Cronaca della conviviale n. 33 del 22 maggio 2006

 

La conviviale ospita il Gruppo GSE proveniente dal Distretto 2730 Kagoshima, Giappone

 

C’erano una volta le serate d’informazione rotariana. A turno, soci emeriti  (per rubare un termine caro agli accademici), membri del direttivo del club, esponenti del Distretto, ospiti provenienti da altri distretti, trattavano nei club argomenti di stretta rilevanza rotariana, ne illustravano i punti significativi, cercavano di trasmettere agli astanti non solo preziose cognizioni, ma anche i loro entusiasmi, le loro passioni, la fierezza e l’orgoglio di appartenere al Rotary. 

Nella conviviale di questa sera, da subito   sembra  di essere tornati a quei tempi ormai lontani. Il tavolo della presidenza registra la presenza di una sorta di stato maggiore del Rotary milanese e lombardo, il Governatore Carlo Mazzi, il Segretario Distrettuale Dino Abbrescia, l’Assistente del Governatore per il Gruppo 3 (del quale il Giardini fa parte) Eugenio Adamoli, il Presidente della Commissione GSE del Distretto Sergio Orsolini. Il motivo della loro presenza, di cui siamo sinceramente onorati, è squisitamente rotariano: il club ospita infatti il Gruppo GSE proveniente dal Distretto 2730 del Giappone, Kagoshima e Miyazaki nell’ambito del programma 2005/2006. 

Ma non solo,  ad onorarci della loro presenza sono anche, per l’occasione, il Console Generale del Giappone,  Signor Minagawa, il Professor Corrado Molteni, docente di lingua e cultura giapponese presso l’Università degli Studi di Milano e, ovviamente, il Signor Takashi Sadohara, Team Leader del Gruppo GSE. 

L’affluenza è quella naturale della Sala Meili, quella riservata alle grandi occasioni.  E in sala sono anche presenti, significativamente, oltre ai numerosi coniugi ed ospiti del club e di soci,  i rotariani, accompagnati dalle loro signore, che stanno dando ospitalità nelle loro case ai membri del team. Amici di altri club, del Milano Porta Venezia, del Milano Naviglio Grande San Carlo e del Milano Porta Vittoria: una squadra che si sta consolidando negli anni, che si offre spontaneamente per un servizio che più rotariano di così non si può.  

Dopo aver dato doverosamente la parola al Console e al Professor Molteni, quest’ultimo profondo conoscitore della realtà giapponese e così innamorato di quel paese da averne sposato una sua figlia!, Gianpiero la passa agli amici rotariani che siedono alla sua tavola e prima di tutti  al Governatore Carlo Mazzi, che, appartenendo fra l’altro ad un Gruppo, l’Olona,  che da sempre si contraddistingue nell’assicurare il successo delle visite dall’estero dei team GSE,  di questa iniziativa del Rotary International sa tanto, di tutto e di più. 

E quindi a Sergio Orsolini, che da sei anni coordina la Commissione GSE del Distretto. “Fra poco, a fine giugno, lascerò questo incarico, passando il testimone a Luciano Airoldi e al vostro Attilio Bradamante – esclama Sergio – un incarico complesso e delicato, che ti occupa nell’arco dell’intero anno rotariano. Compito della Commissione infatti non è solo quello di organizzare il mese di permanenza del gruppo straniero nel nostro Distretto, ma anche quello della selezione del Gruppo  del nostro Distretto in visita al paese straniero. Compito assai difficile e complesso. Ed infine quello di individuare un rotariano nostro d’esperienza che sia in grado di guidare il nostro di Gruppo, il nostro Team Leader”. 

