Cronaca della conviviale n. 15 del 29 novembre 2010

Interclub con RC Milano Brera

Visita del Governatore

 

All’ora convenuta noi, popolo rotariano del Brera e del Giardini, siamo stati accolti nelle sale neo-neoclassiche del Westin Palace per l’aperitivo, obbligatorio e tradizionale rito d’introduzione alla cena comune, a sua volta foriera dell’atteso incontro con il Governatore Koch.

Una grande profusione di distintivi, gonfaloni e gagliardetti ha fatto da solenne coreografia all’introduzione del nostro Roberto, subito seguita dalla presentazione del collega presidente del Brera, Marco Genzini. Presentati gli ospiti, Giancarlo Mandelli, Segretario Distrettuale, Roberto Pincione, AG del Gruppo 3 e i rappresentati del Rotaract Aquileia Giardini e NordEst Brera, abbiamo effettuato il solenne saluto alle bandiere con i relativi inni, e poi la cena. Ottima come da attese, con un menù sapientemente concordato che, indiscrezioni filtrate dal “rotary-leaks”, attribuiscono al Prefetto del Brera, Anna Negrini. Gossip confortato dal fatto che la collega del nostro Gildo è stata in seguito più volte menzionata nel discorso del Governatore per i maccheroncini al pettine, già diventati un must  della tradizione gastrorotariana. 

Poi le cose serie. Innovazione, questa è la parola chiave che guida il discorso del Governatore Koch; innovare significa essere vivi e capaci di reagire agli stimoli esterni, significa anche sapere dove siamo e dove vogliamo andare. E l’origine dell’innovazione sta anche nel rendersi conto tempestivamente degli obiettivi e degli indirizzi degli headquarters rotariani, motivo questo per il quale il nostro Governatore ha voluto accelerare al massimo le sue visite, anche ricorrendo all’organizzazione di interclub, così da portare i giusti messaggi in tempo utile a provocare risposte costruttive. Innovare significa anche concentrare le azioni dei singoli club in modo da aumentare l’efficacia dei services e raggiungere la necessaria evidenza nei confronti della società civile. Non si tratta di togliere autonomia quanto – piuttosto – stimolare la cooperazione a progetti comuni e di grande rilevanza. Altro punto fondamentale del discorso del Governatore è stato l’esortazione a essere maggiormente attivi: siamo entrati nel Rotary per le eccellenze che noi tutti abbiamo raggiunto nelle rispettive professioni e secondo la ripartizione voluta dalle “classifiche”; nostro dovere è metterle a disposizione per sostenere i services. Non siamo rotariani solo per incontrare gli amici, cenare e andare esclusivamente alle conviviali che ci interessano. Innovare significa anche mantenere il giusto equilibrio tra forma e sostanza: non lasciare che la forma diventi sostanza ma neanche che la sostanza tralasci completamente le tradizioni e i valori nei quali tutti noi crediamo. Quindi ben vengano collari, bandiere inni e quant’altro se servono a testimoniare continuità e solidità istituzionale. Infine il richiamo alla necessità di richiamare nuovi giovani soci che collaborino con entusiasmo con chi ha i capelli più bianchi, fornendo nuova linfa e voglia di fare. Tutto questo, per quanto ovvio, va sviluppato sempre e comunque nell’assoluta osservanza dei cinque pilastri della rotarianità.

Infine la conclusione con lo scambio dei regali: ai gagliardetti (o fenion che dir si voglia) regalatigli dai nostri due club, Koch ricambia con due bei boccali (o mugs che dir si voglia); secondo le intenzioni del Governatore, questi boccali rappresentano un contenitore ideale per le attività e i progetti che i Presidenti vorranno sin da subito avviare. Ha infatti promesso che nel prossimo futuro si autoinviterà, seppure informalmente, presso i club del Distretto per verificarne il livello di riempimento. In fondo (ma neanche tanto) anche una “cassetta delle idee rotariane” è innovazione. Con il saluto congiunto dei due Presidenti, gli scroscianti applausi che sovrastano il suono della campana concludono la serata.

 

Marco Tincati