Cronaca della conviviale n. 1 del 5 luglio 2010

 

Tema: L’unificazione economica italiana

Relatore: prof. Angelo Moioli

 

Serata calda, la penultima ufficiale prima delle ferie estive, prima serata che vede il Nostro Presidente Roberto Bosia pienamente operativo, assolutamente a suo agio nel ruolo, grazie anche alla lunga operatività di segretario del Club.

Si inizia con una nutrita presenza di soci ed il bigliettino di auguri che personalmente Luisella consegna ad ogni socio. L’invito è di ricambiare gli auguri alla banca Cesare Ponti tramite i nostri conti correnti.

Al tavolo della Presidenza, sono invitati alcuni degli esperti di economia e finanza del nostro club, docenti che insegnano la materia, e ne vedono la complessità ed i coinvolgimenti sociali.

Oggi si discute di un tema strutturale relativo alla storia economica Italiana, tema che dall’origine alcuni politici avevano definito la questione meridionale.

In questa ottica, sembra che i soci presentatori del relatore, i nostri Gianpiero Sironi e Adalberto Alberici, siano come le Colonne d’Ercole che  ci preparano al mare aperto, mare in cui il nostro ospite il  prof. Angelo Moioli titolare della cattedra di Storia economica dell’Università Cattolica di Milano ha navigato con grande perizia.

Del mare ci ha lasciato la curiosità, l’impossibilità di controllo, l’instancabile ricerca senza soluzione precostituita.

Adalberto ha sintetizzato le caratteristiche del prof  Angelo Moioli:

per essere eccellenti occorre un grande spessore, spessore misurato dalla concretezza con cui il relatore ha affrontato il tema su cui ormai da 150 anni si cronicizza la storia economica italiana.

Le considerazioni del Prof Angelo Moioli  sono dirette e non lasciano dubbi:  l’unificazione economica italiana non è mai avvenuta, è avvenuta invece una unificazione in ambito normativo, definibile come un modo per vedere lo Stato quale elemento esterno della realtà.

La legittimazione degli elementi normativi ha comportato risposte parziali che non hanno favorito le aree svantaggiate creando una politica di sviluppo di tipo rivendicativo risarcitorio nel Sud a causa degli errori passati.

Si è parlato di iniziative endogene, ovvero di sviluppo di iniziative dal basso come avvenuto nel Nord Est che rappresenta il vero miracolo italiano. Ma purtroppo  ancor oggi, il produttore del Nord considera il territorio del Sud come un mercato da conquistare, vedi l’esempio di Parmalat che, vendendo i propri prodotti al sud, di fatto impedisce lo sviluppo di attività locali in agricoltura.

Logico quindi che la politica del trasferimento economico ha cambiato il sud ma non ha attivato la volontà autonoma realizzando una economia in uso privato e particolaristico del denaro pubblico

Non si può però addebitare tutte le colpe del mancato decollo economico del Sud  esclusivamente alla forzata unificazione italiana.

Questo problema esisteva ancor prima perché in effetti il sud rappresentava una riserva di manodopera che poteva essere esportata con un conseguente ulteriore diretto impoverimento del territorio.

La Lega  proponendo il federalismo  fiscale, sistema già di fatto operativo in  Germania e Spagna, ha creato una divisione antropologica, una frattura che pesa sullo sviluppo attuale della mancata unificazione economica dovuta alla via normativa e risarcitoria. Ma il federalismo fiscale è una prospettiva  che potrebbe risolvere alcuni problemi ridimensionando diverse situazioni.

Alcune regioni del Nord  possono essere considerate già di fatto regioni  europee, mentre non lo sono altre del sud che non hanno ancora trovato la via endogena  come compenetrazione tra agricoltura ed industria.

Gli interventi hanno poi arricchito la serata, tutti consapevoli che esiste un gravissimo problema risolvibile applicando la magica via endogena. Non è stato detto, ma è su questo che si basa il Rotary.

Nella prossima serata, si parlerà dei programmi futuri, aspettiamo i curiosi che preferiscono il sano caldo milanese alle spiagge del mare.

 

Marco Signorelli