Cronaca della conviviale n. 19 del 21 gennaio 2008

 

Tema: "La mia Grecia"

Relatore: Dott. Christos Vafidis

“Siamo in più di una sessantina, questa sera, per accogliere i numerosi ospiti e visitatori e soprattutto le tante signore qui convenute. Ma è ovvio – sottolinea Gianni in apertura di serata – visto che relatore della conviviale non solo è un nostro socio, ma uno dei decisamente più prestanti e simpatici, Chris Vafidis! Ma andiamo con ordine…”

Per dare il benvenuto appunto ai visitatori rotariani (3), agli ospiti di soci (2, per l’esattezza le due splendide fanciulle Vafidis) e alle gentili signore presenti (14). E, prima delle comunicazioni di rito, per beneaugurare ad Attilio Bradamante, che compie gli anni proprio oggi, ad Antonino Verdirame, che gli anni li compie sabato prossimo e a Paolo Fiorani, che è diventato nonno qualche giorno fa.

La comunicazione di rito è in realtà una sola, ma importante: quest’anno l’evento distrettuale dedicato al Premio Professionalità è programmato al Teatro Manzoni per lunedì 18 febbraio, il giorno della nostra conviviale. “Abbiamo quindi pensato – annuncia il presidente – di far coincidere i due impegni. Ci recheremo quindi in massa, o almeno così spero, al Manzoni, faremo un figurone ed assolveremo ai nostri doveri di club!”

Relatore della serata è Chris Vafidis. “Che non ha ovviamente bisogno di presentazioni – esclama Baruffaldi – nemmeno da parte del presidente. D’altra parte in un certo qual modo si ripresenterà da solo, parlandoci questa sera della sua Grecia”.

 “Meno male che questa sera non ci sono né Pasquale né Renato – esordisce Chris – che sicuramente mi avrebbero posto delle domande, diciamo così, imbarazzanti. C’è però, in compenso, il nostro storico bollettinaro, Attilio.  Spero non mi tratterà troppo male …”. No, Chris, come si fa a trattarti male, come si fa a trattare male un simpaticone come te, che di Rotary, in dieci anni, ha ancora capito poco, ma in compenso nei fatti e con il suo comportamento ha dato al club di tutto e di più: il suo entusiasmo, la sua disponibilità, insieme a Giusy la sua ospitalità, la sua spontaneità?

 Doti che dimostra anche nello svolgimento della serata. Nel corso della quale ci parla della sua Grecia riferendosi ben poco alle sue bellezze naturali, alla sua arte, alla sua storia, ai suoi mostri sacri e molto, moltissimo invece alle sue vicende personali e della sua famiglia, dei suoi genitori, dei suoi nonni. “Io appartengo ad una famiglia di profughi greci, quei greci dell’Asia Minore, di Costantinopoli (nel corso della serata non la chiamerà mai significativamente con l’attuale nome turco d’Istambul, n.d.r.), di Smirne e di parte della Tracia che nel 1923, in seguito al Trattato di Losanna, dovettero abbandonare casa,  beni, affetti in 24 ore. Ben 1.400.000 greci che andarono ad infoltire la popolazione della  terraferma e delle isole, che era allora di non più di 2 o 3 milioni. E meno male che almeno noi greci avevamo una patria da raggiungere – ricorda Chris – mentre altre etnie, quali gli armeni, non avevano altra scelta che l’esilio in terre straniere!”

 La formula usata da Chris è quanto meno originale. Non solo parla a braccio, per tutto il tempo, non seguendo alcun canovaccio o traccia di sorta, ma si affida totalmente alle domande che di volta in volta l’attenta platea gli rivolge. Di Dal Cin e di Sironi (sui  rapporti fra Grecia e Turchia nonché fra Grecia e Macedonia già  jugoslava – argomento che da solo meriterebbe una serata – n.d.r.),  di Brandolese (sui monaci e sui monasteri del Monte Athos), di Verdirame (ricordi di uno splendido viaggio in Grecia, con Chris splendido anfitrione) e  con appunti, nel finale, di Nicolosi e di Baruffaldi. Argomenti trattati con autentica foga, come è nello stile del Nostro. Che ringraziamo per averci fatto passare una serata diversa, una serata in famiglia, simpaticamente fra amici.

Attilio Bradamante