Cronaca della gita nel Salento

dal 29 maggio al 1° giugno 2008

 

Siamo partiti 2 chili fa, giovedì, 29 maggio con  53 splendide teste pensanti, per un’avventura che tutti  abbiamo piacevolmente condiviso. 

Alla partenza  bisognerebbe  sempre decidere di come impostare il viaggio, allo stile di Dante che se ne andava da solo in giro e non dava troppe confidenze, o  a quello di Ulisse, sempre un poco goliardico e disposto all’avventura con i suoi compagni od amici. Tutti insieme, pronti a nuove avventure accettando anche qualche rischio per scoprire nuove realtà. 

Da parte nostra, abbiamo preferito lo stile Ulisse ed in questa veste il nostro presidente Gianni Baruffaldi si è fatto assistere non solo dalle simpaticissime figlie Laura e Francesca ma anche da Renato e da Guido. 

Inutile dire che Ulisse si permetteva di legare al palo i compagni per evitare fughe non autorizzate con le sirene, noi avevamo solo da rispettare un programma denso di avvenimenti, purtroppo senza ciclopi, maghe o mareggiate.  

La scelta di Ulisse era ovvia, perché anticamente il nobile figlio di Enea era approdato a Portobadisco,  e per una storica coincidenza, proprio il 30 maggio 2008 è atterrato a Lecce il grazioso principe Emanuele Filiberto in visita pastorale.

Speriamo che con questa nuova visitazione di reali l’antica Lecce - Rudie - Licia, non subisca cambiamenti nel futuro. Sarebbe un vero peccato perché il Salento è bello come l’abbiamo trovato noi. 

E’ sempre difficile forse impossibile descrivere la bellezza dei suoi monumenti.  Molti sono nati da obblighi religiosi e teologici ma poi  si sono trasformati in giochi di mani, gambe, piedi , teste sgambettanti e gioiose che dicono tutto ed il suo contrario.

Nel guardare questi movimenti scolpiti nella pietra Leccese o nel carpano, che è la pietra di Gallipoli, bisogna ascoltare le grippe e le pizziche.Queste musiche, meglio di tante parole, spiegano e vivacizzano ulteriormente i frontali maestosi delle 100 chiese presenti in città.  

I ritmi del tempo sono differenti dai nostri soliti e con 45 gradi all’ombra ogni lavoro deve fare i conti con questa realtà.  I condizionatori sono una recente innovazione che facilita la polmonite ma non permette di modificare le scelte di  base. Qui si inizia a dialogare con tutti in serata e si prosegue con tempi che noi, mittel- europei,  dimentichiamo di possedere. Forse è proprio da questo fatto che così tanti lombardi hanno scelto questo territorio per vivere meglio. 

L’uomo scelto per raccontare questa  bella storia italiana è il Prof Luigiantonio Montefusco, insegnante , Presidente dell’istituto araldico e scrittore di storia del Salento a sua volta assistito da due simpatiche e preparatissime guide che si sono alternate tra il nostro gruppo ed altre delegazioni nordiche e neozelandesi. 

Dalla bocca del professore sono usciti nomi, date dettagli ed aneddoti a partire dalle impronte di mani dei bambini dei siti preistorici,ora fortunatamente protette dai grafittari .

Inutile  qui entrare nei dettagli  di ogni monumento visitato, sarebbe un compito comunque riduttivo Vale la pena armarsi di buoni libri storici ed affinare gli argomenti.  

Devono però, come in ogni viaggio, cercare di sottolineare quelle sensazioni che potrebbero essere una base per incentivare nuove visite mirate. 

Che nel Salento ci fossero delle personalità con un forte carattere lo dimostrano i Messapi.

Questi si allearono agli Ateniesi contro Siracusa, litigarono con Sparta che difendeva Taranto, affiancarono Pirro contro Roma e non furono mai completamente assimilati.

Di loro sono restate delle ottime mura ben conservate ed una congenita indipendenza .

Nelle tombe, per non far confusione, i maschi erano inumati con armi da guerra, le femmine con le trozzelle.  

I Romani , successivamente, per rendere più amichevole questa popolazione di Lecce - Lidia - Rudie,  crearono un ottimo teatro da 20.000 posti,  poi interrato e sostituito qualche secolo più tardi, dal teatro Paisiello leggermente più piccolo del S.Carlo di Napoli, ma sempre di notevoli dimensioni. 

Lecce era stata nei secoli una città importante potendo contare su di un fiume sotterraneo che ne ha garantito nei secoli la sopravvivenza. Negli altre cittadine, i pozzi di acqua erano nel cortile comune delle case. Tra vicini si trovava sempre un modo di coabitare, cosa ormai dimenticata oggi ove tutti gli inquilini sono autonomi con il servizio acqua in camera e dediti al continuo litigio. 

