Cronaca della conviviale n. 12 del 10 dicembre 2012

Natalizia

 

 

E un altro Natale è arrivato. Con molte meno luci e una frenesia da acquisti sicuramente ridotta rispetto a quella cui eravamo abituati negli anni della spesa pubblica infinita, l’inarrestabilità del calendario ci ripresenta implacabilmente la fitta agenda d’impegni connessi con le festività di fine anno. Per noi rotariani si tratta però anche di una ghiotta occasione per rivedere amici (e parenti dei suddetti) giustamente impegnatisi per non mancare all’appuntamento della nostra natalizia. Fonti bene informate hanno infatti contato oltre 110 partecipanti, un numero che riconferma – se mai ce ne fosse stato bisogno – l’affetto verso il nostro club e il piacere di stare insieme che tutti proviamo soprattutto nelle occorrenze più rilevanti.

Tutto inizia con la formalità e i paludamenti del caso (sono state contate innumerevoli onorificenze rotariane – pur  vistosette” - sui baveri, rigorosamente grigio antracite, delle canoniche alte uniformi da ufficio milanese.

Dopo il ricco aperitivo, con tanto di opzione superalcolica (il Negroni è stato in questo  caso ammesso per la sua “gradazione” rosso natalizia) e la doppia razione di tartine, ci ritroviamo nella nostra sala delle conviviali che, per l’occasione, è stata opportunamente ampliata e corredata di imponenti casse acustiche.

Eh sì, perché la sorpresa della serata non è stata solo l’esecuzione degli inni istituzionali fortemente riverberati da un sistema audio da concerto rock, quanto la graditissima performance canora offertaci dalla brava Serena - figlia d’arte - Gambel.

Luigi saluta gli ospiti del Club, dell’Inner Wheel e del Rotaract, poi - ancora - i numerosi coniugi presenti. Quindi ci intrattiene con due filmati istituzionali sul Rotary e sulla campagna polio plus; infine una breve riflessione sul vero senso del Natale che – doverosamente - deve andare ben oltre la banale ricorrenza consumistica.

Durante la cena, tradizionalmente copiosa, ha preso più volte la scena (e il microfono) la brava Serena Gambel che, accompagnata dal marito Christian, ci ha proposto una serie di evergreen – in particolare di Mina - dall’innegabile effetto rievocativo.

Tante belle canzoni che hanno proiettato molti di noi (e l’intera sala del President) ai tempi della Bussola e dei ruggenti sixties, un periodo sicuramente molto significativo per la platea rotariana. Ma sappiamo che il repertorio di Serena non si ferma certo ai revival; è infatti un’apprezzata interprete di musica rock, jazz e blues, con frequenti performances presso i più blasonati locali di Milano (e non solo).

Una voce calda, intensa ed estesa (aggettivi forse non tecnicamente appropriati – e con la famiglia Gambel bisogna starci attenti – ma certamente corretti dal punto di vista qualitativo). Ma la bella voce non è la sola dote scenica di Serena; infatti, la sua particolare capacità di catturare la platea e di tenere con grande disinvoltura il palcoscenico ne fa una vera e propria “one woman show”. Basti pensare come sia riuscita a coinvolgere noi “babbioni” rotariani a cantare insieme a lei carole e canti natalizi. E in quest’apoteosi collettiva, qualcuno ha persino visto “brilleggiare” delle aureole sul capo dei rotariani più ispirati e virtuosi. Ma è stato solo un attimo, il panettone con le salse dolci e lo spumante hanno prosaicamente riportato tutti a una dimensione molto più terrena.

Ci spiace per Edy, ma una cosa è tracciare segni nell’aria con una bacchetta davanti a professori professionisti (e ci sia consentito - in un forzato quanto inevitabile confronto musicofilo con Serena - un po’ di confidenziale dileggio riferito alle sue dotte relazioni sull’arte della direzione d’orchestra) e, un’altra, è impadronirsi del microfono e far partecipare tutto il pubblico al proprio spettacolo con grande verve e simpatia.

Ma torniamo alla cronaca della serata. Dopo il momento topico dei cori è stata la volta degli auguri vis a vis: ognuno di noi, con il suo bicchiere in mano, si è infatti aggirato per la sala abbracciandosi, tintinnando calici o schioccando baci (secondo il caso) in un momento di sincera euforia benaugurale di cui tutti abbiamo bisogno. Con l’occasione Luigi e Lucilla hanno donato a tutti i presenti un elegante e utile pensiero che accompagnerà i nostri prossimi appunti e le note da ricordare.

Poi la campana di fine della serata, che quasi non si è sentita nel cicaleccio collettivo, con i saluti e l’arrivederci al prossimo anno.

Non ci resta che ringraziare ancora una volta Luigi, Lucilla, Gildo, Luisella e Serena, che ci hanno organizzato una serata veramente da ricordare, in un clima di calda amicizia e di buoni sentimenti.

Buon Natale e Felice Anno a Tutti  !!!!!!

Marco Tincati