Cronaca della conviviale n. 23 del 26 aprile 2010

Tema: L’Italia andrą meglio o peggio?

Relatore: Avv. Alessandro De Nicola

 

Domandina da niente quella che ci siamo posti questa sera attraverso la cortesia del nostro gentile e professionalmente blasonatissimo ospite.  

Ci siamo tutti avvicinati alla relazione di oggi con il timore reverenziale e la segreta speranza di chi si recava a interrogare l’oracolo  per conoscere il proprio futuro, un futuro in questo caso pił di tipo economico che altro ma non per questo meno importante.   

Persino il nostro amico Chris – che di oracoli se ne deve intendere date le sue ascendenze, ha accolto con gioia l’invito del Presidente a sedere alla tavola dell’aruspice. Comportamento pił che comprensibile per chi – come lui – si trova impegnato a fronteggiare contemporaneamente sia il futuro italiano, che quello (ancor pił ricco di incognite) greco. 

Comunque dopo aver sacrificato agli dei una inusuale offerta di risotto giallo, quella pił tradizionale di un giovane toro (seppure sotto forma di tagliata al rosmarino) e un dessert per il quale il nostro chef deve essersi fatto prendere dall’entusiasmo della serata avendo preparato un ottimo “tirami su”, nome quanto mai azzeccato con l’argomento della serata, abbiamo accolto l’introduzione di Pasquale che ha presentato il suo amico e nostro ospite di questa sera, l’avvocato De Nicola.    

Phisique du role  da copione, voce baritonale e polsini “wall street like”, il nostro avvocato cattura la platea con consumata esperienza e la capacitą di rendere comprensibili questioni gią molto trattate dai media, ma non per questo divenute pił accessibili alla gran parte dei non addetti ai lavori. Man mano che il discorso si dipana ci vengono illustrate e chiarite le diverse cause che hanno portato alla crisi attuale; sopratutto ci viene proposta  una lettura molto disincantata ma necessaria per mettere in giusta luce gli accadimenti di politica economica (o economia politica? mah!!) che stanno monopolizzando le informazioni di questi giorni; ci vengono cosģ proposti concetti  suggestivi ma anche provocatori come “la libertą che dą l’ignoranza” o ” la tragedia  dell’onniscienza”.  

Con il suo sano, gelido razionalismo illuministico il nostro relatore ci invita a guardare criticamente il nostro passato prossimo e il nostro presente: non tanto per prevedere il futuro, quanto per capire il senso comune espresso dai grandi numeri in un’ottica di rinnovato laissez-faire e smascherare quindi i falsi profeti o i cattivi maestri che tendono a incentivare comportamenti non sempre razionali dal punto di vista dell’opportunitą economica. Qui con la citazione “auri sacra fames” l’avvocato ha portato alla commozione quelli che se ne capiscono di Virgilio e indotto gli altri, appena tornati a casa, a sfogliarsi la Treccani (o quanto meno la wikipedia su internet). 

Tutto vero ma troppo disincantato! Pensiamo alla delusione di chi tra noi aveva gią preso segretamente contatto con il proprio consulente finanziario per portargli quanto prima una cinquina (se no una quaterna o almeno un ambo) di titoli “sicuri” basati sull’auspicio che l’Italia “jia fa’” o “njia fa’” e aveva sino a quel momento guardato con gelosa invidia i convitati al tavolo oracolare pensando a chissą quali segrete notizie la Pizia - nei panni del nostro avvocato - aveva loro riservatamente elargito.   

Sarą anche vero che non esistono soluzioni semplici per problemi complessi (o se esistono sono quasi sempre sbagliate) ma vogliamo mettere come sia pił facile e rassicurante credere ai soloni di turno e schierarsi di conseguenza, piuttosto che pensare criticamente in termini razionali?    

La serata si avvia poi alla sua conclusione con il question time di prammatica: alcune domande di Fraschini, Gambel, D’Amico, Bellingeri e di altri confermano l’interesse per temi che ci toccano molto pił da vicino di quanto normalmente pensiamo.  

Infine il rinnovato invito al nostro ospite da parte del Presidente per altre analoghe chiacchierate che (questa si č una facile previsione)   saranno altrettanto seguite e apprezzate.

 

Marco Tincati