Cronaca della conviviale n. 11 dell' 8 novembre 2005

 

Tema: Cenni sulla Vita di Caravaggio - una premessa alla mostra

Relatrice: Rita Pizzagalli

 

Terminato l’Ottobre sabbatico si torna a lavorare !

Eh si perché, come ci rimbrotta scherzosamente Gianpiero, in questo ultimo mese siamo stati un po’ tanto a zonzo, tra le gite a Parma e a Venezia, i macro e micro caminetti, i vari ponti e ponticelli, è dallo scorso 10 ottobre che non ci si vede nella nostra sede istituzionale. Dobbiamo ora tornare alle attività più tradizionali e ai numerosi appuntamenti che ci aspettano.

 

Prima di tutto il saluto agli ospiti, Fatma Bozzato del Milano Ca’ Granda, il nostro socio onorario Italo Martina e ai numerosi coniugi presenti. Per riguarda i compleanni c’è quello di Alberici, il quale  – proprio oggi  – si è purtroppo dovuto sottoporre ad una operazione in seguito a un incidente che ha avuto conseguenze non lievi. Per fortuna, nel diverbio occorso tra il suo motorino e un tram, quest’ultimo non ha troppo approfittato della propria superiorità fisica e tutto si è risolto con danni riparabili e comunque con non poca preoccupazione e con un grosso spavento. Un augurio dal Presidente e da tutti noi (con tanto di scrosciante applauso) ad Adalberto, che speriamo di rivedere quanto prima. Ancora i ringraziamenti per le cartoline da tutto il mondo giunte da soci in vacanza e no (Fraschini, Lonardoni e Boniello), un breve riassunto degli appuntamenti sociali delle prossime settimane e quindi la cena.

 

La presentazione del relatore è assolutamente pleonastica, visto che la “nostra” Rita è una delle colonne del Giardini oltre che - attraverso la sua instancabile attività con il Cam - dell’intero Distretto. Rita prende la parola ringraziando per l’opportunità che ha avuto di studiare la vita tormentata di un artista così importante e inizia quindi la sua  interessante esposizione.

 

Di famiglia agiata, il Caravaggio deve aver dimostrato sin da piccolo di possedere un’indole difficile e litigiosa, che i suoi famigliari hanno cercato di mitigare mandandolo “a bottega” presso un avviato pittore del tempo. Periodo di formazione durante il quale il giovane artista viene sicuramente a contatto con la scuola lombarda e quella veneta che influenzerà non poco il suo tratto più distintivo: la luce e il colore. I primi risultati pittorici li consegue comunque a Roma, dove si trasferisce senza un soldo e, forse, in fuga dopo aver commesso un primo omicidio in seguito a una lite. Qui riesce a legarsi a persone influenti che lo sostengono e ne fanno – in breve - uno degli artisti più pagati (anche se scandalosi) del suo tempo. A questo proposito è per noi particolarmente intrigante la notizia che la modella utilizzata per i quadri della Madonna dei Pellegrini e della Madonna della Serpe fosse in realtà la bella “Lena”, nota e disinvolta ragazza amata dal Caravaggio e da lui contesa con un certo notaio Pasqualone….

 

Con il carattere violento e le armi sempre a portata di mano si procura un sacco di guai sino a che, per futili motivi, ferisce a morte un suo conoscente e deve fuggire da Roma con un “bando capitale” (condanna alla decollazione) sulla propria testa. Giunto a Napoli si fa subito apprezzare come artista e dipinge quadri importanti. Riesce a non combinare guai sino a che, durante un soggiorno a Malta, in seguito ad un diverbio con un Cavaliere, viene espulso con ignominia e con la minaccia di essere ucciso dai sicari di quest’ultimo. Tornato a Napoli viene effettivamente ferito da questi sicari ma riesce a salvarsi la vita. Graziato nel frattempo dal Papa, il Caravaggio intraprende il viaggio di rientro a Roma ma, nel corso di una deviazione presso il presidio spagnolo di Porto Ercole, viene arrestato per un banale scambio di persona. Rimesso in libertà perde però il battello con tutti i suoi averi e, stravolto e malato, muore sulla spiaggia, solo e disperato come sempre ha vissuto.

 

Alcune domande e contributi di Ravetta, Favole e Coluccia concludono, con i ringraziamenti a Rita, la bella serata che ci ha dato importanti riferimenti per la nostra prossima visita alla mostra Milanese sul Caravaggio.

 

Marco Tincati