Cronaca della conviviale n. 24 del 3 maggio 2010

Tema: Il contributo della normativa volontaria per la salvaguardia dell'ambiente

Relatore: Dott. Luigi Colombo

 

Lunedì sera nel nostro Club, il Milano Giardini, è stato trattato un tema molto attuale e importante come l’ambiente.

L’ingrato compito di stilare la relazione è affidato  all’oratore medesimo, che al massimo potrà avvalersi della collaborazione della consorte, già abituata ad assolvere questi ingrati compiti, e che non potrà certamente perorare la sua causa ed elogiare il suo curriculum.

Durante l’aperitivo e la conviviale la conversazione si  svolge in modo  pacato e sereno, contrariamente a quanto avviene di solito quando si affrontano certi argomenti molto dibattuti.

Per tenere  maggiormente desta l’attenzione vengono mostrate dal relatore delle diapositive sui processi e sulle norme messi in atto per salvaguardare l’ambiente.

Il relatore esordisce affermando che si tratta di un nuovo atteggiamento che le realtà manifatturiere e, non solo quelle, hanno verso la problematica ambientale, iniziando a prendere in esame  gli impatti con l’ambiente  legati alla loro attività, non più come  qualcosa il cui costo deve essere minimizzato il più possibile quando succede un evento indesiderato , ma  come una risorsa da valorizzare.

Questo nuovo approccio, pro-attivo, consiste nel portare le problematiche aziendali che  hanno un impatto negativo sull’ambiente al livello dell’Alta Direzione, la quale, volontariamente  e liberamente (ossia senza alcuna forzatura o costrizione da parte delle Autorità) attua al proprio interno un sistema di gestione ambientale per prevenire, ridurre e, quando possibile, anche eliminare i propri impatti ambientali e razionalizzare l’utilizzo delle risorse naturali come acqua ed energia ( nelle sue diverse forme).

Esistono delle norme internazionali (Iso 14001) che danno le indicazioni su come costruire il sistema di gestione ambientale; ma nella conviviale si sono solo illustrati gli aspetti basilari per l’attuazione del sistema di gestione ed i risultati concreti ottenuti da alcune organizzazioni, tra cui anche un comune, che hanno adottato questo sistema di gestione.

 Partendo dall’analisi dei singoli  impatti ambientali derivati da ciascuno dei tanti processi che sono svolti quotidianamente all’interno delle aziende, si richiede la verifica del rispetto dei parametri  come indicato nei valori contenuti nella  legislazione cogente che li riguarda.

Ultimato  questo secondo passaggio, si richiede che vengano prese in considerazione tutte le modalità per prevenire delle prove di risposta ad eventuali incidenti ambientali, ad esempio: una manutenzione più accurata, la selezione dei fornitori, delle prove di risposta ad eventuali incidenti ambientali, la formazione specifica agli addetti.

Successivamente l’azienda si impegna a definire degli obiettivi di miglioramento ambientale, ossia ad apportare delle modifiche ai suoi processi interni che permettono di ‘ridurre’ l’impatto ambientale complessivo della sua attività.

Si richiede che sia l’azienda stessa  a svolgere questa sequenza di azioni poiché ha al suo interno le capacità e le conoscenze tecnico-scientifiche per trovare le soluzioni più idonee e necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati; soluzioni che devono essere anche economicamente sostenibili sempre dalla medesima.

Gli impatti ambientali rientrano abitualmente in una delle seguenti categorie: emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti, rumore, odore, contaminazione del suolo, del sottosuolo e trasporti.

Vengono poi illustrati alcuni dei vantaggi ottenuti da alcune aziende che hanno attuato da tempo il sistema di gestione ambientale quali ad esempio: la diminuzione dei costi dovuta a mancati incidenti ambientali, la riduzione dei consumi ( e quindi dei costi) di energia elettrica ed acqua, il miglioramento dell’efficienza aziendale in seguito a modifiche dei processi operativi, il prolungamento del tempo di alcune autorizzazioni aziendali (anche da 5 a 8 anni), i migliori rapporti con il ‘pubblico’ e con l’amministrazione locale.

Viene anche  sottolineato che le aziende, che gestiscono i rifiuti e che possono agevolmente dimostrare di avere un sistema di gestione ambientale, hanno uno sconto del 40% sulla fideiussione bancaria che devono avere per poter fare questa attività.

In ultimo viene evidenziato  dal relatore che,  a partire dal  26.12.2010, anche i reati ambientali rientreranno nel D.Lgs 231/01 con l’entrata in vigore della Direttiva europea 2009/99/CE.

Molto è stato fatto nell’ambito dell’adeguamento alla normativa volontaria in  questo campo così impegnativo e importante, ma  la strada da percorrere è ancora lunga.

I presenti che hanno seguito con interesse l’argomento, anche se un po’ complesso, applaudono.

Segue infine il dibattito al quale prendono parte  la Signora Franca Faraone, il Presidente Prof. Fraschini,  il Dott. Nicolosi, il Dott. Sangalli e il Dottor Gambel.   

Luigi Colombo