Cronaca della conviviale n. 10 del 22 ottobre 2005

Caminetti famigliari

 

E’ solo la seconda volta ma è già diventata una gran bella consuetudine.

Nati l’anno scorso da un’idea di Dario, i minicaminetti del Giardini sono ormai una tradizione consolidata, un efficace catalizzatore della conoscenza e dell’amicizia tra i soci. Sotto la sapiente regia di Gianni, che ha ben organizzato - in una non semplice ripartizione tra invitati e invitandi - un numero di convitati superiore al centinaio, la serata di sabato scorso ha avuto un grande successo di partecipazione.  E’ infatti innegabile che l’incontrarsi in singoli (e relativamente piccoli) gruppi, nel  territorio intimo e confortevole delle nostre case e di fronte alle tavole sapientemente imbandite dalle nostre consorti, sia un importante e validissimo strumento di integrazione tra le famiglie dei soci, all’insegna del più puro e originario spirito rotariano. Inoltre, in questo modo, si offre a tutti noi un’importante occasione per approfondire la conoscenza di soci che magari non si sono sempre frequentati con la auspicabile rotariana “circolarità”.

 

Per quanto concerne più specificamente la narrazione della serata è evidentemente impossibile raccontare le diverse ambientazioni e le numerose sfaccettature di una conviviale diffusa in undici sedi (tanti erano i soci ospitanti che, per dovere di cronaca ricordiamo essere stati: Albanese, Alberici, Baruffaldi, Brandolese, Coluccia, Ravetta, Sironi, Tincati, Nicolosi, Balestra e Bianchi). E’ però facile immaginare che tutto si sia svolto secondo un copione in larga misura comune: la fibrillazione delle padrone di casa, “desperate housewives”  alle prese con il parrucchiere e con il menù, che deve essere assolutamente diverso da quelli dell’anno scorso; e poi ancora l’antipasto, il pesce, i fioristi che citofonano, il brasato, la tovaglia, il dolce. I mariti, che si ricordano di impegni improvvisi e inderogabili che li costringeranno fuori casa sino a poco prima dell’ora di cena e che – a stento - riescono a trovare un momento per occuparsi del vino e poi, ancora, i figli (… e noi a mezzogiorno cosa mangiamo?).

Per fortuna giungono premurose e rassicuranti le telefonate di Gianpiero e di Lilly che, in maniera molto british, si informano sull’andamento dei preparativi. Poi, come sempre accade, magicamente, tutto va  perfettamente a posto e, quando arrivano gli amici, non resta che godersi la calda atmosfera di confidenza e affiatamento che si è venuta a creare. Nel corso della serata si intrecciano ancora telefonate con il salotto presidenziale e con le altre famiglie e si scatta un gran numero di fotografie che verranno prossimamente webbizzate sul nostro sito.

Sembra proprio una ricorrenza ormai consolidata, in occasione della quale ci si scambiano auguri e si manifesta vera amicizia, una sorta di giorno del ringraziamento all’italiana, dove la famiglia del rotary ha la sua giusta rilevanza e centralità.

E’ proprio una bella iniziativa, che ha un grande effetto tonificante sulle relazioni tra i soci e che sarebbe quindi un vero peccato non ripetere ancora nei prossimi anni.

 

Marco Tincati