Cronaca della conviviale n.10 del 22 ottobre 2007

 

Tema: "I Turchi Ottomani nell’ottica di Lutero"

Relatore: Monsignor Franco Buzzi

 

Pensate a come si sia sentito quel povero scriba al cospetto di Mosè che dettava le leggi e le spiegava alle sue genti.

Probabilmente, già starGli dietro mentre contava era difficile. Impossibile od azzardato riassumerne  poi il Suo pensiero in modo corretto. 

Per questo motivo, voler fare la sintesi di quanto emerso nel profondo del discorso del nostro ospite, Mons. Franco Buzzi, rischia di generare equivoci e distinguo.  

Il frate Lutero ( 1483 – 1546 ) dal 1521 con l’editto di Worms  era stato dichiarato fuorilegge e poteva essere ucciso da chiunque. 

Oggi invece abbiamo ascoltato un altissimo studioso cattolico evidenziarne la storica importanza per l’Europa e non solo. 

Il bello di questa serata è la tensione con cui  abbiamo tutti ascoltato la profonda evoluzione culturale che indica in due regni e reggimenti l’essenza  da perseguire per il vivere civile. 

No alle crociate con bandiere cristiane, sì al regnum diaboli babilonicum da contenere con l’autorità, le leggi ed il potere politico.

Inutile illudersi nella vittoria assoluta. Inutile illudersi di vincere contro il turco.

Lutero concepiva una dottrina laica dello Stato con quello stacco tra potere politico e religioso che manca ai mussulmani.

Non si poteva nemmeno sottovalutare Solimano il magnifico ( 1520 -1566 )

A sette anni, Solimano fu mandato a studiare scienze, storia, letteratura, teologia, e tecniche militari nelle scuole del Palazzo di Istanbul la città di 400.000 abitanti che per estensione era allora la più grande del mondo civile ed era stata conquistata da Maometto II nel 1453.

Ovviamente Solimano ben conosceva la cultura occidentale  ( viene istintivo in confronto con gli studenti arabi che studiano in Europa ed America ). Poi al cospicuo territorio che  già disponeva Siria, EgittoPalestina Arabia  e le tre Città Sante di Mecca, Medina e Gerusalemme ne aggiunse altri quali Belgrado Ungheria  Rodi, Algeria ecc 

Tutto questo lavoro fu affidato, guarda caso, ai Giannizzeri, un corpo militare fondato nel 1334 da giovani cristiani convertiti con le buone o le cattive, che ai tempi di Solimano raggiungevano le 20.000 unità. 

In sintesi era un nemico preparato e rispettabile a cui l’Europa non era in quel tempo pronta a rispondere in modo uniforme. 

Ovviamente gli 8 interventi successivi cercavano di strappare al nostro amatissimo ospite la soluzione da usare ora ,subito, per i problemi attuali. La vera soluzione era già stata anticipata da Renato Coluccia mentre presentava il nostro ospite : amicizia e tolleranza, studio della filosofia e teologia come basi culturali irrinunciabili per capire e comunicare. 

In questa serata, abbiamo guardato di fronte a noi il nostro passato sperando di sentire sulla nuca il vento del futuro. Dobbiamo imparare a guardare più attentamente per migliorare la nostra sensibilità.  Grazie della Lezione, Monsignore.

 

Marco Signorelli