Cronaca della conviviale n. 37 del 17 giugno 2006

 

Caminetto di Antonino ed Etta Verdirame alla Cadscina Lodosa

 

Nino, socio di recente ingresso nel Rotary Giardini, ha voluto condividere con tutti noi un grande amore, la sua “Cascina”. Ne aveva parlato in modo entusiastico nelle conviviali e questo aveva fatto nascere  in noi una forte curiosità  che si è poi  tramutata in una presenza massiccia dell’intero Club al suo caminetto.

Le istruzioni a più voci, ultimo il  TOM TOM di Paolo Favole, non hanno provocato dispersi da recuperare e tutti hanno raggiunto la meta senza ritardi.

Nino ci attendeva all’ingresso, suggerendo di osservare la facciata della sua Cascina dal giardino sopraelevato. Consiglio ottimo che ci ha permesso di gustare una visione globale di una costruzione  nata nel 1707 per 100 operai e che è stata dal Nino ed Etta Verdirame trasformata in una  splendida abitazione tutta da scoprire. 

Nino insiste per chiamare la sua creatura ”Cascina” nome che sembra riduttivo. In realtà tutto è perfettamente coerente per il messaggio che la costruzione e tutti gli splendidi arredi  vogliono trasmettere agli ospiti.

All’ingresso, ci accoglie una cappella con un Crocifisso a grandezza d’uomo, poi nel portico si affacciano numerosi locali con  oggetti unici di alto antiquariato, ovvero realizzazioni di artisti che si confrontano con  opere moderne tutte accomunate dall’uso di materiali poveri, cemento, ferro, ceramica, cotto, legno.  

La “Cascina” di conseguenza, si è trasformata in una ideale comunità di lavoratori dell’arte e del buon gusto, un laboratorio che raccoglie il lavoro antico ed il lavoro moderno di artisti che vogliono essere concreti ma  sempre a dimensione d’uomo. Su tutti governano Nino ed Etta Verdirame

Dalla filanda di un tempo si è passato alla fabbrica del bello. 

La cena, servita nel giardino che si affaccia sulla piscina, è stata coerente con questo spirito di cose fatte in casa con amore. Antiche ricette trasmesse negli anni ad Etta che gelosamente le custodisce, vini ottimi della stessa casa Luciano Brega, dessert servito ad un pubblico estremamente interessato. 

Prima del dessert  Luigi Sicuranza  trasformista, ed Orazio Donati narratore, ci hanno intrattenuto con uno spettacolo chiamato “Fantasia”, Uno spettacolo di grande originalità fatto per evocare animali  fantastici con lo scopo di tener vivo in noi  l’amore, la fantasia ed i sogni, fonti vitali di ogni essere senza i quali gli uomini  diventano esseri vuoti, tristi ed egoisti.

Ovviamente anche questo messaggio era perfettamente in linea con il resto della serata. 

Al termine noi tutti abbiamo curiosato in una casa così accogliente che rispetta perfettamente lo spirito dei padroni di casa. Casa che nell’uso linguistico sta spesso a significare l’uomo ed il suo mondo personale, ma anche tempio in cui progredire. Il grande Cristo all’ingresso, di dimensioni umane veglia sull’ospitalità della casa. Le colonne della cascina sono sette, lo stesso numero delle note musicali.  Si tratta di una delle tante sfaccettature che abbiamo riscontrato.  

Grazie a Nino e Etta Verdirame per la loro ospitalità “contadina“ : è una bella lezione di saper fare, una tradizione che è giusto insegnare anche alle prossime generazioni.  

Marco Signorelli