Cronaca della conviviale 29 del 7 maggio 2011

Caminetto di Toti e Franca Faraone

"Festa di Primavera"

 …. guarda o lago quant’e’ bello, spira tanto sientimento…..

ed è un sentimento di gratitudine per la sincera amicizia con la quale i nostri (ormai è un’abitudine) splendidi ospiti ci hanno regalato una giornata indimenticabile. Quest’anno poi l’organizzazione di Franca ha superato ogni attesa, sorprendendoci con uno spettacolo di un gusto e un livello artistico veramente unici. Uno potrebbe dire: bella forza! Con una location così e dei fornitori di una qualità indiscutibile come l’Ensable Almalatina per le musiche, la nostra Sonia per il buffet e il buon Dio per il sole e la dolcezza dell’aria, è facile far riuscire bene le feste. Invece tutto questo non basta: prima di tutto ci vuole una regia particolarmente attenta ma, soprattutto, il grande “amore per l’amicizia” di cui Franca e Toti hanno sempre dato e continuano a dare la più ampia prova.

Che la festa incominci. 

Toti, nella sua qualità di capoclan dei Faraone, da’ il via ai festeggiamenti salutando tutti gli intervenuti e ricordando come questo appuntamento di primavera abbia luogo ormai da diversi anni; volendo pertanto mantenere viva la tradizione, raccomanda a ognuno di appuntarsi sin d’ora sul calendario del 2012 l’impegno per intervenire alla prossima festa di primavera.

Prende poi la parola Franca per confessarci che non sapeva più cosa escogitare per offrire uno spettacolo nuovo quanto interessante e divertente: si vede che la necessità aguzza l’ingegno perché la nostra ospite è riuscita a coniugare in maniera perfetta due elementi apparentemente incompatibili come la canzone napoletana e il lago Maggiore, costruendo in tal modo un’atmosfera unica e un po’ magica. Certo, con la carineria che la contraddistingue, Franca ha voluto dividere il merito della decisione con la sua consulente artistica, Marina Barbiero, ma è stata comunque una scelta raffinata e coraggiosa che ci ha donato momenti di grande gusto musicale.

Simmo ‘e Meina paisa’.

Si diceva della grande bravura dei musicisti e soprattutto della cantante – Maria Ausilia D’Antona – che sa sfruttare pienamente la sua voce forte e limpida, dal timbro particolare e dall’ampiezza notevolissima. Inoltre, con la sua evidente conoscenza della storia musicale napoletana e la particolare capacità di tenere la scena, ha saputo illustrarci in maniera semplice quanto intrigante il contesto storico e culturale nell’ambito del quale le canzoni scelte da Franca andavano correttamente collocate. Momenti di grande musica e poesia che spesso diamo per scontati ma che ci fa bene a volte riascoltare in maniera raccolta e privata. Il segnale più evidente del successo di questa scelta è stato quando la platea di compassati rotariani e sussiegose innerwheeline (tra cui si riconosceva una cifra di past governor e past president) si è messa ad accompagnare la musica con battimani e cori sull’aria di Funiculi’ Funicula’: pare che nessuna delle signore abbia esplicitamente azzardato “la mossa” ma c’è mancato veramente poco. Come abbiamo già detto, anche lo sfondo del lago, offerto dalla visuale “pie dan l’eau” del parco della villa, non aveva niente da invidiare al panorama di Posillipo. Ma senza il “cielo di Lombardia così bello quando è bello” (e anche se tecnicamente è Piemonte, non è il caso di sottilizzare) probabilmente tutto sarebbe stato più difficile: come, infatti, convincere delle strofe tipicamente mediterranee quali “era de maggio… e tutto lu ciardino addurava de rose.. fresca era ll’aria e la canzone doce “ ad azzeccarci con le atmosfere umide lacustri tipiche di altri momenti meteorologici padani? Per fortuna anche il fornitore celeste ha fatto la sua parte e tutto è stato confortato da una scenografia assolutamente splendida che non ha fatto per niente rimpiangere il golfo partenopeo. Per terminare l’offerta musicale, la tenera ma promettente performance della nipotina di Franca e Toti, Ludovica, che ha cantato in maniera inappuntabile e con una voce calda e potente che difficilmente si rapporterebbe alla sua giovanissima età la canzone, coinvolgente ma difficile (oltretutto in un perfetto inglese), quale il tema d’amore dal film Titanic. Una nonna fieramente commossa ha poi preso la parola per ringraziare ancora tutti gli intervenuti e, in particolare, tutti quelli che hanno voluto manifestarle il loro affetto con piccoli e grandi doni (che scarterà con tutta calma più avanti nel corso della serata).

