Cronaca della conviviale n. 26 del 13 marzo 2006

 

Tema: Il marketing dei Gesuiti del ‘500 a confronto con il marketing attuale

Relatore: Prof. Vittorio Volpi

 

Ci siamo riuniti in Interclub con il Milano Cà Granda e con il Milano Giardini per ascoltare i relatori prof. Vittorio Volpi e dott. Piero Ostellino sul tema “Il marketing dei Gesuiti del ‘500 a confronto con il marketing attuale”.

Dopo il saluto dei Presidenti Germano Walter Masenello e Gianpiero Sironi il nostro Presidente Gianni Rizzoni ha presentato il prof. Vittorio Volpi, banchiere e autore del volume di successo «Mission marketing», ricordando che l'autore è stato per più di trent’anni in Giappone da dove ha svolto anche una importante attività giornalistica  sui media italiani, con il fine ultimo di far conoscere questo Paese all’Italia. Rizzoni ha ricordato che quest’anno è il quinto centenario dalla morte di Alessandro Valignano, morto appunto a Macao il 20 gennaio 1606. Valignano studiò diritto a Padova dove venne accusato di aver pugnalato una donna e, nonostante l’assenza di prove, fu condannato ed imprigionato a Venezia. Scontati parecchi mesi di carcere venne liberato grazie all’intervento del Cardinale Carlo Borromeo. A Roma nel 1566 entrò nel noviziato dei Gesuiti e nel 1572 fu nominato visitatore delle missioni delle “Indie Ordinali”. Si prese cura personalmente delle missioni in Cina e Giappone  dove insistette sul rispetto della cultura locale rivoluzionando così i metodi di evangelizzazione.

Vittorio Volpi, scusandosi per questa iniziativa inconsueta, ha voluto presentarsi da solo per meglio chiarire l'atteggiamento che ha sempre avuto verso il Giappone, un grande Paese in cui si è impegnato quale dirigente della UBS.

Nel suo libro Volpi suggerisce di applicare ancora oggi il metodo di Alessandro Valignano: ovvero la via dello studio e dell’umiltà.

Valignano vendeva «fede», le aziende italiane altri prodotti. Nonostante questa apparente differenza il problema da risolvere è quello dell’incontro di due culture totalmente diverse.

Il marketing di Valignano si adattava alle circostanze, quello invece dell’altro gesuita impegnato allora in Asia, il portoghese Francisco Cabral, predicava l’opposto, cioè la supremazia e l’imposizione del potere europeo sui nativi. Ma fu quest’ultima una strategia perdente.

Gli errori più comuni degli imprenditori-conquistatori è il modo in cui si approcciano. Prendono l’interprete, non mangiano nulla di orientale, rifiutano gli inviti a cena non rendendosi conto che spesso gli affari si concludono dopo un pasto consumato allo stesso tavolo o una partita a golf.

In Giappone e in Cina non si possono spedire manager che sperano solo di tornare a casa il più presto possibile senza aver appreso nel frattempo il significato di un ideogramma.

Matteo Ricci, allievo di Valignano che diventò addirittura consigliere dell’imperatore del Giappone, per entrare in Cina si vestiva da letterato confuciano, l’unico modo per avere l’attenzione e farsi accettare.

Si tratta solo di un macro-consiglio perché ogni impresa ha le sue caratteristiche ben specifiche. Occorre studiare e conoscere quello che sta succedendo in Asia nel settore in cui opera quella azienda.

Cercare di capire serve sia a chi entra in quel mercato sia a chi vuole difendersi adesso o in futuro dall’export asiatico. Poi bisogna mettere a punto una strategia e seguirla, proprio come fanno gli orientali.

Trecentomila uomini d’affari giapponesi vivono stabilmente in Europa e la conoscono come le loro tasche. Ogni anno le università americane riservano quote agli asiatici.

Noi possiamo dire lo stesso? Non riusciamo né a fare massa critica, né ad associarci tra noi.

L’oratore ha svolto una brillante e circostanziata relazione della sua lunga esperienza di lavoro in Giappone, suscitando l’interesse di tutti i presenti che lo hanno a lungo applaudito.

Gianni Rizzoni ha poi dato la parola a Piero Ostellino che, come tutti ricorderanno, è stato direttore del Corriere della Sera.

Ostellino ha assunto, durante la sua direzione, molti giornalisti oggi in posizioni di primo piano nella stampa e nel mondo economico: tra loro anche Vittorio Volpi, scoprendo che anche i banchieri hanno un’anima. Per Ostellino Vittorio Volpi ha avuto successo in Giappone per la sua forte identificazione nel Paese in cui viveva, pur restando sempre profondamente italiano.

Rizzoni ha poi dato la parola a Elena Fontana che ha recentemente pubblicato un’importante biografia di Matteo Ricci che fu, come abbiamo detto sopra, allievo di Valignano. L'autrice ha tratteggiato brevemente la vita e le opere di Ricci, molto noto in Cina e così poco tra noi in Italia.

Gli interventi di Piero Ostellino e di Michela Fontana sono stati applauditi dai soci dei tre Club.

E' intervenuto nella discussione il Presidente del Rotaract Giuseppe Del Deo mentre il nostro socio Carlo Ravizza ha suggerito di dedicare una serata alla presenza del Rotary in Giappone e ai problemi che si stanno presentando ora, nel tentativo di aprire la Cina al Rotary. Oggi in questo grande Paese vi sono solo due club riservati agli stranieri; i cinesi non possono farne parte per l’opposizione delle autorità locali.

Il suono della campana, battuta dai tre Presidenti Gianpiero Sironi, Germano Walter Masenello e Gianni Rizzoni, ha concluso questa interessantissima serata alla quale hanno partecipato 120 persone.

 

a cura dell’avv. Umberto Gragnani  - RC Milano Sud Ovest