Cronaca della conviviale n. 5 del 26 settembre 2011

Tema: Amarcord .. della vera MilleMiglia

Relatori: dott.ssa Rita Pizzagalli

 

Chi pensava di assistere a una riedizione opportunamente rivisitata di “quei temerari sulle macchine (più o meno) volanti“ , con buffe rievocazioni di automobili somiglianti a quella di nonna papera, bella mostra di cuffiette di pelle e occhialoni da aviatore che coprono visi ornati da baffoni altamente improbabili non poteva essere su una strada (è proprio il caso) più sbagliata. Quantomeno non aveva considerato il perfetto aplomb, competenza, serietà e passione che la nostra incredibile Rita mette in tutto quello che fa, si parli o meno di questioni di Rotary.

Questa sera si trattava poi di intrattenere la platea del suo club, su un tema che le è altrettanto caro e che – come ha chiaramente dimostrato in vari momenti della serata - le suscita ancora forti emozioni e il giusto orgoglio del c’ero anch’io.

La nostra amica ha quindi dato il meglio, con un’organizzazione curata e precisa, che contemplava persino la distribuzione di materiale illustrativo effettuata prima della presentazione vera e propria, in modo da meglio focalizzarne gli aspetti più rilevanti.

La serata era iniziata con il saluto del Presidente ai soci, coniugi e ospiti.

Fra questi ultimi, Sandro presenta il past governatore, prof. Magri e consorte e da poi la parola a Coluccia per un annuncio riguardante l’invito a una prossima conferenza del 18 ottobre alla Società del Giardino, dal titolo “Italia, 50 anni dopo” (dettagli tra le informazioni del bollettino).

Quindi il Presidente ricorda ai croceristi in pectore di esternare la propria partecipazione alla crociera del prossimo maggio per consentire l’ottenimento delle condizioni più favorevoli.

Infine elenca i compleanni della settimana, tra cui quello di Fraschini; quest’ultimo coglie allora l’occasione per offrirci una coppa di ottimo spumante e, al brindisi, ricorda con delicatezza e sensibilità l’amico Cerrato, che compiva gli anni il suo stesso giorno e del quale sentiamo tutti la mancanza.

Dopo la cena Sandro passa la parola a Rita per la sua relazione.

Le presentazioni sono inutili e comunque sarebbe troppo lungo elencare il curriculum di una colonna della rotarianità milanese che tutti ben conosciamo.

Ecco che allora la fluida e lucidissima oratoria di Rita trasforma una normale relazione di una normale conviviale in una vera e propria testimonianza storica, preziosa sia perché vissuta in diretta, sia per le interessanti informazioni di non sempre di facile reperibilità che la nostra amica ha saputo fornirci.

Fra queste, forse la riflessione più importante riguarda il grande contenuto tecnico economico e sociale di questa corsa. Un contenuto che ne ha fatto un avvenimento che va ben oltre il fatto puramente sportivo, inserendola a buon titolo tra le cause che hanno promosso l’affermazione economica del nostro paese.

Basti la citazione di Enzo Ferrari il quale asserì che la mille miglia ci ha insegnato a fare quelle macchine di concezione italiana che oggi vengono esportate in tutto il mondo costituendo un vantaggio per la nostra economia ed un titolo di merito per il lavoro italiano. Parole che dette oggi, con le difficoltà che stiamo vivendo, possono purtroppo sembrare di un’altra epoca ma rappresentano comunque un punto di giusto orgoglio che è confortante ricordare.

Rita ci ha intrattenuto con una serie di aneddoti che hanno riccamente colorito la storia di gloria (e di lutti) di questa manifestazione che tutto il mondo ci ha invidiato. Una storia raccontata sin dal suo esordio nel 1927 e proseguita per circa trent’anni, tutti ripercorsi a braccio, con perfetta coscienza storica e senza sbagliare una data. Incredibile Rita.

Chi avrebbe mai pensato che una signora così perfettamente a suo agio nel ruolo di rotariana doc, che non dice mai una parola forte o comunque sopra le righe, abbia calzato la cuffietta di pelle bianca e fatto da navigatore al marito tra polvere, grasso, rombo di motori e tifo da stadio (per tacer degli animali da cortile).

Come lei stessa racconta è giunta persino a incitare il suo pilota dando epiteti non proprio urbani al concorrente che li precedeva e non gli dava strada. Una figura da pioniera che ben si adatta alla personalità multiforme della nostra amica, capace di sedere con la stessa naturalezza sulle poltrone dei salotti rotariani dopo i sedili di macchine lanciate a folli velocità su sterrati fangosi in quella che, citando ancora Ferrari, è stata la più bella corsa del mondo.

Marco Tincati

Nota: Le note di Rita sulla Mille Miglia si trovano qui.