Cronaca della conviviale n. 1 del 3 luglio 2006

 

Tema: Evoluzione e progetto dell’addestratore avanzato di nuova generazione Aermacchi M-346”

Relatore: ing. Massimo Lucchesini

 

 

Il Presidente Prof. Sironi, durante la presentazione degli ospiti, ricorda simpaticamente le coincidenze tra l’inizio e la fine di questo anno rotariano:  la Marina Militare con l’Ammiraglio Pagnottella nel luglio 2005, oggi l’Aeronautica con il Generale Camerotto, Vice Comandante del Comando Forze Aerotattiche di Attacco e Ricognizione. Inoltre, accomunati dalla stessa passione per il volo Alberto Sironi (pilota di aliante e pluricampione italiano di volo a vela) e Massimo Lucchesini, ingegnere aeronautico e Direttore Generale della Alenia – Aermacchi, relatore della serata, presentato da Edy Gambel.

E’ una bella storia di successo dell’imprenditoria e della capacità di innovazione tecnologica italiana in campo aeronautico quella che ci racconta l’ingegner Lucchesini. La storia di una famiglia (Macchi) che incomincia a fabbricare carrozze a cavalli nel 1913 a Venegono Superiore e che continua ancora oggi nel gruppo Finmeccanica con la produzione di velivoli tra cui l’addestratore di nuova generazione che il mondo ci invidia: l’Aermacchi M-346.

LaM.346 Aermacchi storia di questo aereo per addestramento incomincia nel 1986 con la partenza di un nuovo progetto di aereo da addestramento (NTT) che attraverso successive fasi ed alleanze con altri gruppi europei viene realizzato e poi interrotto nel 1989 con la  caduta del muro di Berlino. Il calo degli ordini obbliga l’azienda ad una drastica riduzione del personale tecnico da 800 a 120 unità. La rinascita avviene attraverso una joint con una società della grande madre Russia e la realizzazione nel 1996 del velivolo YAK/AEM. La mancanza di fondi da parte russa per lo sviluppo su ampia scala portano però Aermacchi al divorzio ed allo sviluppo di un proprio velivolo: l’M-346. La progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di questo velivolo sono interamente italiani e nascono dalla applicazione di un innovativo approccio manageriale ed organizzativo dell’azienda (Integrated Production Team – Gruppo di Sviluppo Integrato). Ciò ha consentito lo sviluppo in modo autonomo del prototipo in tempi brevissimi (inizio nel gennaio 2000) e con la realizzazione del primo volo già nel luglio 2004. L’M-346 rappresenta inoltre l’espressione di una nuova filosofia addestrativa sviluppata dall’Aermacchi e riconosciuta internazionalmente che ha come obiettivo la riduzione dei costi di formazione dei piloti di aerei da caccia (il costo di un pilota “combat ready” è oggi di circa 6 milioni di euro) e la riduzione del divario tecnologico e di prestazioni con i velivoli da combattimento. Questi obiettivi sono stati raggiunti ed i prototipi M-346 hanno effettuato più di 200 voli senza problemi (sono necessari 800 voli perché una macchina possa entrare in servizio) e nel 2007 inizierà la produzione di serie con una prospettiva di mercato di circa 600 aerei in 25 anni. Inoltre, dieci innovazioni tecnologiche applicate all’interno del velivolo hanno ottenuto il brevetto internazionale.

Al termine della presentazione vengono proiettati i filmati dei prototipi M-346 da addestramento in volo affiancato; come avvenne nel luglio 2005 al momento del passaggio delle consegne tra il Past President Dario Lonardoni ed il Presidente Sironi: Dario disse: mi sembra di volare. Anche noi abbiamo volato con loro, ma la storia dell’M 346 è appena cominciata

Al termine della relazione viene distribuito il libro di Egidio Gavazzi (pilota) “Desiderio di Volo” Renato ed Alberto Sironi editori.

 

Dario Caldiroli