Cronaca della conviviale n. 6 del 18 settembre 2006

 

Tema: Milano la storia: la città romana

Relatore: Professoressa Gemma Sena Chiesa

 

 

Siamo in tanti, anzi in tantissimi, a sigillare il ritorno ai ritmi e ai riti classici rotariani. Per accogliere una relatrice affascinante per un tema di sicuro interesse. E per rivederci nella nostra sede tradizionale praticamente al completo, tanto che persino i posti da loggione (quelli, per intenderci, dove si faceva la permanente, con il vecchio arredamento, grazie a quelle paurose lampade incandescenti  sistemate dai confederati a non più di dieci, quindici centimetri dalle pelate dei soci ) sono occupati in ogni loro ordine.

E  il presidente ne è certamente compiaciuto e soprattutto lusingato, in particolare per la relatrice della serata. “Pensate che Gemma, la Professoressa  Gemma Sena Chiesa – sottolinea infatti il Nostro – parte domattina per New York, ma ciò non ostante non ha voluto non mantenere la promessa fatta. E sapete perché? Perché, come mi appena confidato, non voleva assolutamente mancare ad un appuntamento con dei rotariani!” E i rotariani hanno risposto con una partecipazione ben superiore alla media. 

Paolo vuole bruciare i tempi canonici per l’introduzione, si capisce, si intuisce che non vede l’ora di presentare la relatrice e di ascoltare, con gli amici, quanto racconterà. Così procede senza indugi, prima che il milanesissimo risotto coi funghi raggiunga le mense, a salutare l’ospite del club (1) e gli ospiti di soci (2), i visitatori rotariani (2) e i gentili coniugi presenti (7); a fornire gli ultimi dettagli sulla prossima giornata di sabato 23 settembre, caminetto del presidente con giro  culturalturistico della nostra città e ad illustrare brevemente il programma prossimo venturo del club. 

“I meno distratti ricorderanno che quest’anno i temi scelti per le conviviali sono legati fra loro toccando armonicamente argomenti di nostro comune interesse – attacca Paolo una volta espletate le formalità introduttive di turno – quali il Rotary e Milano. Il tema di questa sera appartiene a quest’ultimo filone. La nostra Gemma infatti ci parlerà della Milano romana. Di cui sappiamo e conosciamo poco, ma c’è anche poco! E la professoressa vi racconterà anche perché! E comunque, chi di voi ricorda che Milano è stata capitale dell’impero? E che di quell’epoca restano comunque non pochi reperti?” 

“Quando ho chiesto di inviarmi il curriculum della Professoressa Sena Chiesa – continua Paolo – mi sono visto arrivare un testo di alcune decine di pagine! Quello che avete letto sul bollettino non ne è infatti che un pallido sunto. Archeologa e cultrice di storia dell’arte ha insegnato per quasi cinque lustri Archeologia e Storia dell’arte greca e romana alla Statale di Milano. Direttore di diversi scavi in Italia e all’estero, ha vinto diversi premi, ha ideato varie  mostre internazionali curandone i relativi cataloghi, ha scritto innumeri libri e dirige una collana di studi e ricerche sull’archeologia romana dell’Italia Settentrionale. E qui mi fermo – conclude il presidente – anche per non portarle via tempo prezioso!”. 

Brava, discorsiva, mai accademica, chiara, esauriente, immediata, simpatica, la relatrice ci intrattiene, aiutandosi con una serie di significative slides, sulla Milano romana, per un periodo che va grosso modo dall’inizio dell’impero, con Augusto, quando erano ancora presenti le origini celtiche della città e della sua popolazione, fino a Sant’Ambrogio e al trasferimento della capitale a Ravenna (504), soprattutto per ragioni di sicurezza  (i popoli di ceppo germanico e mongolo già avevano iniziato a scorazzare per le lande al di qua delle Alpi). Certo, di romano a Milano è rimasto poco, un po’ per le distruzioni operate nei secoli ed anche perché nel tempo si costruiva utilizzando materiale ricavato da altre precedenti costruzioni o semplicemente sovrapponendone una sull’altra.  

E però, non ci sono solo le colonne di San Lorenzo! Milano, fra l’altro per un certo tempo capitale dell’impero per volere di Diocleziano, come già ricordato, aveva uno splendido teatro (dalle parti dell’attuale Borsa) , un circo, un anfiteatro, un’arena, un foro, delle splendide terme (le Terme di Treviri), e, dal 350, alcune suggestive chiese (la più antica è San Lorenzo). 

Con un po’ di buona volontà se ne possono rintracciare i resti, non molti a dire il vero, ma ben presenti e ben identificabili. A volte bisogna proprio andare a scoprirli. Il come è forse il tema più intrigante trattato dalla relatrice. Con noi cerca sulle piantine vecchie e nuove i luoghi, le coordinate e questo è l’esercizio di cui forse più la ringraziamo, perché ci fa venir la voglia di rivisitare la nostra città con un nuovo occhio e una nuova attenzione. Chi avrebbe pensato infatti che poco lontano da Peck diciassette secoli fa c’era uno splendido teatro? 

S’è fatto tardi e rimane solo il tempo per un paio di domande (di Nicolosi e Gattoni) e i canonici ringraziamenti del presidente rivolti all’affascinante relatrice. E al termine verrebbe voglia di dire: “Caro Paolo, a quando la prossima puntata su Milano?” 

 

Attilio Bradamante