Cronaca della conviviale n. 20 del 25 marzo 2013

Tema:Conflittualità̀ e violenza all’interno della famiglia. Quali conseguenze e qualche proposta per prevenire

Relatore: D.ssa Maria Cristina Canziani

 

La serata inizia con un’affluenza un po’ sottotono: i primi convenuti arrivano alla spicciolata e quasi si disperdono in una sala che, questa sera, non è certo delle più ampie. Poi il flusso dei convitati (e delle convitate) cresce e mostra chiaramente la reale dimensione dell’interesse destato dal tema odierno. In poco tempo ci si rende conto che le previsioni – fatte senza “la” Luisella, ahinoi ancora influenzata – erano largamente insufficienti. Luigi deve così stravolgere il layout della sala da pranzo e della serata per consentire l’accomodamento di tutti. Vengono letteralmente abbattute le pareti e poi, anche per dare alle cucine il tempo di adeguarsi alla nuova dimensione dell’affamata platea senza dimezzare le razioni, si decide di anticipare la relazione della nostra ospite rispetto ai tradizionali orari postprandiali.

Breve introduzione dei due presidenti: in quota azzurra Luigi con i saluti agli ospiti e, in quella rosa, Maria Grazia per presentare la nostra relatrice e ricordare, nel contempo, i prossimi appuntamenti interclub, sempre su temi inerenti i problemi famigliari.

Argomento non facile né allegro che – come affermerà in premessa il (la) giudice Canziani – non predispone certo il buon appetito (ma, aggiungeremmo noi, tanto meno la digestione).

E’ comunque un tema molto rilevante, che impegna gran parte della giustizia nel nostro Paese. Non sappiamo – dice la nostra relatrice -  se sia un fenomeno in aumento rispetto al passato; certamente ne è aumentata la consapevolezza e la sensibilità popolare e – conseguentemente – è molto cresciuto anche il numero delle segnalazioni di casi di violenza famigliare, soprattutto nei confronti dei minori. Spesso però, più che di violenza fisica, si tratta di una violenza psicologica che deriva dall’incapacità degli adulti di gestire l’elevato stato di conflitto generalmente caratterizzante le diverse fasi che precedono la disgregazione della coppia. Una conflittualità che genera un grande disagio e una profonda solitudine, senza distinzioni di sesso, religione, cultura o classe sociale. Il senso di fallimento che ne consegue si riverbera poi – secondo l’esperienza della nostra giudice – in maniera pesantissima sui bambini della coppia. Il tutto è ulteriormente acuito dalla particolare situazione lavorativa e di dipendenza economica che, purtroppo, è ancora così peculiare per la maggior parte delle donne nel nostro Paese. Anche l’iter delle soluzioni giudiziali è sostanzialmente sbagliato; esso è, infatti, di solito sanzionatoriamente improntato alla colpevolizzazione reciproca e alla stigmatizzazione delle responsabilità, piuttosto che alla ricerca rapida di un – per quanto possibile – ritrovato senso di serenità che vada a tutto vantaggio dei minori coinvolti. C’è infine un altro problema che sta alla base delle lungaggini tipiche di queste procedure giudiziali ed è quello legato alla difficoltà di reperimento d’informazioni; è infatti molto difficile accertare le dimensioni delle carenze affettive ed educative prodottesi, così come le reali possibilità economiche dei contendenti. I provvedimenti che prende il giudice possono quindi essere devastanti se presi sulla base di informazioni sbagliate. Anche perché non è assolutamente detto che la preparazione dei giudici sia sempre la migliore possibile. Non per niente ci sono continue richieste da parte dei giudici e dell’avvocatura per l’istituzione di tribunali dedicati e specializzati alle questioni famigliari.

Le esigenze della cucina hanno poi il sopravvento e aprono una parentesi alimentare alla cui conclusione riprende poi il dibattito con tantissime domande. Maria Grazia, Letizia, Michel, Oscar Bartoli (ospite dal R.C. di  Washington che con l’occasione ci ha invitato a visitare il   Rotary del suggestivo D.C.), Caponeri, Bramani, Pizzagalli, Vacirca, Lucilla Colombo e altri. Anche questa sera l’interesse per l’argomento ci ha fatto splafonare con l’orario.  Luigi deve quindi interrompere il question time e suonare la campana di fine serata, ma non prima di aver fatto a tutti, soci e ospiti del Giardini e dell’Inner Wheel, gli auguri di buona Pasqua.

Marco Tincati