Cronaca della conviviale n. 22 del 25 febbraio 2008

 

Tema: "E anche questa è America"

Relatore: Dott. Oscar Bartoli

 

Al Rotary, nello spirito di Gianni, il nostro Presidente, bisogna parlare dei fatti che stiamo vivendo.

Parlare di America, ora con le elezioni in corso, è sicuramente intrigante.

Farci poi raccontare cosa succede dall’ ex Direttore dell’IRI americana, ora giornalista e docente universitario, è sicuramente un grande stimolo.

Sarà una coincidenza, ma Il Giardini, si muove sempre alla grande: arrivano gli encomi del Governatore per la nostra (vostra perché io non c’ero) presenza al teatro Manzoni ed arrivano numerosi ospiti da premio Oscar, tutti accorsi a condividere con noi la serata, proposta da Aldo Nicolosi.

Quando, al caffè, Oscar Bartoli prende la parola, con  la padronanza che deriva da 10 anni di scienza della comunicazione e di giornalista televisivo delle tre Rai, cominciamo a capire la vastità dei problemi che non sempre valutiamo a priori. 

L’ America, che ci viene presentata, è quella di 300 milioni di abitanti con 50 milioni di indigenti che non hanno la tessera sanitaria.

Non c’è mai nulla di duraturo e quello che ha più di 24 ore è già vecchio.

300 milioni di abitanti tengono in casa complessivamente 450 milioni di armi

Ci sono 300.000  ingressi illegali ogni anno nel paese.

La componente ispanica attualmente impone lo spagnolo come lingua sostitutiva dell’inglese ed ha soppiantato la mafia italiana con un’organizzazione chiamata Mara Salvatrucha

Personalmente non la conoscevo e sono andato a guardare:  Mara è il nome di una formica mangiatutto e Salvatrucha il nome del tipico sanguinario giovane combattente che uccide per incutere terrore. 

A fronte di queste notizie, Bartoli  nel suo nuovo libro “E anche questa è America” individua come trovare lavoro e stabilirsi negli USA.

Parla per la sua personale esperienza, di quella della moglie e del figlio regista a vantaggio dei numerosi lettori che  ci  affiancheranno. 

In Usa vince il merito e la competenza con ritorni enormemente superiori a quelli che ci si aspetterebbe  di poter ottenere in Europa. Si vede dove vengono posti i soldi  pagati nelle tasse ed il cittadino non esita a denunciare una infrazione. Basta non fermarsi allo stop in modo corretto per accorgersene.

Vengono chieste notizie sul  Rotary che qui si collega a 140 associazioni benefiche.

Nelle riunioni Rotariane, sono concessi  2 minuti a ciascun dirigente per parlare dei contatti avuti con alcuni di questi enti, poi lo speaker ha 12 minuti per la sua relazione e dopo esattamente 60 primi,  la riunione si chiude con l’acquisto del biglietto della lotteria.

Oscar Bartoli  è tutt’ora un rotariano con alle spalle la fondazione di due club Cassia Romana ed Oliata. 

Viene  poi posto il problema della qualità della vita, della culla della democrazia, del sogno e della tolleranza oggi in crisi e non solo in America. Su questo aspetti le opinioni sono numerose e tutte derivate da esperienze personali.

Mi permetto di dare su questo argomento un piccolo contributo:

Aristotele definiva l’uomo come l’animale che possiede la parola, con cui dice l’utile e l’inutile, il bene ed il male, quindi l’uomo è animale parlante

Platone parla invece della razionalità che governa. In Platone vince il silenzio ed il ragionamento. L’uomo diventa animale pensante. 

Si era quindi passati dall’oralità alla scrittura ed in una sua metafora Platone affida ai filosofi la pittura della nuova città che imiti il più possibile l’ordine delle idee.( stando sempre in silenzio). 

Oggi, la tendenza è di privilegiare nuovamente la parola .

Si tratta di un grave pericolo perché la politica nasce tra gli uomini quindi la parola del singolo non esprime che l’unicità e diventa una comoda replica per gli altri. 

Rischiamo di essere circondati da replicanti ma non di uomini liberi di pensare ed è quello che mi sembra stia avvenendo in molti paesi del mondo, America ed Italia  compresa.

L’uomo universale non ha voce perché ogni voce è singola. 

Forse, per i sogni, la qualità della vita e la democrazia bisogna ritornare a leggere.

Marco Signorelli