Un momento importante

Passando a un argomento che le sta particolarmente a cuore, Franca ha poi richiamato l’attenzione di tutti sull’associazione di volontariato dell’AHMIS della quale fa attivamente parte.  Ha voluto perciò ringraziare quanti hanno contribuito, con le loro offerte, a sostenere questa importante attività a favore dei malati di malattie infettive dell’ospedale Sacco. Ha quindi girato al rappresentante dell’associazione, tra gli applausi di tutti, il cesto contenente le buste. Con l’occasione abbiamo tutti apprezzato la performance ginnica del nostro presidente del Giardini che è saltato agilmente sul palco per consegnare a Franca la busta del nostro contributo. Non c’e’ dato sapere come sia stato assorbito l’atterraggio. Certo è che Roberto, per scendere ha utilizzato le vie più ortodosse offerte dagli scalini e questo fa supporre alla parte più maligna di noi che, quantomeno, non abbia voluto insistere a sfidare la fortuna e i suoi (quelli di lui e non della fortuna) tendini.

Risotto, Nu Babba’ e Garibaldi

Tra una profusione di ringraziamenti e scambio di mazzi di fiori, Toti ha voluto ancora ripetere l’invito a tutti i partecipanti per il prossimo 6 maggio 2012, stesso posto e stessa ora e, infine, ha dichiarato aperto il buffet esortando la platea ad approfittare delle delikatessen fornite dal catering di Sonia. Va da sé che il buffet, sontuosamente preparato e servito su tavoli sapientemente addobbati sotto grandi tendoni, fosse ineccepibile tanto che, persino l’incontentabile Sonia, è stata vista compiacersi assaggiandosi il suo (notevole) risotto agli asparagi. Qualche sapiente quanto discreta allusione (mozzarelle pastiera e babà) ha poi mantenuto vivo il collegamento con Partenope e la coniugazione della sua cultura (anche gastronomica oltre che culturale) con quella Padana. Un filo rosso che nel 150 esimo dell’unita’ ha contribuito in maniera golosamente musicale alle celebrazioni in essere.

E il sole ridea calando dietro il Resegone (anche qui senza sottilizzare troppo)

Una festa meravigliosamente riuscita, con signore eleganti, gentiluomini affabili e un’atmosfera rilassata e piacevole che favoriva la conversazione postprandiale. Non sappiamo quando gli ultimi ospiti hanno lasciato libero il campo, certo che il tramonto era ormai ampiamente inoltrato. Da parte nostra spiace aver messo a dura prova i prati perfettamente rasati del parco; prati che hanno dovuto sopportare l’oltraggio di decine di auto e centinaia di suole e tacchi più o meno affusolati. Ci scusiamo per la piccola devastazione ma siamo per altro sicuri che i giardinieri (una volta tanto quelli veri e non quelli del Rotary) di casa Faraone riusciranno a riparare i danni in breve tempo e comunque entro il maggio del prossimo anno.

Grazie Franca e grazie Toti per la bella e indimenticabile giornata. E grazie anche alla statua di Ganesh che, da sotto il suo ombrellino, in un angolo ben collocato del parco, continua sornionamente e imperturbabile – anno dopo anno - a promanare salute e prosperità a tutti.

 

Marco Tincati