Festa di primavera sul lago

Villa Faraone a Meina

11 maggio 2013

 

Stavo per scrivere “Cronaca della conviviale dell’11 maggio 2013”, così come nelle centinaia di bollettini redatti negli ultimi trent’anni. Ma non sarebbe stato nemmeno un errore, perché questa festa a Villa Faraone a Meina è a tutti gli effetti sostitutiva di una conviviale del Giardini, quella di lunedi prossimo venturo (e non sarebbe stato tanto sbagliato, visto che la prima data indicata dalla famiglia Faraone per la festa di primavera era appunto il 13 maggio…). Riprendo quindi la mia penna, ormai quasi arrugginita, per raccontarvi (ma stavo per scrivere celebrare) della tradizionale festa di primavera sul lago organizzata dalla splendida coppia Franca e Toti Faraone. Sostituisco così per una volta gli amici Marco ed Aldo, negli ultimi tempi miei successori così validi ed assidui.

Siamo più di quattrocento, di cui più d’una cinquantina soci, loro amici e loro consorti del Giardini, un numero importante. E però tante, anzi tantissime sono anche le socie del nostro Inner Wheel, capitanate dalla Governatrice Gianna Vacirca e dalla Presidente Maria Grazia Petyx Ciusani.  La maggior parte di noi è costituita da autentici affezionati alla festa, i soliti noti, mi verrebbe da dire. Ma è anche una consolazione registrare che questo è anche  un segno tangibile della nostra ormai vecchia amicizia. 

Ancora una volta il buon Dio deve aver ascoltato le preghiere di Franca, perché ieri e fino a notte fonda ha piovuto abbondantemente sull’Italia nordoccidentale e in particolare, manco a dirlo, sul novarese. Ma poi, quasi rimembranze del titolo di uno dei best seller di Dominique Lapierre, già nostro socio onorario, “è tornato il sereno ed è riapparso il sole”. A dire il vero a metà festa è apparsa qualche debole goccia, ma Franca deve averle detto “Pussa via, non provarci nemmeno!”, tanto che in molti non se ne sono nemmeno accorti. 

Dopo il caffè (ma era quello per gli appena arrivati) sedie e poltroncine si riempiono e stiamo tutti pronti ed attenti, ad ascoltare le tradizionali parole di benvenuto di Franca e Toti. Come tradizione spetta prima alla first lady rivolgersi, come sempre commossa, ai presenti. “Come vedete anche quest’anno, alla fine, abbiamo avuto fortuna: splende un magnifico sole, la temperatura è ideale, stiamo bene insieme e lo tocco, lo si tocca con mano. Come sempre le mie sono poche parole, solo per ringraziarvi della vostra presenza e dei molti, graditissimi regali che avete voluto portarmi. Un pensiero va all’ AHMIS, Associazione di volontariato onlus del Sacco per la cura delle malattie infettive, cui destinerò senz’altro quanto da voi donato”. 

Tocca quindi a Toti rivolgere il saluto di rito. Anche il suo breve e stringato, come sua nota usanza. “Come sapete io, noi viviamo solitamente a Milano dove come tutti sanno lavoro. E mentre io lavoro Franca, fra le tante sue occupazioni,  si dà da fare per organizzare questo evento. Scusandomi per avervi comunicato l’anno scorso una data sbagliata per questa festa di primavera del 2013, quest’anno quella del 2014  me la sono scritta su un bel foglietto: vi aspettiamo tutti sabato 10 maggio 2014!”. A questo punto Franca, quasi in non cercato duetto con Toti, sottolinea che le occorrono in media sette mesi per organizzare la festa. E non solo per ragioni logistiche ed appunto organizzative, come è ovvio, ma anche perché se non è facile anche solo pensare di poter accogliere suggerimenti, consigli e anche desideri espressi dagli amici, figuriamoci il riuscirci! Quest’anno – conclude Franca – penso e spero di aver fatto le scelte giuste”. 

