Una giornata al Forte

6 novembre 2010

 

Riprendo in mano dopo una settimana programma ed appunti relativi alla nostra ultima gita per raccontarne a chi non era presente e a ricordare a chi invece lo è stato quanto questo evento, magnificamente organizzato dal nostro presidente, sia stato importante per il club anche per lo spirito che lo ha pervaso nel corso dell’intera giornata.

Ci siamo ritrovati come al solito in Via Paleocapa ad un’ora ideale, le 9 del mattino, ora dell’Europa Centrale. Eravamo 36, come previsto. Qualcuno non originariamente iscrittosi aveva poi deciso di non mancare (come chi scrive, n.d.r.) rimpiazzando così gli assenti dell’ultima ora.

Un gruppo non particolarmente numeroso, ma più che decoroso considerato il periodo e che la gita andava ad incastrarsi fra altri eventi simili e alla vigilia di alcuni appuntamenti importanti per il club. Inoltre la destinazione era già nota ai più, sia per pregressi rotariani (del club, s’intende) sia perché la via è di quelle più trafficate dai milanesi amanti della Val d’Aosta.

E però il Castello, anzi il Forte di Bard rappresentava una meta ancora sconosciuta alla maggior parte dei convenuti e il nome di Alphonse Mucha ricordava qualcosa solo a pochi fra noi. Ecco il perché di un titolo assai indovinato per la gita: UNA GIORNATA AL FORTE. Vi abbiamo infatti trascorso tutto il tempo a disposizione:  per ammirare la maestosità e l’eleganza del forte, per percorrerne gli itinerari, in ascensore prima e a piedi poi, dal basso in alto e dall’alto verso il basso attraversando al termine le stradine del borgo sottostante; per visitare la mostra di un autore pressoché sconosciuto ma dai caratteri forti e dall’innegabile fascino (fra l’altro si trattava della  “prima” in Italia di Alphonse Mucha, con l’esposizione di opere dall’estero mai entrate o rientrate a Praga, dove si trova la maggiore collezione al mondo di questo artista vissuto a cavallo dei due secoli – 1860-1939); e per gustare le prelibatezze della cucina locale (un po’ piemontese e un po’ valdostana, ma non ditelo agli abitanti del borgo!) servite dalle sempre sorridenti Alessandra e Manuela in una delle innumerevoli sale dello stesso forte.

E prima di rientrare a Milano ci siamo fermati per una visita ai locali di un noto produttore di leccornie ben conosciute dai palati più fini ed esigenti, ad iniziare dal lardo di Bard.

Ed infine i ringraziamenti, a conferma di quanto espresso nel corso della colazione e a calici levati da Sandro Bertolotti ed Edy Gambel, diretti a Roberto: per la bontà della scelta, la sobrietà della conduzione e il tratto con il quale, quasi da evangelico buon pastore, ci ha guidati nel corso della giornata

Attilio Bradamante