antonio alliata

intervista di Giorgio Lazzarini

 

con chi

(settembre 1999)

è entrato nel nostro club il 14 giugno, in una delle ultime conviviali dell’anno rotariano 1998-1999.

Ma Don Antonio Alliata di Montereale, principe del Sacro Romano Impero, il Rotary lo ha scoperto in gioventù, perché ha un solido passato di rotaractiano.

Vive in una splendida casa ad Appiano GentiLe, tra i suoi hobby ci sono il. nuoto e, soprattutto, i cavalli.

«Ne ho al momento tre, che cavalco quando ho tempo.

Ma in un passato non lontano due miei cavalli, Chateaubriand e Ping pong, hanno gareggiato a Piazza di Siena, per I.’occasione montati da cavalieri esperti».

è nato il 14 luglio 1943 e per il suo cinquantaseiesimo compleanno si è regalato (e ha regalato a pochi amici intimi, selezionatissimi) una serata a Villa d’Este, con contorno di balletto café chantant e fuochi d’artificio.

Verrebbe da dire ”un compleanno da principe”, se non fosse una battuta fin troppo facile.

Un principe con due lauree, pero: una in sociologia, presa a Trento quando in quell’ateneo studiava anche Renato Curcio, e una in psicologia, ottenuta a Roma.

Chiedo ad Alliata, socio del club ”I grandi viaggiatori” perché è tra coloro che hanno avuto la fortuna di girare il mondo in lungo e in largo, di dirmi l’ultimo libro che ha letto e l’ultimo film che ha visto.

Risponde senza esitazione: «Il libro è Privé di Emilio Fede.

Mi ha divertito molto.

L’ultimo film è Matrix, visto all’Arcadia di Melzo, su megaschermo».

Nel suo ricchissimo curriculum ci sono due esperienze fondamentali: in banca, alla Saint Gobain, per imparare i segreti del controllo di gestione e della finanza, e alla Gepi, che acquisiva aziende decotte o in fase di fallimento, le ristrutturava e le rivendeva.

Oggi nel suo ufficio di Chiasso (via Ai Crotti 8, tel. 0041916837272) Antonio Alliata fa in proprio quel lavoro che ha imparato alla Gepi dal 1973 al 1977, periodo in cui divenne il più giovane direttore centrale alle Partecipazioni Statali.

In quattro anni ristrutturò ben diciotto aziende.

Del suo lavoro di oggi spiega: «Quando sono uscito dalla Gepi ho deciso di fare quel lavoro per conto mio.

Quindi compro delle aziende che non vanno né bene né male, immetto sia dei capitali che degli uomini, le ristrutturo, ne faccio aumentare il fatturato e la redditività, e poi le vendo».

Rotary lo ha scoperto in gioventù, perché ha un solido passato di rotaractiano