GITA  A  TRIESTE

dal 12 al 15 Maggio 2005

Ci si ritrova la mattina di giovedì 12 maggio, poco dopo le 8, vicino a quella stazione delle Ferrovie Nord  di Milano che sempre maggior fama acquista tra i rotariani del Giardini da quando Club e Ferrovie hanno in comune lo stesso “Grande Capo”: l’occasione è quella del viaggio annuale del Club che ha come meta la città di Trieste. 

Diciamo che il gruppo è composto da una cinquantina di persone che arriva pressoché puntuale, quasi a testimoniare quel desiderio di stare insieme che si riscontrerà poi,in modo costante, per tutta la durata del viaggio.

Il numero vuole essere volutamente indefinito anche perché, agli amici in partenza da Milano, si aggiungeranno a Trieste un socio onorario e signora ed un socio effettivo che,a causa di importanti impegni professionali, sarà costretto a fare il “pendolare” pur di non mancare al piacere della compagnia. 

Si parte quasi rispettando l’orario prestabilito e, dopo una sosta di natura tecnica alle porte di Verona, si giunge in quel di Padova per la prevista visita alla Cappella degli Scrovegni. Come è noto,l’altissima affluenza di visitatori e precauzioni volte alla conservazione dei dipinti impongono che la visita debba avvenire in tempi davvero molto ristretti. Riusciamo tuttavia, grazie anche ad un…… antipasto multimediale e ad una valente guida, a gustare i capolavori di Giotto, restaurati.

Dopo aver temprato lo spirito ci si dedica, opportunamente, anche al corpo e, sospinti da un certo appetito, ci si dirige di buon passo al mitico Caffè Pedrocchi. Spuntino e via, si parte per Trieste dove siamo accolti calorosamente da Edo e Bianca Loser.

Il tempo di svuotare le valigie e tutti, per una gustosa cenetta, allo storico Caffè degli Specchi in quel suggestivo palcoscenico che è, specialmente di sera,  Piazza dell’Unità d’Italia. 

Venerdì e sabato vedono il gruppo impegnato in una puntuale attuazione del programma di visite, alla città e dintorni, già noto, ovviamente, ancor prima della partenza. (Castello di S.Giusto, Cattedrale, Castello di Miramare, Castello di Duino, Grotte di Postumia).

L’ausilio di guide brave, attente e discrete consente di rendere tutti soddisfatti ed in verità non particolarmente stanchi.

La selezione delle mete,dell’albergo,dei ristoranti conferma ancora una volta la cura particolare posta dal presidente e dalla sua consorte nell’effettuare le scelte con quel tocco di signorilità che è loro congeniale.

Dario e Fernanda mi consentano tuttavia di accomunare a loro,in questa occasione, Edo e Bianca senza i quali nulla sarebbe stato così perfetto.- Ciò che ha colpito me e - penso tutti i partecipanti - è stato l’entusiasmo e l’affetto che i coniugi Loser hanno profuso in questi giorni a piene mani nei confronti degli amici venuti da Milano.- Era palpabile la loro soddisfazione,la loro gioia, il loro giustificato orgoglio nel mostrare le bellezze della propria città.- Ma hanno saputo anche rendere percepibili quegli intimi sentimenti di italianità che solo chi ha vissuto momenti tragici - come gli abitanti di quelle terre hanno vissuto - può nutrire, serbare e quasi gelosamente confidare. 

Un GRAZIE  di cuore a tutti loro.  

Giulio Palumbo