Cronaca della conviviale del 9 giugno 2008

 

Tema: Uscire dall’autismo: un approccio medico e biologico

Relatore: Dott. Franco Verzella

 

Non è miracolistico,  il titolo del libro di Franco Verzella scritto con la figlia Giulia, medico lui, biologa lei, residenti a Bologna, che hanno introdotto in Italia una corrente di pensiero densa di prospettive. Il titolo del libro, edito da Maggioni di San Marino, è semplicemente “Uscire dall’autismo: un approccio biologico e medico”. Il libro è stato presentato da Franco Verzella a Milano, in occasione della XXXV Conviviale del Rotary Giardini, lunedì 9 giugno, sotto le insegne della presidenza Baruffaldi.  “Un approccio”. Niente di eccezionale, un annuncio timido, in apparenza: se non si trattasse di un “approccio” piombato inatteso nel campo di Agramante della neuropsichiatria infantile, che da sempre ha considerato proprio esclusivo dominio il trattamento del bambino autistico.  

Verzella proviene dalla “scuola” di Stephen Edelson, direttore  dell’Autism Research Institute  (4182 Adams Ave San Diego, CA 92116, United States, +1 619-281-7165, www.Autism Research Institute.com), fondato circa 40 anni or sono dal Dr. Bernard Rimland, ricercatore e padre di un bambino autistico. DAN! è il logo di questa nuova scuola di ricerca (“Defaut Autism Now!”), che non intende obnubilare l’apporto della neuropsichiatria al recupero dell’autistico, ma semplicemente richiamare l’attenzione sul fatto che se essa grandi progressi non ne ha fatti è semplicemente perché si è trascurato l’apporto interdisciplinare con la medicina e la biologia. L’autistico, dice Verzella, non è un bambino “geneticamente” colpito da una deficienza, è semplicemente un bambino “ammalatosi”, sulla cui identità fisica alla nascita hanno influito solamente attraverso particolari predisposizioni, come quella della insofferenza ai metalli che respiriamo, che ingeriamo. Se il bambino autistico, dunque, è “malato”, come tutti i malati può essere soggetto di prevenzioni e di cure, attraverso la modifica della biochimica dell’organismo, particolari regimi alimentari, l’integrazione nutrizionali e la rimozione delle tossine che inquinano gli enzimi. La ricerca continua.  

La buona notizia è che le associazioni “tradizionali” di genitori, quelle ancorate – ed è comprensibile - alla zattera della neuropsichiatria, dopo un atteggiamento di altrettanto comprensibile diffidenza, vanno avvicinandosi ai genitori che credono nel DAN!, rassicurati anche dalla considerazione che per DAN! ha mostrato il passato governo (ministro Livia Turco), che ha aperto un tavolo di riflessione sulle varie esperienze, un tavolo destinato a non chiudersi con il transitare dei governi, cui presta occhio e orecchio interessato – assicura Verzella – anche l’Istituto Superiore di Sanità. E pare che le rose comincino a fiorire. 

Molte le domande che hanno concluso la conferenza Verzella, al quale auguriamo un metodico, sereno e proficuo lavoro a beneficio della società.

 

Nicola D’amico