Cronaca della conviviale n.10 dell' 11 novembre 2011

 

Assemblea del Club

 

 

Stupisce lo stupore con il quale la maggior parte dei media sta in questi giorni commentando le voci (per altro in continua e permanente mutazione) circa la formazione di un governo dei professori. Infatti, noi del Giardini, siamo da sempre abituatissimi a convivere con questa specie professionale che abbiamo visto ricoprire diverse e variegate cariche sociali del nostro club. Bocconiani, Cattolici, “semplici” Statali e financo Ingegneri; anche se, quest’ultimi, a dire il vero, non sembrano essere particolarmente presenti tra i candidati governativi, forse in quanto il loro specialistico pragmatismo mal si concilia con la “flessibilità” propria dei politici. Comunque anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo questa sera tenuto la nostra bella assemblea per la presentazione della squadra governativa del Giardini del prossimo anno (con Luigi presidente), approvare il bilancio passato (di Roberto) e quello preventivo di Sandro. 

Il Presidente S.B. (iniziali di Sandro Bertolotti, honni soit qui mal y pense) apre la serata con alcune comunicazioni di servizio: la crociera di primavera, una riffa organizzata dalla Montblac per vincere una blasonata penna a sfera e il piano, in corso di valutazione, per organizzare una spedizione a Londra per visitare la mostra su Leonardo. Poi Roberto Bosia ci comunica che, insieme a Razeto, hanno trovato la possibilità di partecipare, il prossimo 15 Dicembre, a una sfilata riservata di Kenzo con prezzi di grande favore per le sue ultime collezioni (e tanto di cocktail di conforto alcolico per i mariti). Va da sé che questi due soci saranno ritenuti responsabili per le spese che dovremo eventualmente sostenere in seguito alla loro (in questo caso non richiesta) solerzia organizzativa.

Scherzi e facezie a parte (che visti i tempi, appaiono forse un po’ irriverenti ma aiutano a non prenderci troppo sul serio), dopo la cena Sandro sottolinea l’ottima impressione che abbiamo trasferito al Governatore durante la sua ultima visita e ricorda la raccomandazione dei vertici distrettuali per riprendere e sostenere la crescita del numero e della qualità dei soci.

Prende quindi la parola Toti per presentare, insieme a Luigi, la squadra dell’anno rotariano 2012 / 2013, formata secondo la nuova struttura organizzativa. Pur con qualche problema di audiovisivi (senza i quali non saremmo nella nostra tradizione), ci vengono illustrati programmi, nomi e cariche.

Si passa quindi ad illustrare il bilancio dello scorso anno e quello previsionale per l’anno in corso.

L’approvazione plebiscitaria dell’assemblea non impedisce un’ampia e accorata discussione sul tema principale dei nostri conti che vedono una certa fragilità strutturale per quanto riguarda il margine disponibile per i service. Se lo scorso anno siamo infatti, tra l’altro, riusciti a godere di un avanzo di cassa proveniente dalla precedente gestione e a sfruttare migliori condizioni di costo per le conviviali, è presumibile che le stesse condizioni favorevoli non possano ripresentarsi quest’anno. Anche il calo dei soci (saldo netto degli ultimi anni pari a -12), già segnalato dalla preoccupazione del Governatore, comporta evidentemente un minor gettito di quote sociali che va a incrementare la possibile criticità nelle disponibilità per il service. Da qui la necessità di trovare soluzioni per raggiungere un assetto economico e finanziario che non dia preoccupazioni in termini di pianificazione dei progetti di servizio.

La discussione è stata ampia e con numerosi interventi, anche alquanto accalorati: incontriamoci di meno così da risparmiare sul numero delle conviviali, no incontriamoci lo stesso ma mangiamo meno (che fa bene anche al colesterolo), no incontriamoci meno e non mangiamo, no non incontriamoci, non mangiamo e aumentiamo le rette (e qui i bocconiani, pasdaran del super Mario, si sono fatti prendere la mano da un entusiasmo obiettivamente eccessivo).

Molti hanno detto la loro e scuseranno la facezia della cronaca, ma è certo che non esistono soluzioni facili a problemi complessi. E’ con questa consapevolezza che Sandro – dopo aver dato ampio spazio alla platea e in considerazione della tarda ora – chiude la discussione chiedendo però a tutti una riflessione ponderata che consenta l’analisi di proposte ben circostanziate.

Ricomposte naturalmente le dissonanze, che ci hanno comunque lasciato il gusto saporito di uno scambio di vedute sentito e partecipato, con il tocco della campana, il Presidente ci rimanda al prossimo appuntamento

Marco Tincati