Cronaca della conviviale n. 14 del 10 gennaio 2011

 

Tema: EXPO 2015 e approccio strategico delle multinazionali verso uno sviluppo sostenibile di Milano

Relatore: dott. Paolo Zanetto

 

Anno nuovo, sede nuova e amici di sempre.

Oggi ci troviamo per la prima conviviale del 2011 in una serata di grande pioggia che ha mantenuto la continuità meteorologica con gli ultimi appuntamenti dell’anno appena passato.

La novità è stata la nuova residenza sociale tempestivamente trovata dal nostro Consiglio dopo il contrattempo nel quale siamo recentemente incorsi con il Camperio.

Diciamo subito che non tutti i mali vengono per nuocere: se l’aperitivo è stato un po’ stringato – caratteristica tutto sommato positiva dopo le ampie libagioni connesse con le celebrazioni delle recenti festività – la cena è stata assolutamente apprezzabile e apprezzata.

Grazie alla sua struttura hotelleristicamente garantita, il President ci ha accolto in una sala intimamente confortevole che è stata prontamente affollata dai numerosi soci intervenuti.

Il Presidente non si è certo fatto intimidire dalla novità (è persino riuscito a trovare un ragionevole compromesso con il microfono che ha limitato i gracidii allo stretto indispensabile) ed ha aperto la serata con i saluti di prammatica a coniugi e ospiti. Poi i compleanni e gli annunci. Tra questi ultimi ha ricordato l’iniziativa distrettuale, ad Assisi, cui interverrà anche il Presidente internazionale e la decisione sulla gita annuale che si terrà la prossima primavera nella Marca Trevigiana.

Dopo la cena Roberto passa la parola al suo omonimo Razeto per presentare l’ospite di questa sera. Il dott. Zanetto ha sviluppato un importante curriculum internazionale svolgendo un’attività che – almeno in Italia – non sembra essere così diffusa.

Si occupa infatti di consulenza lobbistica e comunicazione politica.

Chi meglio di lui può quindi illustrarci lo scenario nel quale Milano opererà per organizzare il prossimo expo? Certo le cifre enunciate per descrivere le attese del comitato organizzatore in termini di flusso di visitatori, investimenti e ricavi sono impressionanti e forse, come trapela dal discorso del nostro relatore, anche un po’ propagandistiche; colpisce soprattutto la rilevanza delle opere infrastrutturali previste per sostenere la manifestazione che – non dimentichiamolo – si terrà dopo l’edizione di Shangai la quale ha segnato un punto di demarcazione in termini di grandiosità organizzativa.

Certamente Milano, con il tema “Feeding the planet- Energy for life”, punta più sulla qualità e sulla specificità di temi cari anche ai paesi emergenti come le energie e le colture eco disponibili, ma il confronto sarà inevitabile.

Interessante come si diceva la rilevanza degli investimenti in infrastrutture importantissime come le vie d’acqua  e, soprattutto, le due nuove linee metropolitane. Poco importa se queste saranno italianamente costruite e terminate ben oltre la fine dell’expo: come dice Piero Ravetta, ciò che conta è che senza l’adrenalina fornita alla politica dalle scadenze internazionali queste opere non sarebbero mai iniziate. Una logica ferreamente pragmatica ma innegabilmente anche un po’ “perplessante”. 

D’altra parte le circonvoluzioni alle quali ci hanno abituato i nostri governanti appartengono pienamente alla nostra cultura e tradizione.

Se abbiamo battuto Smirne, in questo avremmo potuto surclassare anche Bisanzio (pardon, Istanbul).

Comunque siamo in un grande ballo e dobbiamo ballare; e dobbiamo farlo anche bene perché l’immagine di Milano e del Paese non può disgiungersi dai risultati che riusciremo ad ottenere. Numerose le domande e le considerazioni, alcune anche alquanto pungenti e polemiche (come ha da essere in un dibattito che si rispetti). Sartorio, Nicolosi, Sironi, Leone, Ravetta e Lomazzi sono stati gli animatori della discussione che ci ha intrattenuto per gran parte della serata.

Il Presidente chiude poi gli interventi e l’incontro ricordandoci ancora – prima dei saluti - che la prossima settimana sarà la volta Claudio Camilli con un altro tema di grande attualità.

 

Marco Tincati