Cronaca della conviviale n. 31 dell' 8 giugno 2011

Interclub in onore di Italo Martina

 

 

                                  

Rotary Club Milano Sud Ovest

Rotary Club Milano Aquileia

Rotary Club Milano Giardini

Rotary Club Milano Duomo

 

Parafrasando un acclarato santo poetare, rendiamo grazie al ns. Roberto che ha organizzato un affollato Interclub per commemorare e richiamarci alla memoria il compianto Italo Martina.

 

“Laudato sie mi’ Signore

per lo nostro Presidente Rotariano,

con lo quale tu n’allumini Club et  Distretto …”

 

 

Mai un Interclub, che ha riunito i Club Milano Sud Ovest, Milano Aquileia, Milano Giardini e Milano Duomo in onore di Italo, ha avuto la contemporanea presenza di tante autorità Rotariane e di tanti soci.

Eravamo oltre 100 ad affollare la sala del Nova Hotel di Largo Augusto (ancora Jolly President per i nostalgici) ed a vivere e compartecipare la presenza di Italo. Nel mentre che ordine ed organizzazione della sala era sapientemente gestite dal ns. Prefetto Criscuoli, per non far durare la serata fino al sorgere del sole (in realtà il sole da tempo sorge libero e giocondo soltanto sui colli di Roma e non sulla statua della ns. Vergine Nascente o “Madunina de Milan”), Roberto Bosia introduce per tempo il tema che ci riunisce  e, reso omaggio a tutte le autorità e agli ospiti, lascia la parola a Carlo Ravizza.

Questi, 85 anni dichiarati e ottimamente portati, Governatore nel 1977-78, Presidente del Rotary Internazional nel 1999-2000 e Chairman della Rotary Foundation nel 2004-2005,  ci racconta come la vita di Italo sia legata ai Club presenti, rintracciandone  le origini. Nell’estate del 1971 nasceva il Rotary Club Milano Sud-Ovest quale sesto Rotary di Milano con la convocazione della prima conviviale per il 15 Giugno presso il Jolly Hotel, scelto come sede abituale. Questa prima riunione fu piuttosto travagliata: uno sciopero dei camerieri costrinse i fondatori ad utilizzare lo scantinato della trattoria dell’ Angelo di Via Larga. Dei 22 Soci fondatori solo tre sono oggi ancora presenti: Carlo Ravizza, Arrigo Beltrame e Ludovico Grandi. Uno dei Soci Fondatori fu proprio  Italo Martina che, come S. Paolo di Tarso, poi emigrò per portare il verbo rotariano ad altre genti in altre zone della città. Così Italo divenne per vocazione Presidente Iniziatore di ben tre Club: dopo avere fondato il Milano Aquileia nel giugno 1978 , di cui il Milano Sud-Ovest è padrino, fondò il Milano Giardini nel novembre 1983 e il Milano Duomo nel maggio 1993. Nel ’71, per spezzare la tradizione dei nomi geografici , i Club Padrini, spinti da Ravizza e Martina, decisero di battezzare il settimo Club milanese con un nome che avesse per iniziale una lettera auspice di una lunga catena a venire: scelsero “Aquileia”  in gloria della pole position che “A” tiene in alfabeto da tempi remoti. Il Past Chairman conclude dicendo che i tempi eroici sono adesso un po’ lontani, quando il Rotary, guardando attentamente alle professioni dei bussanti,  premiava essenzialmente la qualità per la quantità.

Al termine del breve discorso si è iniziato il pantagruelico pasto, con il ns. Prefetto che si aggirava tra i tavoli della sala per “misurare” ed assicurarsi della soddisfazione dei commensali.

Il secondo oratore è Arrigo Beltrame, Governatore nel 1993-1994  Il suo Club creato con Italo sta compiendo quarant’anni, certamente portati molto bene, contraddistinguendosi sempre per i lavori e le attività di gruppo eseguite al nobile fine del servire. Ci ricorda che Italo aveva avuto il suo primo Rotary in Crotone (anni 1958-59), città gemma del profondo Sud, avita di storia e leggenda per essere stata fondata da Eracle, essere patria del pluri-olimpico discobolo Milone, di Alcmeone (un predecessore di Renato Coluccia) e Pitagora (lodato per il suo teorema, ma odiato dai suoi discepoli ai quali vietava di mangiar fave). Permeato dall’ardore di tali predecessori e  costituzionalmente pregno di virtù rotariana, con il suo sorriso mascherante una volontà e tenacia di acciaio temprato, egli ha molto contribuito nel promuovere e consolidare l’azione rotariana conducendo i vari Club. da lui fondati o nei quali è passato, a realizzare piani ambiziosi. Molti sono stati i Club del Distretto che lo hanno richiesto quale socio onorario.

