Cronaca della conviviale n. 39 del 21 giugno 2008

 

Caminetto Verdirame

 

Allergico per natura ai lirismi romantici, il vostro cronista, sabato scorso, 21 giugno, solstizio d’estate, giorno magico sin dai primordi dell’umanità, si è trovato coinvolto in un’atmosfera fatata che lo costringe, nel senso più bello della parola, a sciogliere all’erba un cantico che forse resterà, a usare parole che credeva spente dal lungo disuso. Perdonatelo.

Un anfiteatro di pini circonda un prato che si offre morbido e proteso come una mammella adolescente cui fa da agile capezzolo il capolavoro di bambù dell’artista piacentino Ludovico Mosconi, immaturamente scomparso. L’anfiteatro severo racchiude un prato rasserenante, una piattaforma di soffice erba distesa umile e ossequiente ai piedi di quella che fu una grande, orizzontale cascina, la “Cascina Lodosa”, fino a quando la famiglia Verdirame l’ha recuperata dall’ingratitudine degli uomini e ne ha fatto una distesa regina, regina Lodosa, regina delle lodi - in quell’atmosfera beata che un poeta locale ha chiamato “ la brianzolitudine”.

E’ qui che uno stormo di rotariani Giardinieri è sciamato all’imbrunire di sabato 21 giugno, per essere fruitori, e protagonisti insieme, a una serata di grandi e delicate sorprese, profuse con grazia da Etta Verdirame, fermentata dalla incontentabile regìa di Nino, gestita dalla prorompente ricciuta bellezza di Simonetta, la più attenta e funzionale “spalla” del Papà.

Sul degradare del prato attendono pazienti la loro ora lunghe tavole imbandite di bianche  leggiadre tovaglie, con un tocco rinascimentale di candelabri discreti. Qui siederanno tra gli altri, ospiti d’onore, le Loro Eccellenze il Prefetto di Milano, dottor Gian Valerio Lombardi, il Generale Comandante Interregionale dei Carabinieri “Pastrengo”, Carlo Gualdi e il Generale di Divisione Antonello Gironi, comandante della Regione Lombardia dei Carabinieri. Il Gotha settentrionale dell’Arma.

All’orizzonte, una luna rossa come il fuoco inizia la sua corsa nel cielo lombardo, per gli ultimi saluti al solstizio d’estate. Ci ricorda di godere fino in fondo questo giorno più lungo dell'anno, e che tenera sarà anche la notte. Brindiamo, amici, l’Estate si appresta, ma presto declina. E’ l’ora di festa. Mentre noi siamo qui ad assaporare gamberetti soffici come petali di rosa, la Storia riapre le sue pagine. Noi siamo qui a godere di una sera perfetta, in cui non una virgola è fuori posto, dalla cortesia degli ospiti, allo scenario incantato, alla professionalità dei camerieri, alla bontà dei cibi, dalla creatività artistica, che tra poco ci avvolgerà, in una sintesi calibrata di filmografia, musica, e recitazione nell’acqua. E per fortuna, perché non possiamo non dirci cristiani, una piccola cappella ci recupera, con il suo Cristo ligneo del XVII secolo, tormentato dal supplizio e dal tempo, dalle derive pagane.

Infatti, nello stesso momento, nella neolitica  Stonehenge, nei pressi di  Amesbury, in Inghilterra, si celebra la festa più elaborata e più famosa compiuta dai moderni ordini druidici. Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori ed è comune credenza che le piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi. Le ragazze che sono qui con noi e hanno strappato fiocchetti d’erba dai cespugli di Nino sanno già che si sposeranno entro l’anno, mentre spose e mamme hanno già avuto questa sera assicurazioni dai loro mariti che saranno con essi felici come quei due attori cinematografici, tali Etta Lollobrigida e Nino Manfredi Verdirame, che il bravo regista Dario Barezzi ha realizzato per la Simonetta Film con il titolo suggestivo “Per restare nel vostro cuore”. Un film che oltre che la saga di una famiglia venuta dal Sud (magari con la valigia di cinghiale invece che di cartone), e ha contribuito a fare grande Milano, è la saga di un amore birichino e felice, in cui Lui ha finto di comandare e Lei ha finto di obbedire; e Simonetta ha burlato l’Uno e l’Altra con il suo affetto, espresso in pensieri, parole, opere e nipotini.

Mentre gli ospiti fanno onore al delicato menu, il personale, quasi invisibile, correda, senza un fruscio, di bianche poltrone la grande piscina, dove, per il coordinamento di Tino Mazzoleni, il bravo attore Orazio Donati, che abbiamo visto tante volte accanto a Paolo Poli e alla Kustermann e nei film di Salvatores, introdurrà con la sua calda voce, davanti alla preziosa quinta di Umberto Milani - su testi di Andersen come di Tomasi di Lampedusa, e musiche di Čajkovskij e Grieg -  l’epopea della Sirena, nella versione talasso-artistica delle ondine bustesi allenate da Stefania Roveda: Lisa Santambrogio, Serena Vendone, Federica Ciocia, Chiara e Cecilia Crugnola, Susanna Volten, Jessica Cellot, Serena Rezzonico.

Le “bimbe dell’acqua”, come vien spontaneo chiamare queste adolescenti flessuose, avanzano nell’acqua illuminata, quasi furtive, surreali, ed esplodono in guizzi ora eleganti, ora furenti come la tempesta che mimano. Bravissime. Un incanto. Non per niente nella tradizione l'acqua del Solstizio è direttamente collegata alla luna che ormai domina il cielo e rischiara le venti torte che ci attendono sotto il portico. Nelle celebrazioni solstiziali all'acqua sono attribuiti poteri miracolosi. Qui il  miracolo lo hanno fatto stasera Etta e Nino nel segno del buongusto, dell’arte autentica (dal film al ballo delle ondine) e dell’amicizia rotariana, che non dura una sola notte d’estate. 

Nicola D’Amico

 

In occasione dell’Assemblea dei Soci di lunedì 23 sera, Nino Verdirame, emozionatissimo (perché sotto quelle bretelle di duro avvocato batte più di un cuore) ha ringraziato  per il doveroso e sentito omaggio che a Etta e a Lui hanno consegnato gli amici del Club. Le sue belle parole, testuali:

 

“ Carissimi Rotariani,

il vaso, etimologicamente, è un recipiente destinato a contenere qualcosa. Quello che avete regalato a me e a mia moglie contiene sicuramente il vostro imperituro ricordo; e quando sarà pieno di fiori, esso farà emergere il profumo dei Giardini – il nome del nostro Club.

Grazie per il gradito dono. Guardandolo Vi ricorderò sempre.”