“Lo scambio professionale del Rotary, Group Study Exchange, nasce una quarantina d’anni fa, ovviamente negli USA, e in questi quarant’anni ha fatto viaggiare circa 40.000 giovani professionisti, diciamo un migliaio all’anno. Il nostro Distretto, primo in Italia, ha incominciato a partecipare al programma una ventina d’anni fa e ha scambiato con Distretti USA (per oltre la metà degli anni), con il Sud America (Argentina e Brasile), con l’Australia e con l’Asia (Giappone, 2 volte, India e Corea del Sud).  Interamente spesati dalla Rotary Foundation, dai Distretti, dai singoli club e dai singoli rotariani, vi possono partecipare persone già inserite da almeno 2 anni nel mondo del lavoro, che abbiano compiuto i 25 anni d’età e non ancora  i 40 e che non siano rotariani, figli o parenti di rotariani. I Gruppi – continua Orsolini – sono costituiti da 4 team members  e da 1 team leader , questo sì rotariano d’esperienza, che li guida e che rappresenta il Governatore del suo Distretto d’appartenenza presso il Governatore del Distretto che li accoglie”.  

“Ospitati presso famiglie di rotariani, a rotazione, nell’arco di un mese, i giovani svolgono un programma di educazione e scambi professionali, fanno del turismo anche culturale, partecipano alla vita di tutti i giorni delle famiglie ospitanti, vengono a contatto con la realtà sociale del paese. L’anno prossimo scambieremo due volte, una con la Turchia (insieme al Distretto 2050, che parteciperà così per la prima volta al programma) e una con gli USA, Stato della Louisiana. Lo stesso sarà nell’anno successivo, anche se non sono stati ancora individuati i paesi di destinazione. Il team lombardo – conclude Sergio – è stato in Giappone a ottobre-novembre dell’anno scorso, ed è stato un grandissimo successo, non ostante le distanze, le difficoltà della lingua, la diversità delle culture”. 

Alla fine è il turno di Attilio, tutor del Gruppo nella settimana di permanenza a Milano, che si limita a ricordare l’importanza della partecipazione dei club allo svolgimento del programma, proponendo candidati per il Gruppo in partenza, ospitando i componenti del Gruppo in visita nel nostro Distretto, organizzando la loro permanenza per i giorni vocationals, dedicati allo scambio professionale e le loro visite turistiche (quest’anno, nell’area di Milano, hanno dato il loro contributo, oltre ai già citati club dei soci delle famiglie ospitanti, il Milano Est, il Milano Fiera, il Garbagnate-Groane, ancora il Milano Porta Venezia, oltre naturalmente al Milano Giardini, che ha ospitato due membri del Gruppo, li ha portati in gita nel Piacentino e alla Scala ed ha organizzato ben quattro vocationals). 

Preso dall’entusiasmo Attilio, che è stato Team Leader nel 2001 negli USA, conclude affermando che quello del GSE “è sicuramente uno dei programmi più completi del Rotary International, perché tocca 4 delle 5 azioni rotariane: i giovani, perché ai giovani è per definizione destinato; l’interna, perché i partecipanti sono ospitati da famiglie rotariane; la professionale e l’internazionale, anche queste per definizione”. 

Al termine, paradossalmente, il clou della serata. Tocca infatti al Team Leader giapponese, Takashi Sadohara, presentare il suo Distretto, se stesso e i membri del suo Gruppo. Poche parole in italiano, lette con fatica ma anche grande buona volontà, spassoso (nel senso buono del termine, s’intende) a tratti, simpatico. Per dire dell’isola di Kyushu, la più meridionale dell’arcipelago giapponese, a vocazione turistica, per il suo clima e le sue bellezze naturali, cui appartiene il Distretto 2730 e della sua professione, architetto del verde. 

E per presentare i 4 membri del Gruppo, che a loro volta prendono brevemente la parola: Michiyo Takahashi, infermiera di Miyazaki, specializzata nell’assistenza agli anziani che hanno subito un intervento chirurgico; Takeshi Kamioka, giornalista TV di Kagoshima; Mihoko Morita, ortodontista di Miyazaki e Tomoko Nagahama,  insegnante d’inglese di Kagoshima. Anche loro s’esprimono in italiano, simpaticamente, suscitando simpatia e calorosissimi applausi finali. 

Che non risparmiano nemmeno il nostro Governatore Mazzi, che non ha voluto essere da meno, rivolgendo agli amici giapponesi un breve messaggio nella loro lingua.

 

Attilio Bradamante