Cronaca della conviviale n. 6 del 24 settembre 2007

 

Tema: “La sicurezza sul lavoro”

Relatore: avv. Rolando Dubini

 

Da 20 anni l’amico avv. Rolando DUBINI ha scelto di operare come consulente legale per la sicurezza e l’igiene del lavoro, ha pubblicato 18 libri, assiste aziende pubbliche e private, tra cui anche Regioni ed enti,è il coordinatore di moltissimi corsi di formazione, ora obbligatori,ma è la prima volta che parla agli amici rotariani.  

Il nostro Giardini si è dimostrato particolarmente sensibile a questa tematica, forse per la presenza di numerosi soci che vivono professionalmente questi problemi.  

La serata permette anche di sfruttare Rolando per ascoltare da lui il parere sulla nuovissima legge riguardante gli ambienti di lavoro, 123/07 che è diventata operativa solo il 25 agosto 2007 ( misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia) e di cui ha collaborato alla redazione. 

Questa Legge rischia di rivoluzionare la gestione di tutte le  aziende a causa tra l’altro di multe sanzionabili che possono raggiungere 1.549.000 €, sanzioni erogate non più al singolo direttore ma alla stessa società che risponde in solido.  

Rolando, da studioso del settore, sottolinea che questa legge non deve essere vista come un ostacolo inutile e dispersivo ma come una linea guida che facilita la corretta gestione di tutte le attività produttive. Suggerisce di utilizzare  direttamente in casa, il sistema UNI INAIL, senza chiedere lumi ad altre strutture esterne che potranno intervenire eventualmente in fasi più avanzate. Questo già da solo, previene il rischio di simili sanzioni pesantissime.

Ovvio che un tale approccio non viene condiviso interamente da chi opera negli enti di certificazione, ma potrebbe risultare la soluzione vincente per le piccole realtà che hanno poche risorse da mettere in gioco e tanta voglia di fare. 

Si è parlato di numeri drammatici: 200.000 infortuni  subiti ogni anno da personale che lavora in modo irregolare. ( lavoratori in nero ) Gli incidenti, per il 92,5%, avvengono nelle piccole industrie con meno di 10 addetti mentre nelle aziende con oltre 60 addetti, la percentuale degli incidenti è del 2,5 %

Gli infortuni con cadute dall’alto hanno provocato 200 morti rispetto alla media complessiva di 300 vittime e da questo dato nasce l’importanza dei dispositivi di protezione. 

All’estero si parla di licenziamenti se il dipendente non si presenta sul posto di lavoro con i propri dispositivi di protezione,  ma da noi esiste ancora poca cultura e molta discrezionalità.

Sul problema delle scarpe antinfortunistiche, un nostro socio medico assicura non esistere una reale controindicazione all’uso delle calzature antinfortunistiche perché ormai le stesse hanno raggiunto ottimi livelli di qualità, almeno quelle di buon livello.  

Esiste di conseguenza una certa confusione su diritti, doveri ed obblighi nelle varie funzioni operative ed il ruolo di fare chiarezza nell’interesse comune è certamente l’unica soluzione per allinearsi agli standard europei.  

Sembrava un argomento per pochi intimi, poi le domande sono dilagate ,purtroppo senza la presenta del nostro Giancarlo Bianchi  presidente Aias, occupato in impegni istituzionali. 

La serata si è conclusa con la consegna di una pubblicazione redatta da Rolando Dubini al Presidente di sole 800 pagine con CD incorporato ed una piccola promozione per Graziella D’Amico, figlia del nostro Nicola che si è specializzata nell’organizzazione degli archivi aziendali. La vera memoria che permette alle aziende di svilupparsi ed evolversi nella sicurezza. 

Questo mi permette di ricordare un’altro grande avvocato : Massimo Della Campa che individuava quello che noi consideriamo tempo libero, come tempo “liberato”, da dedicare alla cultura intesa come fattore di sviluppo morale e civile ma anche sociale ed educativo.  

Parlare di sicurezza, può portare molto lontano. Lontano da una sofferenza che non può essere annegata nel rimpianto.

 

Marco Signorelli