Cronaca della conviviale n. 28 del 14 aprile 2008

 

Tema: "La cacciata dei Musulmani dall’Europa"

Relatore: Prof. Lucio Lami

 

Pur affrontando la pioggia, siamo arrivati numerosi nella nuova sala di riunione dell’Hotel Rosa di Via Pattari. Si annusa la presenza del nostro Duomo e l’accoglienza è estremamente invitante.

Gianni per l’occasione ha ripreso possesso di un bellissimo tavolone rettangolare addobbato con fascine di grano, non commestibili, credo.

Ottima l’accoglienza, ottima la cena, ma quando inizia a parlare Lucio Lami, le cose cambiano.

Giornalista dal 1960 grandissimo viaggiatore, ha avuto la fortuna, o meglio l’abilità di condividere esperienze con i più grandi editori e giornalisti della nostra epoca, Indro Montanelli,Oriana Fallaci,Giovanni Terzani, tra quelli citati. Ha scritto un libro duro perché riporta il parere sull’Europa o meglio sugli occidentali di alcuni tra i più scomodi leader arabi quali Komeini e Bin Laden. E’ durante questi incontri che Lucio, rotariano, viene a sapere il vero obbiettivo arabo : islamizzare il computer.

Piace il modo di considerare il suo mestiere di giornalista come un impegno totale per capire e far capire anche ai politici delle realtà, molto sgradevoli . Piace questo desiderio di capire perché sono nate e persistono queste difficoltà di comprensione tra diverse culture.

Per capire ed farsi una obbiettiva opinione, Lucio Lami ha percorso a piedi, tra l’altro, anche 700 km in Afganistan, parlando con moltissime persone locali.

Ci viene spiegato che le difficoltà di comprensione derivano quasi sempre da una diffusa ignoranza dei grandi eventi del passato, eventi che nel libro, Lucio Lami cerca di ricostruire sulla base di documenti Vaticani e Turchi. Una vera novità su una ricerca già condotta da altri ma senza queste angolazioni estremamente attendibili perché direttamente coinvolte

Si racconta della capacità di Eugenio di Savoia di ricacciare il turchi sino alle porte di Costantinopoli mentre la Francia del Re Sole ed i pensatori illuministi fornivano denari ai Sultani di Istambul perché attaccassero il traballante Sacro Romano Impero ed anche la Germania.

Il Vaticano vendeva i conventi per finanziare la crociata ed ovviamente richiedeva un sostanziale contributo volontario ai principi, che a loro volta studiavano da Visco.

Interessante capire perché gli 85.000 assedianti di Vienna, protetta inizialmente da solo 7000 difensori, fossero sconfitti : pura trattativa commerciale tra il sultano ed i suoi soldati sul come dividere le future razzie in fase di occupazione della città. I nostri, in questo caso, la cavalleria alata polacca, arrivò in tempo utile prima della firma degli accordi sindacali di spartizione.

Mentre si otteneva questa importante vittoria contro gli arabi, in Europa nascevano i conflitti tra cattolici e protestanti minando dall’interno la supremazia appena ottenuta. Ed a Vienna inizia la degustazione del caffè utilizzando i 100.000 sacchi abbandonati dai turchi in fuga.

Inutile ricordare qui la durezza delle pene e delle sofferenze che entrambi distribuivano a che si trovava nelle vicinanze.

C’è da chiedersi perché succede tutto questo ?

Perché i mussulmani sono un popolo benedetto dal profeta mentre Clemente XI definiva la guerra giusta e pia.

Siamo di fronte a vere guerre di religione. E se guardiamo la storia, il rancore e l’origine di partenza di questi conflitti non sono stati superati..

Ci viene segnalato che una fatwa nell’anno 1000 decise di far bruciare tutti i libri affermando che per leggere basta il Corano. Da quella data inizia il declino scientifico dell’Islam.

Forse con tutto questo preambolo si sarebbero vendute molte copie della Cacciata dei mussulmani dall’Europa. Ma dovremo avere pazienza ed aspettare la prossima serata per averne la possibilità.

Sicuramente non mancherà la nostra gratitudine per questo suo impegno di uomo che vuole guardare dentro la storia e vedere le cicatrici e l’odio che essa ha lasciato nelle nostre anime.

A proposito, la parola amor non deriva dal patrimonio linguistico ariano, ma è di radice mediterranea, della cultura italica dell’età arcaica. Era rappresentata come un vomere che solca la terra. Vorrà dire qualche cosa?

Marco Signorelli