attilio bradamante

con chi

(dicembre 1999)

Attilio, qual'è l’ultimo film che hai visto?

Instinct – Istinto primordiale”, con Anthony Hopkins. Un film strano, senza finale, ma con dentro contenuti e messaggi essenziali ed eterni, facilmente comprensibili, immediati.

Una critica pacata, anche se con risvolti visivi a volte violenti, al mondo moderno, contemporaneo.

E quale libro stai leggendo?

Il silenzio degli innocenti” di Thomas Harris.

Ma avrà almeno dieci anni!

Kika mi ha regalato recentemente ”Hannibal”, dello stesso autore, ma non avevo letto il precedente, anche se avevo visto il film, sempre con quel mostro di Anthony Hopkins e che mi era piaciuto moltissimo.

Ti piacciono gli autori americani e anglosassoni...

Sì, molto. Costituiscono per lo più una lettura non impegnativa, di svago, ma che ti prende quasi sempre dalla prima all’ultima riga.

Nel 1997, quand’ero presidente del Giardini, ho invitato Sveva Casati Modignani al club proprio perché il suo stile e il suo modo di scrivere ricordano molto quelli americani ed anglosassoni.

Ecco, il Giardini. Cos’e per te il Rotary?

Una splendida occasione per stringere amicizie al di là degli interessi e delle convenienze, come avviene quando si è giovani e raramente quando non lo si è più.

Naturalmente il Rotary non è solo questo, ma questa è la condizione e il mezzo, credo, perché il Rotary, nelle sue varie componenti, possa realizzare i suoi scopi istituzionali.

 Se non sbaglio Paul Harris definiva l’amicizia il cemento del Rotary e la vera amicizia non può essere interessata, scendere a compromessi.

Tu sei uno dei soci fondatori e sei stato presidente del club. Come coniughi questa esperienza con la tua professione?

Come tutti gli altri amici che si sono riuniti in quel lontano ottobre dell’83 e che hanno accettato di ricoprire ruoli anche ufficiali nel club e nel distretto: un’integrazione ideale fra i due mondi, quello del lavoro e quello dell’associazionismo.

Il primo ti consente di entrare nel secondo, questo ti arricchisce dentro e ti dà spesso ciò che il primo non può darti o non ti dà a sufficienza.

Attilio, cosa fai attualmente?

Dopo una trentina d’anni d’attività, anche in giro per il. mondo, trascorsi come dirigente industriale in un paio di gruppi multinazionali svizzeri, mi sto ritagliando un mio spazio come imprenditore, offrendo servizi di assistenza tecnico-commerciale ad aziende utilizzatrici o produttrici di materiali di confezionamento.

Ti confesso che mi sto divertendo e sto vivendo una seconda giovinezza professionale.

E poi questa attività mi consente di continuare a coltivare interessi internazionali, specie con il mondo tedesco e mitteleuropeo che, come tu sai, amo sin dall’infanzia.

Un’ultima domanda. Qual'è la tua forza quale la tua debolezza maggiore?

Una grande serenità interiore e una certa pigrizia.

Ma non sono certo che quest’ultima sia qualcosa di negativo in assoluto.

Attilio Bradamante è nato a Leggiuno (VA) nel 1944 ed è profugo istriano.

è laureato in Giurisprudenza.

Sposato con Kika Del Sante ha due figli, Luca e Paolo, studenti.

 

Abita a Milano San Felice (Segrate) Ottava Strada, 37.

 un’integrazione ideale fra i due mondi, quello del lavoro e quello dell’associazionismo