, Lomazzi e Amigoni) hanno confermato l’interesse per questo particolare tema; interesse così sentito che, dopo i saluti del Presidente, molti di noi si sono addirittura portati a casa le fotocopie degli ideogrammi con tanto di traduzione diligentemente trascritta.

 

Marco  Tincati