Vuoi per le lunghe e calde serate, vuoi per il carattere, nella lingua leccese hanno dimenticato la  lettera V come nella lingua latina.  Sappiatelo se avete dei dubbi sulla provenienza del prossimo artista. 

Dal mare non sempre pervenivano comitive paganti e questo ha suggerito ai residenti di organizzare dei comitati di benvenuto particolarmente attrezzati.

A Lecce, visto che era già in programma la ristrutturazione del Duomo, si è deciso di ottenere la vista diretta dell’Albania con un campanile alto 75 m. 

Mi ha colpito la decisione di Gioacchino Murat di rischiare di rompere uno specchio per lasciare in ricordo la sua firma sulla sua superficie. E’ stato fortunato che non si sia rotto subito, così venne fucilato solo nel 1815, dopo sette anni di regno napoletano ( sarà una coincidenza ? ) 

Dopo questa digressione, è giusto  ricordare i nostri incontri, l’accoglienza straordinaria della prima serata in una villa immersa negli ulivi, la Tenuta LucaGiovanni,  a Maglie, gestita dai fratelli Maglio. In questa serata il nostro Presidente ha formalizzato un gemellaggio tra il Rotary Giardini, senza fissa dimora in Milano, ed  il Rotary Club di Lecce che di dimore principesche ne possiede parecchie.

Il Gemellaggio, ci dicono, potrà essere consolidato solo ad avvenuta realizzazione di un servizio comune. Al prossimo presidente l’onere della scelta. 

La sera successiva, altro invito in Lecce, a  casa Galante, una costruzione fondata nel 1200 e che nel 1400 è stata ristrutturata  da Maria d' Angain moglie di Raimondello del Balzo Orsini  (nome che associo al ballo della  pizzica).

Si tratta di un palazzo pieno di storia con  30.000 volumi noto anche ai giorni nostri per aver visto transitare Presidenti della Repubblica, storici, filosofi, giornalisti e noi non ultimi. Tutti rigorosamente non hanno lasciato lapidi o scritte sui muri. 

Abbiamo cenato nelle sale del piano terra, in mezzo a mobili, libri rari e candele accese che mi hanno indotto a suggerire al nostro cortese anfitrione Conte e rotariano, di munirsi di estintori.

Per le signore informo che l’opera di pulizia del palazzo, che comprende anche un immenso piano nobile, richiede la presenza continua di 8 camerieri. 

Il nostro Renato Coluccia, il venerdì aveva previsto una visita delle grotte di Castro e come da sue istruzioni abbiamo ottenuto un mare perfettamente piatto, sole splendente e perfetta organizzazione. Non soddisfatto di questo, con il socio Guido Cerrato hanno organizzato uno splendido caminetto con vista mare che umilia le vedute milanesi. 

Una breve visita ad Otranto famoso nel mondo per il tragico massacro di 800 martiri cristiani. Ora esiste un’ottima scuola d’arte, numerose industrie  e grande voglia di aprirsi al turismo.

Il mare, anche osservando il porto da cui salpano le navi per la Grecia e l’Albania, è perfettamente pulito. Ovvio che in tale posto ci fosse un interesse milanese, quindi qui  venne e restò la famiglia Arborio.  

A Gallipoli invece vennero nel passato comitive di bergamaschi che per rendersi utili fecero ottimi lavori di falegnameria necessaria alla lavorazione dell’olio. Ma parlando di sociale non potevano mancare le confraternite, che garantivano al raggiungimento della pensione, sino alla morte, lo stesso salario lavorativo senza detrazioni.  

Inutile fare commenti, è troppo tardi per iscriverci, abbiamo perso il treno, sì quello che avrebbe permesso alla lavorazione dell’olio lampante di competere con gli altri produttori europei. Purtroppo le navi a vela erano diventate troppo costose per questo trasporto..

Sempre per parlare dei lombardi, a Galatina  si insediano i Melzi D’Eril, mentre a Castro arrivò il Gattinara.

In sintesi mi sembra che in tutte queste splendide zone, si siano succeduti ricchi proprietari che sono stati sostituiti sempre contro la loro volontà, perché si vive bene, almeno da ricchi in queste contee. 

Dobbiamo ringraziare il nostro Gianni Presidente per queste piacevolissime giornate, dobbiamo ringraziare Renato Coluccia che ha suggerito spazi e tempi per vivere una scoperta che assolutamente meritava , Guido Cerrato e la carissima Giuseppina  per la costante presenza con noi e perché no, un grazie a tutti quelli che hanno partecipato a questo viaggio, perché se il viaggio è stato piacevole è perché tutti hanno contribuito a tollerare i nostri rispettivi difetti  visti come modi di essere tra amici  e quindi accettati per default. 

Marco Signorelli