Cronaca della conviviale n. 17 del 30 gennaio 2012

Tema: “La battaglia di Lepanto

Relatore: Ammiraglio Paolo Pagnottella

La presentazione

 

Dal giornale di bordo di nave RC Milano Giardini del 30 Gennaio 2012: Sereno, bonaccia di vento, asfalto calmo e liscio.

Ore 19.45 si accosta da sud la Lancia (ndr: in effetti non sappiamo con quale marca di automobile ci abbia raggiunto ma l’immagine che ne risulta ha un innegabile valore simbolico!) dell’Ammiraglio Pagnottella.

Ore 19.50 L’Ammiraglio sale sulla piccagina (altra ndr: anche qui, in realtà, il nostro amico ha preso, insieme alla sua signora un banalissimo ascensore del NH, ma la scenografia del racconto e il pathos dato dal termine marinaresco - del quale sino a poche settimane fa nessuno di noi sospettava l’esistenza - ne risultano sicuramente arricchiti).

Ore 19.55 Gli ufficiali del Giardini lo accolgono a bordo, schierati sul ponte, in alta uniforme grigia e al trillo del fischietto del nostromo Luisella (e con questa abbiamo finito le spiritosaggini da marineria)

Sandro suona la campana (con il piglio di chi batte il quarto di guardia anche se col martello e non scuotendo la corda) e apre la serata con i saluti ai numerosi ospiti e coniugi intervenuti all’attesa relazione del nostro socio. In effetti, non capita tutti i giorni di stare a cena con un Ammiraglio di Squadra, già comandante dell’Adriatico e ora Presidente dell’AMNI, il quale ci intratterrà su una delle battaglie navali che, in un modo o nell’altro, hanno cambiato la storia. Se poi ci aggiungiamo la recente tragedia della Concordia, dove i Turchi forse non c’entrano niente, ma in merito alla quale poter sentire il parere di uno dei massimi rappresentanti della Marina Militare resta un’occasione assolutamente imperdibile, allora il pienone è assicurato.

Prima però la cena che – fatto inusuale per il nostro chef – prevede il main course di pesce e futti di mare (d’altronde i pizzoccheri sarebbero stati obiettivamente fuori tema). Prende quindi la parola Luigi che ripresenta il nostro ben conosciuto e apprezzato ospite e conferenziere. Chi non ricorda infatti le interessanti relazioni sulla Marina Italiana o quella, più recente, su Nelson e Trafalgar già tenute dal nostro amico. Per non parlare della splendida gita a Venezia e al suo Arsenale o, ancora, la visita alla portaerei Cavour che hanno avuto la sua sapiente regia e fondamentale sostegno. Certo che il Giardini, nonostante la sede milanese e nome tipicamente terragno, possiede un’inclinazione e una tradizione marinara che non tutti i club (magari anche quelli litoranei) possono ugualmente vantare. E se possiamo sfoggiare questa caratteristica, ben più peculiare del diffuso uso di trascorrere le domeniche estive bordesando a vela o a motore lungo le nostre affollate coste, è solo grazie ai Morosini boys, la cui attività è veramente encomiabile e ai quali va il ringraziamento di noi tutti.

Con i mezzi tecnici che questa sera hanno collaborato senza incertezze di funzionamento, né di microfono né di audiovisivi, il nostro Ammiraglio ci intrattiene sul contesto storico del mediterraneo, a cavallo del 15 e 16° secolo. Passa in rassegna gli equilibri politici e militari del tempo che contrapponevano, da un lato la potenza espansionistica dell’impero ottomano e, dall’altro il coacervo delle nazioni europee caratterizzate da interessi tra loro molto diversi. Venezia, sicuramente la più interessata alle vicende militari del mediterraneo orientale. La Spagna, che iniziava a guardare lo scenario dell’Atlantico ma non voleva comunque privilegiare la forza economica di Venezia. E tra queste il papato, che temeva il dilagare della religione islamica a così breve distanza dai territori cristiani. Situazione in equilibrio precario che non poteva non sfociare in un conflitto militare aperto, dapprima attraverso la presa di Cipro da parte della flotta turca e l’uccisione di migliaia di cristiani e, quindi, con la risposta della Santa Alleanza e la battaglia di Lepanto. Con l’eloquio e la preparazione alla quale ci ha abituato, Pagnottella (la conoscenza ormai datata e il titolo di socio ci consentono la confidenza di tralasciare i titoli e gradi) ci descrive con tanti ricchissimi aneddoti lo sviluppo di questa battaglia, vinta soprattutto per l’utilizzo delle Galeazze veneziane ma anche per l’innegabile valore dei marinai dell’ancora non nata marina italiana. Le Galeazze, a differenza delle più diffuse galee, armate con cannoni solo a prua, avevano un potente armamento distribuito anche sulle fiancate; questo ha consentito ai veneziani di falciare le navi turche al momento del loro attraversamento dello schieramento cristiano.

Peccato che i tempi non abbiano consentito di prolungare la serata: l’interesse era tanto, la competenza del relatore inappuntabile e la sua simpatia hanno reso leggero e avvincente l’argomento. Numerose le domande sulla battaglia e sul contesto storico politico da parte di Nicolosi, Gambel, Verdirame, D’amico e altri. Poi – come c’era da aspettarsi - anche alcune domande sulla tragedia della Concordia. Anche a queste il nostro amico ha dato risposte misurate ma molto competenti; non prive del giusto orgoglio per l’etica e la professionalità della marina italiana la quale – militare o mercantile che sia – ha sempre avuto un fortissimo senso dell’onore ed è sempre stata di esempio per tutto il mondo.

Speriamo di avere presto altre occasioni di incontrare il nostro Ammiraglio e farci affascinare da altre storie “Master and Commander “ come quella di questa sera.

Marco Tincati