Cronaca della conviviale n. 7 del 5 novembre 2012

Tema:I giochi della XXX Olimpiade di Londra

Relatore: Vic Annells Console Generale di S.M. Britannica in Milano 

la relazione

Siamo in tanti e con tante splendide signore. E questo gratifica quanto fatto. Infatti, è stato un evento non semplice da realizzare l’avere come ospite il Console Generale di S.M. Britannica tra noi.

Per poter assicurare la partecipazione al Club di tale personaggio ci eravamo mossi già nell’Aprile dello scorso anno grazie alla conoscenza diretta del Console Generale dell’epoca, Mr. Bristow-Smith, nobiluomo inglese e noto diplomatico, capace anche di un discreto esprimersi nel dolce tosco. Purtroppo, il non previsto avvicendamento del responsabile del Consolato ha portato nel nostro Club, a più di un anno di distanza, un businessman al posto di un paludato diplomatico. Ciò si è colto sia nel taglio del suo discorso, sia nella sua necessità d’esprimersi nella lingua madre, sia nel breve accenno finale all’attività di trading che il Consolato promuove. Poiché gli ambasciatori non portano pena, lo stesso può anche ritenersi valido per i Consoli Generali (in particolare se si tratta di Paesi importanti quali il Regno Unito) e per questo noi lo scusiamo. Del resto, loro compito istituzionale è di operare nel business e dovremo aspettarci lo stesso nel caso di inviti ad altri Consoli Generali.

E’ stato, comunque, un thriller vissuto fin l’ultimo momento. La personale presenza del Console era legata ad un filo: sarebbe intervenuto a meno di altri impegni prioritari. E tutti i Consoli Generali hanno sempre impegni prioritari! Ma San Babila (secondo le cruscanti regole della filologia, però, si dovrebbe pronunciare Santa Babila) ci è stato propizio ed abbiamo avuto l’Albionico in presa diretta, correndo qualche rischio in quanto rientrato appena in tempo da Londra.

E’ stato un piacere per tutti, ospiti compresi, constatare quanti di noi parlino o, comunque, intendano a sufficienza la lingua d’oltremanica; il che ci conforta sulla capacità di internazionalizzazione del Club, in ciò certamente tra i primi nel Distretto. Se dobbiamo scusare il Console per la sua ignoscenza del dolce tosco, dobbiamo ringraziare Roberto Razeto per una traduzione in differita di un discorso che, comunque, era intellegibile alla quasi totalità della sala.

La presentazione fattaci dei XXX Giochi Olimpici di Londra e dei XIV Giochi Paraolimpici ci ha riportato alla mente le stupende immagini delle cerimonie d’apertura e di chiusura degli stessi. I dettagli che ci sono stati forniti sulla preparazione dell’evento mostrano come nulla sia stato lasciato alla speranza ed al caso, malgrado la stampa estera presagisse confusione, disguidi, sperpero di danaro, problemi anche gravi sulla sicurezza. Ebbene, nulla di tutto questo!

Londra ha vinto per la terza volta i giochi battendo sul filo di lana (54 a 50 voti) Parigi, grazie sia all’azione di lobby di Mr. Blair (Tacheriano di ferro!) ed anche all’ormai celebre frase dell’allora Presidente Chirac (primavera del 2005): ”Non possiamo fidarci degli inglesi, che hanno un cibo così cattivo! Dopo il finlandese, è il peggiore al mondo!” (ma aveva ragione). Purtroppo, la gioia di Londra fu in breve obnubilata dagli attacchi terroristici omicidi avvenuti a meno di 24 ore dall’annuncio di vittoria, facendo così intravedere nubi fosche per la sicurezza dei giochi. Gli inglesi, da buoni luterani, non hanno perso occasione di ben investire i 9,3 miliardi di sterline stanziati per l’evento. Hanno trasformato addirittura una parte degradata di Londra, l’area di Stratford, riqualificandola al punto di farne adesso uno dei luoghi più attraenti della città.  

