Cronaca della conviviale n. 7 del 23 settembre 2006

 

Visita alla "Nuova Milano" e cena – Caminetto del Presidente

 

 

“Cari amici, mai come questa volta a un presidente dispiace interrompere così vivaci conversari, ma, visto che non ci sono né relatori né temi da trattare, non c’è nemmeno la campana, la giornata è stata lunga e faticosa, la cena ottimamente curata dal nostro Giovanni avrà un poco appesantito più di qualcuno fra voi, sarò breve, anzi brevissimo – attacca un Paolo raggiante al termine di una giornata per vari versi memorabile.” 

El mangià e bevin santa libertaa – in mezz ai galantonem, ai amis, -  in temp d’invern al cold, al fresch d’estaa, - diga chi voer, l’è on gust cont i barbis. 

Ma se poeù se ghe gionta el vess trattaa – a macca, come incoeu dal nost Giuan – et quidem con quell coeur largh inscì faa, - cossa serva! L’è on gust de paradis.           

“Così il nostro Carlo Porta recitava decantando il buon vivere, la bellezza dello stare insieme in buona compagnia, in particolare davanti a un buon bicchiere e a un buon piatto. Come appunto, questa sera, qui a  L’altra Isola, Cascina Boscaiola – continua Favole – e che questa sera sia proprio così non v’è alcun dubbio. I posti per questo caminetto, in questo ristorante erano 64 e in 64 siete venuti. A gustare salame, mondeghini, nervetti e frittate, tanto per iniziare, petite marmitte ‘manzo in vescica’, tanto per continuare, ossobuchi con risotto giallo, involtini di verza con purea, brasato con polenta e foiolo con verdure, tanto per non perdere l’abitudine e zabaglione e soufflé al cioccolato, tanto per terminare, il tutto innaffiato da un ottimo Gutturnio dei colli piacentini.” 

“E pensare che in 64 avremmo dovuto essere anche quel lontano 23 luglio 1986. Abitavo ancora alle soglie della Brianza, signorino anzi single, con cuoca e cameriere. La buona Gina mi aveva comunicato che i soci che avevano confermato la loro partecipazione al mio caminetto (uno dei primi in assoluto nella storia del club, n.d.r.) erano, appunto, 64.  Ma, con grande costernazione di Angelo Caloia, presidente di turno, e mia,  vennero in meno di due dozzine – racconta il Nostro – e rimasi a posto, quanto a vettovaglie e piatti pronti, per una quindicina di giorni!” Di quella brigata facevano parte, fra i soci ancora presenti,  Brandolese, Cerrato, Faraone, Fraschini, Gambel e Petyx. 

Non c’è la campana, ma prima di idealmente batterla tocca a Piero Ravetta il gradito compito di ringraziare il presidente a nome di tutti, porgendogli il classico regalo, questa volta una splendida opera di Venini. Ringraziarlo non solo per il caminetto, diventato ormai una consolidata tradizione del club, ma anche per l’interessantissima giornata,  con la visita alla ‘Nuova Milano’, come declamato da Paolo e durante la quale lo stesso Paolo ha fatto da cicerone, guida, amico commentatore e di volta in volta  spalla degli accompagnatori ufficiali. Per averci fatto capire quanto complesso sia il lavoro di un architetto a 360° e quanto sia interessante e quanto immensa debba essere la passione che lo ispira. 

Nel corso della giornata abbiamo infatti visitato la Mediateca di via Moscova, ricavata nell’antica Chiesa di Santa Teresa; il Casello Ovest a Porta Venezia, ristrutturato dallo stesso Paolo; la nuova sede de Il Sole34Ore, progettata da  Renzo Piano, e gli uffici direzionali del Gruppo Pirelli alla Bicocca, progettati da Gregotti: un cubo alto 49 metri con al centro la vecchia torre di raffreddamento.  

Nel pomeriggio siamo andati al Parco Certosa, al Bosco in città e al Parco delle Cave, quest’ultimo particolarmente ammirato dai partecipanti, per le dimensioni, la poesia degli spazi, dei laghetti, dei sentieri. “Ma vi rendete conto – ha detto Paolo – che siamo a Milano, che l’ingresso del parco è in Via Forze Armate!”.  E dopo cena un non modesto gruppo di amici ha visitato il nuovo Centro di Affori, il cui progetto è opera dello stesso Favole. 

A migliore illustrazione, commento e comprensione Paolo ha preparato un programma con una descrizione particolareggiata di ogni luogo. “Negli ultimi 15 anni a Milano si è avuto un grande sviluppo edilizio: - la realizzazione di 3 nuovi quartieri residenziali (OM, Rubattino, Certosa) e 64 piani di variante per residenza/commercio/uffici, tutti partiti e che hanno recuperato più di 3milioni di mq di aree industriali dismesse; - nuovi musei, centri commerciali, alcuni ultimati, altri in realizzazione; - 6 ex caselli daziari recuperati; - edifici industriali e nuovi uffici, in particolare 18 nuove sedi di aziende prestigiose a livello internazionale; - nuovi parchi/giardini e 6.000 alberi/anno” – questa l’introduzione al foglietto illustrativo. 

Ma Favole non è nuovo a questo tipo di contributo alla vita del club. I più anziani – di appartenenza al Giardini, naturalmente – ricorderanno infatti la conviviale del 18 settembre 1985, in occasione della quale Paolo ci intrattenne a lungo illustrandoci, con dovizia di citazioni e con il supporto di splendide diapositive, il sistema fluviale del milanese, soffermandosi in particolare sulle ville dei Navigli, Naviglio Grande, Naviglio di Bereguardo, Naviglio di Pavia e Naviglio Martesana. 

E quindi ancora una volta, caro Paolo, a quando la prossima puntata? 

Attilio Bradamante