armando brandolese

con chi

(dicembre 1999)

Essendo nato nel 1941, risulto ormai prossimo alla cosiddetta ”terza età”, anche se – come tutti, del resto – in spirito mi sento come un ragazzo di trent’anni che vede solo negli altri l’avanzare dei segni dell’età.

Essendo riuscito di recente a sposare due dei miei tre figli, sono ormai psicologicamente pronto a assumere lo stato, i doveri e i diritti di ”nonno”, ma purtroppo, come è ben noto, il passaggio effettivo a tale stato non dipende in alcun modo dalla volontà dell’interessato.

Ho scelto la carriera universitaria perché mi piacevano la ricerca e l’insegnamento, ma mentre quest’ultimo mi da ancora tutte le soddisfazioni di un tempo, non riesco più a dedicare il tempo che vorrei alla ricerca (discussione e verifica di ipotesi nuove all’interno della propria disciplina, applicazione di metodologie nuove o mutuate da altri settori al proprio campo di interesse, confronto con la comunità scientifica internazionale), preso come sono da responsabilità organizzative e di gestione all’interno del mio Ateneo.

 Riconosco peraltro di trovare grandi soddisfazioni se penso ai risultati raggiunti nel suo complesso dal mio gruppo di ricerca, costituito da numerosi giovani brillanti e ambiziosi, in gran parte scelti e ”allevati” scientificamente da me.

Da tempo, assieme a mia moglie Meli, che in tutti questi anni ha maturato una notevole capacità di sopportazione del mio carattere un po’ imprevedibile e non dolcissimo, abbiamo sviluppato una crescente passione per l’antiquariato: girando per mercatini o mostre, sarebbe assai facile trovarci mentre contrattiamo allo spasimo oggetti improbabili di valore trascurabile, o mentre guardiamo a bocca aperta gli impossibili pezzi importanti che ci piacerebbe avere; il nostro divertimento maggiore al termine delle mostre e quello di fabulare attorno alle decine (o a volte centinaia) di milioni che avremmo potuto spendere per l’acquisto di ciò che sarebbe piaciuto a entrambi, prosaicamente molto lieti peraltro che tutto ciò non sia effettivamente avvenuto.

A differenza di molti altri Rotariani, non gioco a golf: mi limito a competizioni bridgistiche accanite quanto affettuose all’interno di un ampio gruppo di amici, fra cui un Rotariano de nostro Club.

Da ultimo, per quanto riguarda le mie attività Rotariane, anni fa sono indegnamente riuscito (sono personalmente convinto di questo avverbio) a portare a termine l’anno di Presidenza del mio Club, e altrettanto indegnamente sto quest’anno ricoprendo l’incarico di ADG per il Gruppo di Club Milano 3; uno dei miei rammarichi (ma qualcuno potrebbe sostenere che è un alibi che mi sono creato a mo’ di autogiustificazione) è di non riuscire, per mancanza di tempo, a dedicare al Rotary tutto il tempo che meriterebbe.

Armando Brandolese abita in Via Faruffini, 39 a Milano

 Pronto ad assumere i doveri e i diritti di ”nonno”, ...non dipende in alcun modo dalla volontà dell’interessato.