Cronaca della conviviale n. 9 del 12 novembre 2012

Visita del Governatore

dott. Marco Milanesi

Serata superistituzionale quella di oggi che prevedeva la visita del nostro Governatore Marco Milanesi.

L’atmosfera era quella tipica, carica di attesa-ansia-attenzione, che caratterizza tutte le visite pastorali del mondo in qualsiasi situazione esse prendano luogo: a scuola, quando doveva arrivare il preside in classe, in parrocchia (per chi ci andava) con la visita del vescovo, a militare, le riviste con il generale ecc, in ufficio, con le convention e i presidenti (più o meno) internazionali.

Il bello è che anche noi rotariani attempati (media 65 anni come ci verrà poi detto), che nel corso della vita abbiamo fatto sia i pastori che le pecore (sia detto senza offesa ma senza di queste non ci sarebbero neppure i pastori) ci ritroviamo a vivere questi momenti sempre con lo stesso spirito, un po’ goliardico e un po’ preoccupato, che giustamente fa parte del pathos istituzionale.

I primi soci (molti accompagnati per l’occasione dalle consorti) arrivano mentre il consiglio direttivo è ancora in corso; nonostante la solerte Luisella avesse trasmesso lo stretto cerimoniale - attentamente concordato tra Gildo e il Segretario Distrettuale Nazzareno Pettinari - un certo disorientamento è stato inevitabile. Ma niente d’irreparabile: dapprima l’aperitivo e quindi il saluto alle bandiere (seppur senza inni, ma – come si diceva una volta - è il bello della diretta) hanno compattato i soci e la loro attenzione sul momento topico della serata. Prima però Luigi ha presentato gli ospiti, tra cui il Direttore Distrettuale Francesco Rapisardi, i coniugi presenti e gli amici del Rotaract.

Ha quindi letto l’ampio curriculum professionale e rotariano di Milanesi al quale ha poi ceduto parola per l’attesa omelia.

Tra i diversi argomenti trattati dal Governatore, un messaggio è giunto particolarmente forte e chiaro, e da solo sintetizza la strategia da seguire, ora per il futuro. Il rafforzamento del Rotary e i suo aggiornamento in una realtà in forte e continuo cambiamento. Rafforzarsi vuol soprattutto dire crescere, ma non necessariamente e solo in termini di numerosità di soci.

Crescere di numero è importante, ma crescere in consapevolezza, motivazione, forza, apertura alla comunità, alla diversità, alla giovinezza, lo è ancora di più. Incominciamo a costruire oggi il Rotary di domani. Sono parole di grande respiro e lungimiranza che difficilmente non si possono non condividere. Ma sono anche scomode, perché impongono a tutti noi di metterci costantemente in discussione per contribuire all’aggiornamento e allo sviluppo del Rotary.

In fondo – a voler ben guardare – è lo spirito giusto che deve governare (è proprio il caso di dirlo) un po’ tutta la nostra vita: non diverso da quel  “stay foolish and stay hungry” con la quale Jobs aveva sferzato i giovani studenti californiani. Forse al Rotary i giovani (in termini strettamente anagrafici) non saranno la maggioranza, ma di spazio per i giustamente folli e affamati di conoscenza ce n’è sicuramente tanto.

Insieme alle impostazioni di lungo termine, non dobbiamo però dimenticare i progetti già iniziati e che stanno finalmente per essere portati a compimento con pieno successo. Primo fra tutti il polio plus, che ha quasi completamente debellato questa malattia e che è stato fatto oggetto di una grande campagna di stampa promossa dal Distretto; campagna che – tra l’altro - è stata riconosciuta internazionalmente e “matchata” con il Rotary International, il quale si è fatto carico di gran parte dei costi.

Poi, finalmente, la cena durante la quale il Governatore ha fatto il giro dei diversi tavoli per raccogliere direttamente i sentiments dei rotariani del Giardini.

Quindi, a ora ormai tarda, il rituale scambio di omaggi e saluti; dopodiché, confortati e soddisfatti per la buona riuscita della visita, il tocco di campana di Luigi ha sancito la fine della serata.

Marco Tincati