Cronaca della conviviale n. 12 del 14 dicembre 2009

 

N A T A L I Z I A

 

 

Chi la chiama serata dello scambio degli auguri, chi la chiama serata prenatalizia, chi la chiama semplicemente natalizia, come usa il nostro club ormai da tempo.

E’ la serata che chiude il primo semestre dell’anno rotariano, la prima parte, che annovera lo scambio delle consegne, l’avvento del nuovo presidente e del suo staff, una delle prime gite dell’anno, la nomina del presidente e degli officers per gli anni a venire, una prima assemblea e la visita del governatore per chiudersi, appunto, con la serata natalizia.

Che è prima di tutto una festa. Ci si mette in ghingheri (persino chi scrive si mette la cravatta …), le signore quasi in lungo, qualche gioiello in più ma non vistoso, partecipano tutti, ma proprio tutti (le sole eccezioni i soci con problemi di salute – che Franco ricorda nel suo discorsino iniziale) e al completo, con consorte, qualche parente ed amico. Perché ad una festa non si può mancare.

E che è anche la cartina di tornasole della salute del club e in particolare di quell’amicizia spontanea e sincera che, grazie anche agli insegnamenti del nostro Italo che i primogenitori non hanno scordato, è poi la caratteristica del Giardini.

Alcuni ed alcune si rincontrano, nell’occasione, magari a distanza di un anno, ma non importa, perché è come si fossero visti il giorno prima.

Per questo a chi scrive piace ricordare un episodio all’inizio della natalizia di tanti anni fa. Imperava Costantino Cavallini e allora era costume nominare uno alla volta tutti i partecipanti, ospiti, visitatori, soci e loro accompagnatori. Costantino si attenne alla regola, ma terminò comunicando di aver dato disposizione alla Gina (la Luisella di allora, n.d.r.) di considerare, ai fini della percentuale delle presenze, tutti presenti: perché la natalizia è la natalizia, è certo che chi manca lo è per fondati e giustificatissimi motivi, quindi non solo scusato, bensì presente.

E i tempi non sono cambiati. Sì, è vero, abbiamo festeggiato le nozze d’argento con il Rotary, e ahimè si sente e si vede, ma lo spirito è sempre lo stesso e questo è l’importante. Lo vediamo e lo registriamo al termine della conviviale allorché, come d’uso, ci alziamo spontaneamente dai tavoli per andare a fare gli auguri praticamente a tutti, ad uno ad uno, con affetto. Un saluto, un abbraccio, un brindisi, due parole sincere, persino un coretto improvvisato ma diretto ovviamente da Edy (vi partecipa financo il nostro generale!), Tu scendi dalle stelle e Stille Nacht. Questa, questa è la nostra natalizia.

 

Attilio Bradamante