Cronaca della conviviale n. 14 del 26 novembre 2007

 

Tema: "Relazione dei presidenti di commissione"

 

Conviviale del 26 novembre 2007: serata intimista, ecumenica, liturgica, autoreferenziale, futurista, preparatoria, espiatoria, turistico-evasiva. Intimista, perché s’è parlato solo di noi, della vita del Giardini; ecumenica, perché sedevano al tavolo della presidenza tutti gli apostoli del Maestro Baruffaldi;  liturgica perchè si è compiuto il rito del bilancio di mezz’inverno; autoreferenziale perché ci siamo guardati dentro; futurista perché abbiamo appreso le candidature alla presidenza del club fino al secolo XXIV, (2400); preparatoria, perché ci siamo confessati in attesa della Comunione con il Governatore; espiatoria perché alcune commissioni, come quella dello scrivente, hanno dovuto tacere per mancanza di attività da riferire; turistico-evasiva, perché abbiamo appreso delle uscite fuori porta che ci attendono; niente Galapagos e Terra del Fuego, solo il Salento (gran barocco, però) e, se ci va bene, La Spezia (Arsenale, "sgabéi", "testaroli" e "mesciùa", con puntata a Sarzana= "spongàta")  e Livorno (Accademia e caciucco).

La presentazione del futuro postprossimo Presidente (2009-2010) – e qui ho smesso di scherzare – è quella di un Signore a tutto campo, l’amico di tutti professor Franco Fraschini, del quale Carlo Palumbo ci ricorda non solo i meriti scientifici (farmacologo, endocrinologo, un’autorità nella chemioterapia), ma anche le radici familiari di Gran Lombardo, la modestia ammantata di sana autoironia, la generosità dell’anima pari solo alla fervidezza dell’ingegno. L’Uomo che tutti noi incontriamo e ammiriamo anche per la dolcezza da antico studente con cui accompagna la sua Ketty, futura postprossima Garden Lady.

Ed ecco l’incoming Dr.PH. Adalberto Alberici, l’economista che ha la facondia di un oratore classico (oh, lingua italiana, ci voleva – senza offesa per  nessuno -  un mercantilista per vederti rifiorire!), presentare la sua squadra 2008-2009, una squadra rinforzata da nuove Commissioni, come quella per l’Affiatamento e quella per la Selezione delle Risorse Interne ed Esterne (CRIE, l’acronimo è nostro), che stimolerà la partecipazione attiva all’intrattenimento culturale noi soci e le Personalità che vorremo presentare. Presto per anticipare anche il programma del team Alberici, ma tutto fa prevedere che sarà un “formidabile anno”.

La serata entra nel vivo ancora con Renato Coluccia, colui che tiene ambo le chiavi dei nostri service, che vanno dagl’interventi (ospedale, protesi, formazione dei formatori nel settore traumatologico) in Uganda e da qui in Etiopia (“siamo orgogliosi di averli aiutati a fare da sé”, commenta, commosso, Renato); al programma sulla diagnosi cardiologica precoce proposto da Franchini; al progetto “cecità evitabile”, alle attività CAM per la formazione di insegnanti antibullismo; alla partecipazione – allo studio – a un’iniziativa della storica Società Umanitaria per la lotta all’abbandono scolastico. Signori, se ci assoggettiamo ogni lunedì ai bolliti e ai brasati della Terrazza, un motivo ci sarà.

La cena di lavoro è, ancora, allietata dalla musica delle cifre del Tesoriere Alessandro Malerba, che ci annuncia – Faraone favente – il recupero di un “tesoretto” (giù le mani, Padoa-Schioppa!) di ben 12 mila euro, frutto di un matrimonio rato ma non consumato. Per la cronaca, abbiamo un bilancio annuo di 120 mila euro, del quale vogliamo che cresca sempre più (dovessimo portarci la cena da casa con la “schiscetta”) la quota destinata ai service.

Roberto Bramani illustra, quindi, il nostro tutoraggio con il Rotaract e Gerardo Boniello il contributo, anche di risorse intellettuali, al Ryla.

E se prima eravamo in 85 a cantare...per quest’anno resteremo dello stesso numero, annuncia il Past Piero Ravetta, addetto alla materia. Non ci saranno (ma, tuttavia, quand’anche, se del caso, poi si vedrà, eventualmente…Siamo italiani) nuove ammissioni.

Il Presidente Baruffaldi chiude la serata ricordandoci che il Rotary è con-divisione.

Meno male. Quando si riuniscono certi politici, io tremo, perché è con- … sottrazione.

 

Nicola D’Amico