E così certamente è, perché a pistolotto  appena terminato, fra applausi scroscianti entrano in scena e sfilano fra noi le otto “muse” soliste di RONDO’ VENEZIANO, con i loro abiti e parrucche settecentesche, e la loro grazia. Le introduce Andrea Albertini, pianista e direttore del gruppo. Ma non ce ne sarebbe bisogno, tanto il gruppo è noto ed apprezzato non solo in Italia bensì anche in tutto il mondo.

Il programma si divide in due parti. Nella prima “le muse” eseguono musiche di Bach e Vivaldi, a celebrazione del barocco del settecento e nel secondo musiche del loro repertorio più classico. Ma l’originalità del complesso e del programma consiste nella rivisitazione di musiche del settecento, appunto, con musiche moderne ed in particolare pop e rock. “L’idea viene dal genio di Gian Piero Reverberi, già noto arrangiatore di Lucio Battisti, Fabrizio De André, Gino Paoli e Luigi Tenco, tanto per limitarci ai cosiddetti genovesi. Ed è curioso che Reverberi, genovese, non sia mai probabilmente andato una volta a Venezia (ma neanche Salgari era mai stato in Oriente!) L’ensemble  Le Muse – continua Albertini – comprende la musica barocca prodotta, e qui sta la sua originalità, con la sonorità della musica pop e rock. Ed è così che accanto a strumenti tradizionali, quali violini, viola, violoncello, oboe e flauto traverso, vediamo un basso elettrico, una batteria e delle tastiere!”. 

Che dire d’altro? Il concerto, chè a questo punto di concerto si tratta anche se breve, porta emozioni vere, sensazioni nuove. Certo, il Rondò Veneziano già lo conoscevamo per fama e successo, tante volte le musiche ascoltate alla radio o su nastro o su cd, ma ascoltarle dal vivo, in uno scenario da favola, quale è il giardino di Villa Faraone, è un’emozione indimenticabile. Durante l’esecuzione dei brani musicali alcune ragazzine della scuola ASD Tballet di Como e due ballerini di successo, Ekaterina Vaganova e Vito Coppola, ci allietano con la loro grazia e leggerezza. Le prime future campionesse di ginnastica artistica, con cerchi, palle e corde e i secondi a testimonianza della loro professionalità. 

Al termine della giornata “protocollare” prendono la parola, accompagnate da Franca, il Governatore Marco Milanesi, la Governatrice dell’Inner Wheel Gianna Vacirca e la Dottoressa Maria Camparisi dell’Ospedale Sacco. Ma alla fin fine Franca, con evidente piacere, ringrazia prima la Signora Maniero per la consueta collaborazione nell’aiutarla a organizzare ogni anno questo splendido evento, “musa e ispiratrice anche di questo pomeriggio di gioia e serenità”, e con altrettanta evidente commozione ed affetto  si rivolge poi ai due nipotini, che l’hanno raggiunta sul palco: Federico e Ludovica. “Federico è una gran promessa del calcio e Ludovica una futura applauditissima cantante. Ovviamente Federico non può darci qui una prova della sua bravura, – esclama Franca – Ludovica invece si impossesserà del microfono per farci ascoltare un paio di brani in inglese”. Con la sua voce delicata ed aggressiva insieme Ludovica stupisce tutti (e che stupisca tutti lo dimostrano il silenzio con il quale la ascoltiamo e gli applausi con i quali sottolineiamo al termine la sua esibizione) a chiusura di un pomeriggio ancora una volta memorabile. 

Al termine anche le muse, con i loro abiti e  parrucche del settecento, si appropinquano ai tavoli splendidamente imbanditi dalla nostra meravigliosa Sonia. Ma di Casanova e soprattutto delle sue amichette, come ci saremmo aspettati, non v’è traccia. Cosa ci possiamo fare, si sa che la perfezione non è di questo mondo!   

Attilio Bradamante