Cronaca della conviviale n. 15 del 3 dicembre 2007

 

Visita del Governatore

 

Caro Presidente Oddi,

nel corso del Tuo mandato ci hai indirizzato numerose lettere, tutte interessanti e formative. Consentici, questa volta, anche nel clima di letterine natalizie, di essere noi a scriverTi.

A scriverti per ringraziarTi.

RingraziarTi per la visita con la quale ci hai onorato, insieme all’insostituibile amico Adamoli,  la sera del 3 ultimo scorso.

E’ logico che la visita del Governatore sia un avvenimento, per un Club, ma per potere comprendere a fondo i sentimenti che provoca, avresti dovuto essere presente alla riunione del nostro Direttivo allargato in preparazione della Tua venuta.

Ebbene, avresti dovuto vederci a preparare i bilanci materiali e morali da sottoporTi: eravamo lì a tirar fuori il meglio di noi, come scolaretti che si preparano all’esame di terza media, davanti al nostro Preside Baruffaldi, più trepido di noi.

Ti scriviamo per ringraziarTi della serata edificante ed istruttiva. Vorrei cominciare con i messaggi forti che ci ha indirizzato e trasmesso.

Lo so che questa lettera potrà sembrare patetica, ma sotto questi gessati batte un cuore da scolaretti, come Ti ho detto, quando siamo insieme, quando da “persone normali” -  come dice il nostro Presidente Internazionale, Wilfred Wilkinson -  diventiamo “capaci di fare qualcosa di straordinario, riuscendo a incidere sulle vite di altre persone, perchè ne comprendiamo i bisogni”. Ce lo hai ricordato Tu, l’altra sera.

Alle volte, presi dall’euforia dell’Amicizia, che pure è una delle Grandi Componenti del nostro essere rotariani -  come ancora Tu ci hai ricordato -  dimentichiamo di essere un  Grande Braccio Armato della solidarietà umana. Non il solo, certo, ma  sicuramente il più antico e il più numeroso.

E non siamo una di quelle NonProfit che spesso diventano APProfit. I nostri campi disinteressati di  battaglia – ci hai ricordato -  sono la Salute, la Fame, la Sete, l’Educazione –e tanti altri. Siamo un milione e duecentomila rotariani nel mondo. Che mettono a disposizione degli altri, senza guardare a colore di pelle o politico, il loro patrimonio, che Tu hai identificato in “impegno, competenze, passione, risorse finanziarie, amicizia”.

Le cifre del nostro lavoro sono impressionanti: milioni di bambini vaccinati contro la Poliomielite (un programma che nasce tricolore), decine di migliaia di piccoli cui è stato restituito l’udito e migliorata la vista, altre decine di migliaia salvati - con diagnosi precoci - dalle insidie del cuore. Per non parlare delle borse di studio; del microcredito che trasforma miseria in piccola imprenditoria autosufficiente; degli scambi di studenti e professionisti; delle 20 mila tende apprestate per alleviare i disagi delle calamità naturali; del sacrificio dei medici rotariani presenti in Africa e in Asia. E siamo solo a metà strada e, se per avere a disposizione maggiori risorse, dovremo ricorrere a sponsor  (ma “perbene”), come ora siamo autorizzati a fare, faremo anche questo. 

Poi, ci sono i programmi tutti nostri, che, a quelli internazionali aggiungono progetti per la restituzione  di carcerati alla vita proba e alla fatica onesta; per la preparazione professionale e civile dei “nuovi cittadini”, per l’alleviamento della solitudine involontaria (che non colpisce solo i non abbienti); per lo scavo dei pozzi (ventimila finora, spesso scavati con le stesse mani di rotariani che fino a un’ora prima le usavano per amministrare multinazionali o per disegnare grattacieli); per la progettualità urbana; per l’orientamento professionale dei giovani.  

Caro Governatore, è con emozione che con Te abbiamo ascoltato i nostri Inni, è con emozione che Tu e il Presidente Baruffaldi vi siete scambiati le insegne  del nostro essere insieme, e i doni simbolici.

Ti sei definito “solo un facilitarore”. Sarà vero, ma per noi sei un difficilitatore. Perchè con la Tua bella persona, con la Tua passione, con la Tua eloquenza secca ed elegante, con la forza delle Tue idee, rendi molto, molto difficile essere dei rotariani dormienti, dei rotariani mediocri, dei rotariani rassegnati. Grazie, Governatore Oddi. Siine sicuro, non hai sprecato le Tue parole.

 

Nicola D’Amico lo scrivano

a nome di tutti Noi del Giardini