Quale terzo oratore, Ignazio Chevallard di Aquileia ricorda alcune delle principali attività innescate da Italo ed alcune sue iniziative inedite: la fondazione di ATR (Associazione Trapianto del Rene) posizionata nel Policlinico di Milano, l’acquisto della prima TAC  (1979 –80) con cospicui finanziamenti da lui prodotti, la creazione del Rotaract (1985 ) per aprire ai giovani, l’ammissione nel Rotary  Duomo (orrore!) di una donna che, a conferma delle sue generalità rifacentesi al re dei Macedoni ed ai figli di Rha dell’antico Egitto, sarebbe diventata in breve, dopo un primo passaggio alla Presidenza del Club, alla funzione di Governatore del Distretto nel 2003-04. Ci ricorda, infine, di Tina, dolce e grande donna, perfetta sposa di in altrettanto grande marito che non lo ha mai lasciato, anche dopo la sua scomparsa: una poltrona interdetta a tutti con su uno dei suoi scialle ne ricordava costantemente la presenza in casa di Italo.

E’ adesso giunto il momento in cui il Roberto Bosia, regista della serata, manda in onda un filmato,  che attrae l’attenzione anche degli ultimi ammiratori di un’enorme ruota rotariana di crema , cioccolata e quant’altro, che qualche minuto prima Alessandra Faraone aveva mostrato alla sala. Le immagini scorrono veloci e ci mostrano Italo in alcuni suoi particolari momenti: membro del coro rotariano, nel gemellaggio con Grenoble, nell’assegnazione dei vari riconoscimenti rotariani (varie PH ed Award per le sue attività a favore di opere in Tanzania, S. Domingo, Patagonia e Galapagos. Vediamo anche scene del suo matrimonio, alcuni scritti con le sue poesie, la preghiera del rotariano, sue immagini di vita rotariana.

E’ adesso il momento di Rita Pizzagalli per il Milano Giardini. Per tanti anni collaboratrice di Italo come Inner Wheel in ATR, ne ha seguito l’azione del suo passaggio dall’Aquileia al Giardini ed il suo allargamento all’intero Distretto, con la raccolta di fondi pari a 1.410 milioni di lire per sostenerne le attività (acquisto d’apparecchiature, borse di studio per medici stranieri, etc.). Come ha fatto? Ha organizzato di tutto: manifestazioni, convegni (“Un organo per la vita / 10.000 vite da salvare) lotterie (saccheggiando i depositi degli amici per creare i premi) ed altro pur di avere i fondi. Entusiasmo in ogni progetto, trasmissione dello stesso, ottimismo e consapevolezza di saper superare le sfide, queste erano le doti alla base della leadership che lo contraddistinguevano nel guidare i team di lavoro. In occasione di una situazione di difficoltà, che gli comportò di far fermare in Stresa un treno internazionale per far scendere ivi alcuni rotariani che viaggiavano in gruppo con lui, qualcuno disse: ”Italo è capace di fare l’impossibile, qualvolta anche i miracoli”.

L’ultimo intervento dei club è per il Duomo, con Vittorio Fioravanti. Dopo aver letto il messaggio del Presidente del Rotary Crotone, che ricorda anche  il PH avuto da Italo in Calabria, ci ricorda la vena poetica di Italo recitandoci “La Vetrina”, contraltare della più famosa “A Livella” del Principe di Bisanzio Antonio De Curtis (in arte Totò). Il Duomo, per ricordare adesso Italo, ha messo in palio una borsa di studio ad un laureato in Chimica Industriale.

Siamo in chiusura e non poteva toccare che al past-Governor ed attuale Board Director 2010-2012 Elio Cerini chiudere. I suoi ringraziamenti vanno ai club che hanno compartecipato la memoria di Martina e ci vuole ricordare il primo contatto che ebbe con lui nel 1977 e come ne fu con un crescendo wagneriano coinvolto sia nel Rotary che nella formazione dei Club Aquileia, Giardini e Duomo. Ci vuol lasciare il ricordo di Italo chiarendoci un punto oscuro a tutti: perché non ha mai avuto la funzione di Governatore. Per chiarirci ci ricorda gli albori del Rotary in Chicago, quando Paul Harris, premiando nel ‘24  chi dei soci avesse meritato la Palma per la sua attività rotariana, piuttosto che darla ad uno dei suoi tre primi compagni d’avventura co-fondatori dell’Associazione, la diede Harry Ruggles, quinto entrato. L’encomio di “The Champion of Felloship” premiò chi in quei difficili anni era stato “animus societatis”. Il Cerini conclude con un parallelo a  “La Quercia Caduta” di Giovanni Pascoli: “Una grande foresta ha grandi alberi. Se uno di essi cade si produce una dolorosa ferita: la foresta non lo rimpiazza e guarda il vasto spazio vuoto che nessuno riempie. ITALO E’ STATO IL GRANDE ALBERO!”.

Tocca adesso a Roberto Bosia affermare che il successo della serata è stato fatto dagli astanti e dalla compartecipazione di tutti al ricordo di Italo. Il martello battente sulla campana ci manda un po’ commossi a casa.

Per lo scrivente, che è stato portato nel Rotary Giardini anche da Italo e che ha lavorato con lui in alcune commissioni, è spontaneo affermare che con i concisi interventi che hanno avvinto l’uditorio, per l’emozione che alcuni passaggi e le immagini mostrate hanno saputo suscitare, gli oratori hanno trasmesso una “summa” di quanto ha fatto il nostro Italo per il Rotary e tutti noi con la sua “arte del servire”.

 

Aldo Nicolosi