Tanti i primati d’eccellenza raggiunti. Il Comitato Organizzatore vanta l’aver imposto ad ogni paese partecipante la presenza di donne (a partire dai tempi di Olimpia, è fatto unico nella storia delle Olimpiadi), comprese quelle del mondo arabo, seppur velate nella loro fattezze dal burqa (il Comitato, comunque, ci ha garantito sulla loro appartenenza al sesso femminile); 70.000 giovani volontari hanno lavorato “a gratis” per la riuscita e la spettacolarità dell’evento (di essi 15.000 erano gli attori delle cerimonie di apertura e chiusura); l’esercito nazionale ha garantito massimi di sicurezza, al di là delle apposite infrastrutture, anche con tiratori scelti posizionati sui tetti degli edifici nei luoghi maggiormente sensibili; i trasporti pubblici di Londra, opportunamente potenziati anche con una cabinovia sospesa sopra il Tamigi, hanno permesso di raggiungere la zona olimpica in meno di 30’ da qualunque punto all’interno della cerchia urbana, avendo una media giornaliera di passaggi superiore agli 8 milioni; gli alberghi hanno avuto un indice d’occupazione superiore a 80%; l’evento è stato ripreso dalle televisioni di 204 nazioni con un’audience giornaliera media superiore al miliardo; la Nazione Inglese, infine, ha ottenuto il maggior successo sportivo della sua storia olimpica (non certo millenaria: non gareggiava ai tempi di Olimpia e Roma perché i suoi abitanti si tingevano ancora la faccia di rosso e  blu) con 64 medaglie, di cui 29 oro (Cina 38 e USA 46).

Il Console passa poi ai Giochi Paraolimpici, lamentando il totale disinteresse di tante nazioni, Stati Uniti in primis, ove la manifestazione è stata pressoché del tutto obliata dai Media. Ha invece lodato l’Italia per il risalto dato, la partecipazione dei suoi atleti e le medaglie ottenute (ricordiamoci di Zanardi!).

Da buon businessman, infine, Mr. Annells conclude con i numeri: se sono stati investiti 9,3 miliardi di sterline nei 5 anni per la predisposizione ed esecuzione dei Giochi, si prevede d’incassarne più di 13 in meno dei prossimi cinque anni, con un valido ritorno dell’investimento. Per assicurarsi tale obiettivo, il Governo Inglese ha assegnato alla UK Trade & Investment (UKTI, di cui il Console è stato Direttore in Londra ed è attuale Direttore in Italia) il compito di coinvolgere 4.000 società ed imprenditori internazionali al fine di creare opportunità di  business di reciproco interesse e di curarne i risultati. Che l’azione di UKTI sia di successo ed il Console non si sbagli è comprovato dai dati di crescita dell’economia inglese nel dopo-olimpiadi: il PIL nazionale è in leggera crescita, seppure ancora al disotto del 2%.

Forse, notando il copioso sudore che imperla l’ampia fronte del nostro Segretario, egli termina qui la sua prolusione non tralasciando di ricordare che UKTI è a disposizione di chi ha bisogno di supporto per operare nel Regno Unito.

Poiché gli Inglesi regolano la loro vita sul battito delle ore del Big Ben, guardando l’orologio al polso ci accorgiamo che mancano 15’ alla sua sinfonia dei battiti delle ore 21.30 (il torrione londinese ci precede di un’ora). La precisione albionica dei sudditi di Her Majesty! Gli avevamo dato 30’ e tali sono stati, includendo anche il parafrasare in differita del nostro traduttor Roberto.

Dopo alcune domande (Pres. Rotaract Alberto Arosio, Sironi, Nicolosi) e rapide risposte, il Presidente porge di rito i doni del Club (Phenion del Milano-Giardini e pergamena del dono ai SempreVivi) al relatore ed al tocco della campana rotariana (che peccato non possa parlare come il Big Ben!) ci spedisce tutti a nanna.

Aldo Nicolosi